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domenica 30 ottobre 2011

STREHLER ALLE PROVE CHE GRANDE SPETTACOLO


MILANO - "Che succede, Andrea, hai paura?". "Sì, Giorgio ho proprio paura". "Ma di che, stiamo provando, stiamo fra noi. Di chi hai paura, di me, degli amici che sono qua?". "No, non ho paura di loro. Ho paura di me". "Hai ragione. Soltanto i giovani sono incoscienti e gli basta un po' di polvere di palcoscenico per inebriarsi. I giovani o i buffoni, gli attori che non capiscono niente. Invece, più cresce, più un vero attore ha paura. E ci sono due ragioni, una oggettiva e una soggettiva. Si ha paura per inadeguatezza, perchè ci si rende conto di essere lontanissimi da quei grandi personaggi che siamo chiamati a rappresentare, e per autocoscienza, per la consapevolezza di noi stessi. E' giusto aver paura. Ma bisogna farsela passare. Ora va dentro, per favore, che cominciamo". E' una sera dell' ultima settimana di prova di Come tu mi vuoi. Siamo nella "storica" sala sotterranea di via Rovello, col soffitto bianco bucherellato da Fontana. In mezzo al corridoio della platea è piazzato un tavolo di regia: una lampada fioca, qualche tazza dell' "orribile tè" che Strehler sorseggia ogni tanto, un copione fittamente annotato, un paio di assistenti solerti, lo scenografo Frigerio, e lui, Strehler, tutto nero, il maglione dolce vita e i pantaloni; molto più calmo di come lo descrivono normalmente in prova, molto cortese, addirittura paziente con gli inciampi tecnici, a tratti divertente per qualche battuta o qualche imitazione che si lascia sfuggire. Dietro a lui una trentina di persone in silenziosa osservazione: studenti della sua scuola, qualche attore, un paio di giornalisti. I suoi collaboratori mi hanno spiegato che "in fondo si potrebbe andare in scena già da una decina di giorni, perchè le cose sono filate lisce, la regia lui ce l' aveva già tutta in testa", e si prova ormai spesso tutto lo spettacolo di seguito (il che normalmente a teatro si riesce a fare solo alla vigilia del debutto o quasi); ma ora "il maestro sta lavorando di cesello". E proprio a uno di questi "filage" sono stato invitato ad assistere. "Mezza sala" comanda Strehler, dopo il dialogo ad alta voce con Andrea Jonasson, la protagonista dello spettacolo oltrechè nel privato sua moglie: grandissima attrice che spesso e anche qui indossa ruoli duri, ma è molto bella e commovente in questa fragilità dietro le quinte. "Sipario, buio, via, incominciamo". Il posto regia del Piccolo non ha un aspetto particolarmente tecnologico, niente a che fare con i cercapersona, i walkie talkie, le cuffie e i telefoni della Scala. Ma si ha la sensazione di un' èquipe affiatatissima, docile alla volontà di Strehler, precisa come quella di un lancio spaziale o di un' operazione chirurgica. Rispetto a tutte le altre prove che ho seguito, qui le esitazioni e i tempi morti sono minori, tutto sembra più oleato e più rodato, la concentrazione e la pazienza dei collaboratori sono assolute. Il sipario - arnese poco usato al Piccolo - è una parete rigida decorata a sbalzo in un liberty nero e dorato. Dietro c' è un salotto dello stesso stile dominato dalla statua bianca di una figura femminile nuda e da una grande vetrata a colori. Qui gli spettatori avranno la prima sorpresa, perchè buona parte del primo atto è recitato in tedesco "in una traduzione che abbiamo fatto appositamente noi, perchè le versioni tedesche disponibili sono inutilizzabili": una scelta che potrebbe sembrare naturalistica, dato che la scena è ambientata a Berlino. Ma, ammonisce Strehler facendo ripetere a un certo punto qualche battuta: "Attenzione, qui Pirandello molto spesso scherza. Neanche una riga di quest' atto è psicologicamente realistica, non si capisce niente a cercare una coerenza. Certo che però ho letto di recente un giornale che raccontava il caso Bruneri-Canella, quello scambio di persona cui è ispirata la commedia, e anche allora successero delle cose abbastanza incredibili: la moglie che spia lo smemorato dietro al paravento, lo fa riconoscere dagli amici, poi se lo porta via...". Strehler si appassiona a mostrare come Pirandello doveva vedere la vicenda, e ogni tanto interloquisce con gli attori in una specie di dialetto siciliano di maniera: "Vedesse, brigadiere, nulla sapevo, io, nulla vidi...". Altre volte ironizza sull' idea di Berlino capitale di tutti i vizi perorata dalla protagonista del dramma: ""Specchi, bicchieri, bottiglie, tutti nudi": questo era il modo in cui lui si figurava l' inferno, pensate voi! Oggi bisognerebbe dire, chessò, "siringhe, eroina..."". La scena è concitata, drammatica, ma il primo atto questa sera procede lentamente, con molte ripetizioni. L' azione è molto forte, Andrea Jonasson si contorce in un abito molto audace, è straordinaria per intensità "come in uno psicodramma", ma il regista non è soddisfatto: "Ho l' impressione che sapete troppo bene la parte, la fate un po' meccanicamente, non c' è freschezza, voglio più qualità", continua a esortare in italiano e in tedesco. Mentre gli attori dicono le loro battute, Strehler le ripete o le anticipa o le varia o le spiega a voce molto alta, offre un appoggio o dà un' intonazione, non è mai passivo. Lavora a lungo sul monologo finale della protagonista, si alza, mima una voce femminile e a tratti mi ricorda un disco che ho sentito una volta con certe prove di Toscanini, in cui il direttore cantava, bofonchiava, approvava o sgridava, creando una strana apparenza di cacofonia alla ricerca della perfezione. Nella pausa arriva a spiegarsi Franz Bhm, l' amante tedesco della protagonista: Strehler lo rassicura, invitandolo a fidarsi di più della sua intuizione, a pensare di meno fra le battute. Poi spiega ai presenti che quell' attore di Monaco gli piace, che l' ha preso anche se i video dei suoi spettacoli non erano granchè. "Non è una star, ma crescerà senz' altro molto" è la sentenza del maestro. Si riapre il sipario sulla scena molto chiara che rappresenta una stanza affrescata di una villa veneta, che però appare solo dietro una grande scatola di plexiglas, che è la stessa dell' atto precedente, diventata però ora trasparente. E qui però vien fuori il solo vero problema della serata. Andrea Jonasson nell' atto precedente aveva un vestito di lamè molto scollato, con i capelli sotto un caschetto; adesso invece l' abito è vaporoso e i capelli sono liberi, acconciati anch' essi in stile liberty. Ma non c' è il tempo per acconciarli nell' intervallo fra i due atti, e dunque si usa una parrucca. La quale però per Strehler si vede troppo, e non ha senso quando un' attrice "ha quei capelli stupendi che Andrea chiama spinaci". Che fare? Ridurre il toupèt, montare un casco da parrucchiere in camerino, dove però sembra che non ci sia posto? Consultazioni, dibattiti, un po' di nervosismo; si vedrà. L' attrice va a farsi pettinare provvisoriamente, e poi si procede, quasi senza interruzioni. Fuggita dalla vita degradante di Berlino, la Sconosciuta si trova in mezzo a sgradevoli conflitti di interessi, suo marito è perseguitato dall' amante berlinese che vuole vendetta. I tempi incalzano, forse troppo. Spesso Strehler deve fermare gli attori per ottenere da essi delle pause. "Ricordati" dice a un certo punto il regista all' attrice "che la nostra posizione è questa: il tuo personaggio non è una volgare mentitrice, deve aver avuto quanto meno una storia simile a quella della donna che l' hanno chiamata a impersonare, non ricorda davvero, ogni tanto crede di riconoscersi nelle cose che si trova intorno, dubita, cerca effettivamente se stessa, prova sul serio a ritrovare la memoria. La sua non è un' impostura ma una ricerca di identità". Il terzo atto, col grande rifiuto finale della Sconosciuta, è quello meno perfetto, su cui bisogna lavorare di più, ma stranamente corre quasi filato, con solo un paio di interruzioni, soprattutto per mettere a punto l' ingresso del berlinese con l' altra smemorata, che trasforma l' atmosfera chiara della villa in un luogo nebbioso e plumbeo, illuminato in controluce, quasi prenazista. Il colpo di scena finale, con la donna che se ne va portandosi via quasi con affetto misterioso da sorella la carrozzella della sua sosia, è appena accennato. Si lavora per un po' alle luci, e poi si rinvia tutto al giorno dopo. E' quasi mezzanotte, passa a salutare Andrea Jonasson, con la faccia segnata dalla stanchezza e un sorriso fra l' appagato e il timido, dagli uffici arrivano carte, programmi e foto per Strehler. Un po' rauco, con un calo evidente di tensione il regista se ne va. E anch' io esco dal teatro, quasi sei ore dopo esserci entrato. Ma non provo fatica. E' stata una serata teatrale densa e viva, una delle poche della stagione. Perchè non c' è dubbio, hanno ragione i registi e gli attori, è molto più divertente e interessante farlo il teatro, o vederlo fare, piuttosto che riceverlo pronto da spettatore. - di UGO VOLLI

mercoledì 26 ottobre 2011

Happy hour con delitto con Sergio Scorzillo alla rassegna Noirdest


Il prossimo appuntamento in programma della rassegnaNoirdest (qui tutte le informazioni) si terrà mercoledì 26 ottobre alle 19 e vedrà in scena Sergio Scorzillo con il suo aperitivo con delitto dal titolo Come Quando Fuori Piove.
Un pièce teatrale interattiva.
Come si svolgerà?
Un delitto ha avuto luogo da poche ore. Come si sono svolti i fatti? Qual’è l’arma del delitto? Chi è l’assassino? Cosa lega i personaggi coinvolti? L’ispettore chiederà l’aiuto di alcune persone del pubblico perchè si possa insieme rispondere ad alcune domande fondamentali in merito ai fatti delittuosi accaduti. Vuoi essere dei nostri? Come “attore” o come “testimone”? Ti aspettiamo in via Borsieri al Nordestcafè alle 19 di mercoledì 26 ottobre. Un’ora circa di indagini, domande, supposizioni, da passare insieme, con un “cadavere” e un assassino nascosti nell’ombra.
Con Sergio Scorzillo e….Voi!
Al Nordest cafè , mercoledì 26 ottobre, ore 19, di borsieri 35 a Milano (zona Isola). Tutti noi di MilanoNera ci saremo. Venite numerosi.

sabato 15 ottobre 2011

LA FATTORIA DELLA LIBERTA'


   Dal 28 ottobre   al 13 novembre 2011             
 Teatro della Memoria via Cucchiari 4,  Milano
                                                                                                 
La compagnia teatrale del Teatro della Memoria di Milano,
direzione artistica di Aleardo Caliari presenta:

 LA FATTORIA DELLA LIBERTA'
(Testo e Regia di Chietta Di Marco)
 Tratto da "La fattoria degli animali" di George Orwell.


" Juliano: ... La mia terra è madre di tonnellate di polvere, non ricordo in realtà se sia giunta prima delle tende dei padri, o se sia stata una nostra spiacevole eredità....
...So già che a qualche carpentiere di nuovi muri questo spettacolo non andrà a genio; a molti invece si asciugheranno in bocca gli apprezzamenti e quando sceglieranno sarà già troppo tardi; ma sono sicuro che per altri ancora, fosse anche uno solo, sarà invece come scoprire un pozzo in pieno deserto... è possibile! Allah Akbar! .... "

Israele, anno 2011
Juliano Mer Khamis è il regista fondatore del Freedom Theatre di Jenin; nato in una famiglia palestinese che ha speso la sua vita nella promozione del dialogo tra ebrei e palestinesi. Nel 2011 decide di mettere in scena “La fattoria degli animali” di G. Orwell. E' un testo scandalo che ha come protagonisti maiali, animale impuro nella cultura medio-orientale, e che prevede nel progetto la presenza di attrici donne e la collaborazione tra attori ebrei e musulmani. Uno spettacolo sulla libertà, sul dialogo e la lotta all'intolleranza e all'ignoranza; uno spettacolo rivoluzionario!
4 aprile 2011, Juliano viene freddato all'uscita del teatro da colpi di arma da fuoco sparati da un militante di Hamas.

La storia di Juliano, sentita di sfuggita alla radio o letta per caso in un trafiletto di un quotidiano, può sembrare probabilmente una storia come tante, e in mezzo a tutte le guerriglie, gli attentati che accadono in quelle terre dominate dalle ripercussioni reciproche forse può passare inosservata, soprattutto in un paese come il nostro.
"La fattoria della libertà" è un omaggio alla vita di Juliano Mer Khamis e a quelli che come lui sono morti per la libertà di tutti. Lo spettacolo ripercorre immaginariamente gli ultimi mesi del regista, dall'ideazione del progetto, alle prove per la messa in scena del capolavoro di Orwell. Gli animali della fattoria risultano essere molto simili agli attori che li interpretano fino a che le vicende della compagnia teatrale non si fondono pirandellianamente a quelle del romanzo. Il regista viene rapito e con l'ascesa del nuovo "capo" le idee originarie si corrompono, fino al debutto di uno spettacolo che non ha più nulla di rivoluzionario.
Gli animali non hanno raziocinio, l'uomo sì, come è possibile l'ascesa di un dittatore senza che nessuno se ne accorga? Come è possibile ai giorni nostri non rendersi conto di essere diventati schiavi, di essere circondati da muri che qualcuno ha costruito silenziosamente?
Questo spettacolo porta l'originale metafora orwelliana del regime sovietico in Medio-Oriente e mostra come la prevaricazione dell'altro, la repressione della libertà, l'intolleranza sono figlie dell'indifferenza reciproca. E l'indifferenza regna sovrana dappertutto.

Autore: Chietta Di Marco
Regia: Chietta Di MarcoCompagnia/Produzione: Teatro della MemoriaCast: con Donato Mazzarella, Ivan Sirtori, Camilla Pedesini, Maurizia Lovetti, Jessica Resteghini, Sergio Scorzillo e Daniele Vettorello.

Repliche venerdì e sabato ore 21:00, domenica ore 16:00
Biglietto intero 15 €, ridotto 12 €, convenzionati 10 €.
Per info e prenotazioni:
tel: 02/313663 e-mail: info@teatrodellamemoria.it        www.teatrodellamemoria.it

martedì 4 ottobre 2011

Lettera Aperta al Fratello Silvio Berlusconi (Ed Esortazioni a Bersani, D’Alema, Veltroni, Di Pietro, Casini, Rutelli)


Lettera Aperta n.1 al Fratello Silvio Berlusconi del 26 luglio 2010
(Ed Esortazioni a Bersani, D’Alema, Veltroni, Di Pietro, Casini, Rutelli)
di Gioele Magaldi
Caro Fratello Silvio,
mettiamola in questi termini: con questa Lettera Aperta n.1 (ne seguiranno altre, perche la “posta in gioco” è piuttosto complessa e importante) cercherò di aiutare Te a recuperare memoria e consapevolezza degne di un’aspirante statista (sono quasi 20 anni che “aspiri”…) e tenterò di ispirare nei (talora distratti e negligenti) media nazionali qualche nozione più precisa sul tuo percorso esistenziale e politico.
Un’opera utile, spero, a beneficio di storici e cronisti; valida sia per l’”illuminazione” dei contemporanei che per le ricerche/analisi dei posteri, che altrimenti sarebbero irrimediabilmente falsate e mistificate ad Arte.
Non starò a ricordarTi che l’iniziazione massonica -- quale tu avesti il privilegio di ottenere direttamente dal Gran Maestro “Emerito” Giordano Gamberini alla fine degli anni settanta, a Roma, alla presenza del Fratello Licio Gelli e di diversi tuoi amici già Fratelli Piduisti -- è indelebile, una volta conferita.
Indelebile come ogni ordinazione sacerdotale e misterica.
Non starò a ricordartelo perché tu lo sai bene e lo hai sempre saputo, a partire dalle illuminanti parole usate, durante il rito iniziatico da Lui officiato, da Gamberini in persona.
A partire dai “ripassi” in materia che ebbe a regalarti generosamente il Gran Maestro Armando Corona (1982-1990), durante tutti gli amabili incontri e colloqui che avesti con lui nel corso di molti anni, alla presenza di altri “estimatori” della Via Iniziatica Massonica, come il Presidente Emerito della Repubblica Francesco Cossiga e i tuoi amici Flavio Carboni e Giuseppe Pisanu, per tacere di tanti altri…
Soprattutto, a partire dalle relazioni ancora più significative con certi ambienti del milieu massonico internazionale, maturate dal 1992-93 in poi e di anno in anno sempre più rafforzatesi e perfezionatesi.
Per non parlare delle tue letture e dei tuoi “studi”, sapientemente dissimulati, su tanti aspetti dell’Esoterismo in generale e della Massoneria in particolare. Su questo punto, bisogna dare atto al Presidente Cossiga che egli ha sempre saputo aiutarti e sostenerti nella tua opera dissimulatrice…
In molte famose interviste (su quotidiani o libri), il Presidente Emerito della Repubblica ha sempre minimizzato la tua esperienza libero-muratoria, esprimendosi pressappoco così: “Ma Berlusconi bada al potere e ai soldi…che volete che gliene importa di riti esoterici, dei miti antico-egizi di Iside e Osiride…”.
Eh, no Presidente Cossiga! Al Fratello Silvio importa parecchio dei “riti, dei miti, della magia e delle sette esoteriche”, per non parlare delle componenti “filo-egizie ed ermetiche” della sua Weltanschauung.
Ma su questo ritornerò fra breve.
Caro Fratello Silvio, i miei complimenti per la tua straordinaria capacità da vero “Mago Ermetico” (quasi un novello Prospero shakeasperiano…)…
Il “Velo di Maya” con cui- da anni- hai saputo occultare tanti aspetti della tua personalità è davvero molto ben tessuto; con una “trama“ spessa e resistente…
Ci sono cascati in tanti, soprattutto i più sprovveduti antagonisti del centro-sinistra (politici, opinionisti, editorialisti, giornalisti, vignettisti, autori di satira, etc.), ma anche diversi personaggi “ritenuti indegni di superiori rivelazioni”, all’interno della tua variopinta Corte di satrapi, maggiordomi, camerieri, nani e ballerine… Tutti però-anche se non messi a parte dei segreti della schiera più intima di adepti-innalzati a ruoli istituzionali, in virtù delle tue ben coltivate “doti taumaturgiche”, in grado di innalzare “i poveri di spirito” e di trasformare “la feccia e il piombo in oro”.
Però, adesso che si avvicina il redde rationem con la Storia e con l’Ultima Grande Iniziazione (quella che passa per gli Inferi e per mondi ultra-terreni), mi permetterai di rendere giustizia a taluni tratti alti e nobili del Tuo percorso umano ed esistenziale, liberandoti una volta per tutte da quella sapiente “maschera dissimulatrice”,che pure ti è stata tanto utile nel consolidamento del tuo Potere terreno.
Insomma caro Fratello Silvio, gliele vogliamo svelare o no un po’ di cosucce sul “Berlusconi Occulto” a tutti quei politici, servitori dello Stato, faccendieri e giornalisti che, da qualche tempo, consultano quotidianamente (e persino di ora in ora) il sito www.grandeoriente-democratico.com , in attesa (o nell’aspettativa terrorizzata…) di rivelazioni gustose sul back-office del Potere italiota?
Certo, alcuni politici e uomini di Stato italiani (di destra e di sinistra) plaudono all’ “Operazione Democrazia, Verità e Trasparenza” del mio Gruppo (Grande Oriente Democratico) e i più liberi e indipendenti tra i giornalisti non si sono risparmiati nel raccogliere puntualmente le notizie e le analisi che da Parte Nostra venivano offerte all’opinione pubblica.
Ma da parte della maggioranza degli operatori mediatici, regna ancora, nei riguardi della nostra Operazione, un “silenzio assordante”…
Come mai, persino dopo l’intervista concessa dal sottoscritto al prestigioso settimanale “VANITY FAIR” (per leggerla sul nostro Sito, clicca su: 21 luglio 2010. Intervista del settimanale “VANITY FAIR” a Gioele Magaldi, by Francesco Esposito ) o dopo l’intervista concessa al seguitissimo programma “LA ZANZARA” di Giuseppe Cruciani su Radio 24 (per sentire l’audio dell’intervista su nostro Sito, clicca su 22 luglio 2010. INTERVISTA AUDIO di Gioele Magaldi su RADIO 24 (Radio del SOLE  24 ORE), nessuna agenzia di stampa ha ripreso i contenuti più che meritevoli di approfondimento, trattati in quelle sedi?
Nessuna agenzia di stampa ufficiale e nessun quotidiano, almeno finora.
Solo la preziosissima e insostituibile (se non ci fosse, bisognerebbe inventarla: lode al genio di Roberto D’Agostino) DAGOSPIA ha ripreso l’intervista su VANITY FAIR.
E l’ANSA o l’ADN-KRONOS? Sempre così sollecite nel “notiziare” persino gli starnuti del Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Gustavo Raffi o qualunque inezia sul conto di Silvio Berlusconi, come mai stavolta non hanno “lanciato” nemmeno una riga di commento?
E’ così aggravato lo stato censorio o auto-censorio del giornalismo italiano?
In questi giorni, fiumi di parole inutili, ridondanti e inconcludenti (sui TG come sulla carta stampata) su comparse, comparsine, aneddoti e cronache tautologiche sui presunti misteri della P3, e quando forse Vi si offre l’occasione di fare “vera luce” e “vera informazione” su quanto è accaduto e sta accadendo a monte di questa ormai famigerata inchiesta, tutti “sordi, ciechi e muti” come le tre scimmiette della tradizione?
No, Caro Fratello Silvio, mi concederai che così proprio non va…
Cerchiamo perciò di squarciare il “Velo di Maya” e di offrire al torpore degli organi di informazione di massa italioti qualche occasione di risveglio dalle mollezze estive (anche all’epoca di Tangentopoli, la “macchina informativa” fu lentissima a mettersi in marcia a pieno ritmo… e lo fece solo quando direttori, redattori, inviati e cronisti si resero conto che i loro Padrini della Prima Repubblica erano ormai prossimi al crollo definitivo… Che bell’esempio di giornalismo libero, coraggioso e indipendente…!!!).
Allora, come promesso, regaliamo qualche “chicca” sul “Berlusconi Occulto”.
Vedrai, Fratello Silvio, che alla fine ci sarai grato per averti “riabilitato” rispetto all’immagine “macchiettistica” che viene offerta di te da certa stampa “filo-kommunista”.
Questa immagine da “pragmatico uomo di potere, super-piazzista fortunato, gaffeur  un po’ grossier, uomo ignorante e un tantino volgare, benché vincente ed efficace, è stata una MASCHERA eccellente con cui dissimulare la tua autentica cifra come Uomo, come Iniziato, come Massone.
Una Maschera che ti è servita fino ad oggi, ma che sarebbe un peccato rimanesse intatta per coloro che dovranno in futuro raccontare la non comune storia della tua vita.
La Storia di un Grande Manipolatore di energie materiali, ma soprattutto spirituali, almeno secondo ciò di cui tu stesso sei convinto e di cui sono convinti gli adepti più intimi del tuo entourage…
Perciò, prima di dedicarci alla parte “ammonitoria” e “diffidante” di questa Lettera Aperta, consentimi di offrire al pubblico qualche onesta visione del Silvio Segreto…
1.Fanno persino sorridere le modalità approssimative e incerte con le quali alcuni giornalisti e/o studiosi hanno infine messo in luce la natura “iniziatica” e “massonica” del complesso di Villa Certosa in Sardegna (Residenza da Te personalmente curata, nella realizzazione, sin nei minimi dettagli) o del Tuo Mausoleo funebre ad Arcore, all’interno di Villa San Martino. Persino l’autorevole Prof. Marcello Fagiolo -- che meglio di altri ha spiegato la natura esoterico-massonica del Mausoleo funebre voluto per sé e i suoi più fidi adepti dal Fratello Silvio Berlusconi -- non ha dato una lettura ermeneutica esaustiva e completa di questo e di altri complessi architettonici fatti realizzare con convinto piglio da Libero Muratore dall’attuale Presidente del Consiglio italiano. Di una esplicazione compiuta e filologicamente rigorosa delle realizzazioni paesaggistico-architettoniche di significato massonico-iniziatico del Fratello Silvio, ci occuperemo ben presto Noi di Grande Oriente Democratico. Per rendere effettivo omaggio al genio latomistico di questo Fratello, se non altro.
2.Caro Fratello Silvio, vogliamo “rivelare” alla pubblica opinione i tuoi robusti interessi in fatto di Astrologia? Vogliamo dire che non soltanto hai sempre avuto attorno a te (sedicenti) esperti di questa antica Scienza Iniziatica -- consultati ad ogni piè sospinto -- ma tu stesso ne sei un appassionato cultore? E diciamolo, via! Mica ti vorrai portare tutti questi segreti nel Mausoleo Massonico…
3.Vogliamo rivelare che la tua idea di come usare il “mondo delle immagini” (Maya=Magia) per formare, guidare, trasformare, manipolare pulsioni, sentimenti, convinzioni delle masse di “spettatori”, lungi dall’essere una casuale idea di un pragmatico imprenditore si fonda su ben radicate convinzioni di manipolazione spirituale delle energie “lunari” del “popolo”. Magari, in seguito, faremo il nome di qualcuno dei fraterni consulenti che, nel tempo, ti hanno aiutato a diventare forse il più significativo “Grande Fratello” (in senso orwelliano-massonico) nel mondo dei Media… E citeremo le letture e gli studi cui Tu e qualche tuo Fraterno Amico e Adepto vi siete ispirati e continuate ad ispirarvi…
4.Anticipiamo, una volta per tutte, Caro Fratello Silvio, che la natura reale della tua strategie e delle tue tattiche verso la Presa, la Ri-Presa e la Conservazione del Potere imprenditoriale, mediatico e politico in Italia (dagli anni settanta e fino ad oggi) è stata scandita da rapporti e relazioni con precisi personaggi, cenacoli e logge dell’establishment massonico mondiale. Non sempre ciò è avvenuto come mi sembra sarebbe dovuto avvenire in una Democrazia liberale occidentale e certo non con quella “trasparenza e pubblicità” che si addice ad un aspirante uomo di governo e statista. Qualora si rendesse necessario, su questa vicenda il Gruppo di “Grande Oriente Democratico” si riserva di fare ampia e graduale luce, a beneficio dei cittadini italiani e dell’opinione pubblica europea e mondiale.
 
Dopo aver cominciato a ristabilire la Tua autentica “cifra” di “Grande Fratello” con un invidiabile percorso spirituale e filosofico di schietta natura iniziatica e massonica (altro che “ragazzo coccodè”, come ingenuamente ebbe a chiamarti Eugenio Scalfari e come talora sei riuscito a dissimularti volontariamente, assumendo i connotati innocui e bonari del “barzellettiere brianzolo”) e  dopo averTi restituito alla natura più autentica della Tua straordinaria esperienza esistenziale, non mi negherai certo il (Fraterno) Diritto di rivolgerti-anche a nome del Gruppo “Grande Oriente Democratico” che indegnamente mi pregio di servire- alcune precise “DIFFIDE” e “AMMONIZIONI”.
1.Intanto, come ben sai (o ti hanno tenuto all’oscuro?), proprio a partire d’oltre Atlantico, dalla Prima Repubblica Democratico-Massonica al mondo, è in atto un ambizioso progetto di rigenerazione e rivoluzione delle dinamiche (invero poco commendevoli) politiche e culturali dominanti nell’era del Figlio del Fratello Bush Senior (2000-2008). Basta con certi intrallazzi profittevoli ma vergognosi e basta con il supporto a regimi politici occidentali che tendano a trasformarsi in “Democrature” stile repubblica delle banane…
2.Difficilmente potrai apostrofare il sottoscritto Fratello Gioele Magaldi come un tuo “critico-oppositore” di ascendenza/derivazione “comunista”. A differenza di tanti neofiti democratici dell’odierna sinistra italiana (post-comunisti a tutti gli effetti), chi Ti scrive, pur avendo all’epoca un Padre iscritto al PCI (ora approdato a posizioni ben più liberali), sin dai suoi 14 anni e per tutti gli anni di frequentazione al Liceo Tasso di Roma (anni ’80) se davanti alla scuola vedeva i comunisti della FGCI, gli autonomi di Autonomia Operaia e i fascistelli del Fronte della Gioventù solidarizzare insieme indossando la kefiah e berciando contro Israele, volentieri li prendeva tutti a calci nel c… Questo perché il sottoscritto era allora, è adesso e morirà quando sarà l’ora come un convinto socialista liberale e libertario, un democratico, insofferente di tutti i dispotismi e tutti gli autoritarismi, sia quelli di marca fascista che quelli di ispirazione stalinista. Chi Ti scrive questa Lettera Aperta era ed è filo-israeliano senza essere ebreo (il nome “Gioele” sta a testimoniare l’amore disinteressato per la cultura ebraica dei miei genitori, il cognome “Magaldi” ha antiche origini fiorentine, essendo proprio di una famiglia patrizia toscana di Priori del Comune di Firenze e Costruttori di chiese cattoliche, peraltro imparentata con Dante Alighieri, la cui nipote sposò appunto un Magaldi). Chi Ti scrive è “cattolico” senza essere clericale, baciapile e senza puzzare di sacrestia o piegarsi davanti alle ingerenze illiberali e confessionali della Curia e della CEI. Chi ti scrive è filo-amerikano (con il “K”) senza essere indulgente con quei politici o Fratelli statunitensi che hanno tradito gli ideali dei Fratelli Massoni Padri Costituenti diverse volte nel corso del XX  e agli inizi del XXI secolo… Come nel caso dei supporti alle dittature di Pinochet o Videla o alle diverse porcherie sciamannate combinate dal Tuo amico George Bush Junior… Chi Ti scrive è filo-israeliano, senza rinunciare all’idea che, quando la Palestina non sarà più governata dai terroristi di Hamas, sarà auspicabile procedere alla creazione di uno stato palestinese democratico e laico che possa essere indipendente da Israele, mantenendo con esso buone relazioni economiche, diplomatiche e politiche; nella convinzione, anzi, che Turchia (magari non più governata-male-dal Tuo amico Erdogan), Israele e Palestina possano un giorno far parte ufficialmente dell’Unione Europea. Chi Ti scrive, in conclusione, è un Tuo Fratello Massone che non potrai liquidare facilmente come un contestatore prevenuto, animato da odio irragionevole e incapacità di comprendere le tante e belle realizzazioni (ma quali?) che avresti (ma quando e dove?) compiuto da quando sei in Politica (troppi anni, scarsi risultati: gli italiani stanno meglio o peggio di prima, da quando tu sei sceso in campo prima con Forza Italia e poi col PDL? La risposta sincera a questa domanda la conosci benissimo… e al Tuo Fratello Gioele puoi dare solo risposte sincere… ne va del tuo ONORE di INIZIATO…). Fai inoltre sapere al tuo fido collaboratore ALFAN0 di smetterla di raccontare la “frottola” che Tu saresti l’unico politico che non si è arricchito con la politica. Vogliamo fare un Seminario dove spiegare qual’era la situazione economico-finanziaria e debitoria della Fininvest nei primi anni ’90 e come è adesso? Tu, Caro Fratello Silvio, sai benissimo che la tua “discesa in politica” è stato anche un grande affare economico (per TE e NON PER GLI ITALIANI, purtroppo): spiegalo tu al giovanotto che hai reso Ministro della Giustizia, altrimenti glielo spieghiamo Noi pubblicamente e a suon di numeri, fatti e circostanze…
3.Alla luce di tutto quanto precede, poiché ho saputo che vorresti trascorrere il periodo di agosto in qualche Castello con altri “Cavalieri”, a discutere “fraternamente” di come ri-organizzare il PDL e rilanciare l’azione di governo, non voglio farTi mancare anche il mio CONSIGLIO FRATERNO, in forma di virili diffide e ammonimenti. Ti DIFFIDO dal reiterare, con la nuova stagione, tentativi di approvazione e/o promulgazione di liberticidi e anti-costituzionali atti legislativi. Atti concepiti a personale uso e consumo Tuo e dei Tuoi Cortigiani, atti IPOCRITAMENTE presentati come tutori della libertà dei cittadini, in realtà inconcepibili e impresentabili in qualunque Democrazia dell’Occidente liberale. Mi riferisco ad atti legislativi come il Lodo Alfano, il cosiddetto DDL sulle Intercettazioni e altre “robe simili”… E comunque, sulle tante leggi discutibili (già promulgate durante il tuo malgoverno del Paese, in questi ultimi 16 anni) avrò e avremo modo di parlare in seguito. Peraltro, Ti AVVISO che, come ben presto scoprirai anche a partire dalle Comunicazioni dei lettori/visitatori che andranno on-line fra un paio di giorni sul Sito www.grandeoriente-democratico.com , ci sono ormai alcuni Fratelli Parlamentari PDL ex-Forza Italia pronti a seguire le indicazioni di “Grande Oriente Democratico” e a comportarsi come i “franchi tiratori” della Prima Repubblica. A buon intenditor…
4.Ti DIFFIDO dal fare affermazioni illiberali e anti-democratiche in merito alla legittimità dell’ esistenza di “correnti” all’interno dei partiti in generale e del PDL in particolare. Come ti permetti di chiamare la tua organizzazione “Popolo delle Libertà” e poi di essere così dispotico, tirannico e liberticida? All’interno di uno Stato Liberale e di diritto i partiti politici sono il sale della DEMOCRAZIA; analogamente, all’interno dei Movimenti o dei Partiti le “correnti” sono la garanzia del pluralismo e della dialettica tra diverse opinioni. O sei in grado di tollerare solo il PENSIERO UNICO, il TUO, per la precisione? Bè, in questo sei perfettamente identico al tuo CARO FRATELLO GUSTAVO RAFFI (illegittimo) GRAN MAESTRO DEL GRANDE ORIENTE D’ITALIA. Non sopportate alcun dissenso o libero pensiero critico, perché il nucleo della vostra natura è profondamente autoritario e illiberale.
5.Ti DIFFIDO dal non prenderti le tue responsabilità in relazione alla cosiddetta vicenda “P3”. Invece di scaricare le responsabilità sui “Fratelli/Sodali” che hanno agito nel tuo diretto interesse, chiamandoli “4 pensionati sfigati”,mostra un po’ di coraggio e lealtà verso coloro che per Te si sono esposti. Nessuna giustificazione per loro, che sono grandi e vaccinati e ben sapevano (laddove lo abbiano fatto) di violare le leggi dello stato nel loro e nel Tuo interesse, ma appare riprovevole che la gente (da anni) si becchi galera e condanne per servire e proteggere un “CESARE” che non ha il coraggio di prendersi le sue responsabilità davanti alla Legge e alla pubblica opinione.
6.Ti DIFFIDO dal continuare a tenere sciolti “i tuoi cani-cortigiani” contro il leale, legittimo ma fermo dissenso, all’interno del PDL, portato aventi (doverosamente) dagli Onorevoli Fini, Bocchino, Granata, Buongiorno, Della Vedova, Urso e da tutti gli altri parlamentari che ovviamente non ritengono il centro-destra come COSA TUA, bensì come la rappresentanza democratica e liberale di tanta parte dell’elettorato italiano. TI INVITO, anzi, a promuovere una strutturazione del PDL come un vero partito/movimento democratico: con partecipazione di iscritti ed elettori della base che scelgano i rappresentanti di tutti gli organi interni. O vuoi continuare ad operare come un Faraone o un Imperatore asiatico dell’antichità? E fai presente al MINISTRO LA RUSSA che le “scuse e le auto-critiche” sono cosa che pretendevano soprattutto i Tribunali fascisti e comunisti: se ne vada via lui dal PDL, insieme a Cosentino, Verdini, Dell’Utri, Mantovano, etc., piuttosto che tentare di intimidire i dissidenti come Granata, che hanno solo avuto il coraggio di pensare e parlare liberamente. TI CONSIGLIO anche di smetterla di parlare di “politica politicante”, “teatrino della politica”, “abbasso i professionisti della politica”… Da circa 16 anni, prima in Forza Italia e poi nel PDL i principali “politicanti” sono quelli che hai voluto e scelto direttamente Tu, senza alcuna designazione da parte della base degli elettori. Il “teatrino” lo fai soprattutto Tu, sia in Italia che all’estero, in innumerevoli performances di dubbio gusto, ampiamente irrise dai media internazionali. Anche in questo caso si tratta di “cospiratori kommunisti”? Quanto al “professionismo in politica”, si tratta di un discorso complesso (che riprenderò in seguito), ma forse è venuto il momento di DIRTI che, invece, il massiccio afflusso di persone che fanno altri mestieri (rispetto alla politica) in Parlamento ha creato una serie sterminata di micro-conflitti di interessi. Se uno fa il medico, l’avvocato, il commercialista, il costruttore, il prof. universitario etc., spesso, una volta diventato Onorevole, invece di curare gli interessi della collettività, si occupa di favorire la corporazione cui appartiene se non addirittura il proprio particulare professionale…
7.Ti DIFFIDO dal perseverare nei tentativi spudorati e ignobili di defenestrare uno dei pochi spazi di libera inchiesta giornalistica italiana: il TEAM di “ANNOZERO” di MICHELE SANTORO, Marco Travaglio incluso (altro che velenose profferte e “distinguo” del Tuo FRATERNO AMICO CONFALONIERI…).A questo proposito, stia in campana anche il Direttore Generale della RAI Mauro Masi e la smetta di fare “mobbing” su Santoro per compiacere TE, GRANDE FRATELLO SILVIO. UN GRANDE FRATELLO dal conflitto di interessi sempre più grave e irrisolto e che ha persino regalato agli italiani -- forse per la prima volta nella storia -- una perfetta equiparazione in termini di “equilibrio dell’informazione”, tra il prestigioso TG 1 e l’assai meno prestigioso TG 4…
8.TI INVITO ad occuparti da subito di intelligenti ricette per il rilancio economico del “Sistema Italia”: prima che la crisi non dia vita ad asprissime ripercussioni sociali. Le manovre “lacrime e sangue” e i “tagli” sono buoni a farli tutti. Dal “geniale imprenditore privato” Berlusconi ci si attendeva e attende qualcosa di più… Comunque, anche su questo punto, Noi di Grande Oriente Democratico cercheremo di darti qualche buon suggerimento concreto e preciso se tu e il Ministro Tremonti non sapete “cavare un ragno dal buco”… E poi, per continuare a tenerti in sella nonostante il tuo MAL-GOVERNO, non confidare troppo nell’insipienza, nell’inettitudine, nelle laceranti divisioni e nell’”afasia stitica” attuale del Centro-Sinistra… Tanto più che, come sai benissimo, da provetto ASTROLOGO quale sei, il pianeta SATURNO sta per transitare di nuovo in BILANCIA, al tuo ASCENDENTE, in congiunzione con i tuoi SOLE E MERCURIO natali… Mentre URANO di transito in ARIETE si sta per mettere in opposizione ad essi… Per tacere di altri importanti aspetti planetari incalzanti e disarmonici… Chi lo sa…? Magari, all’improvviso, dalle donne e dagli uomini della sinistra democratica italiana potrebbe venire qualche benefico “colpo di reni”… e qualche rinnovata volontà unitaria.
 
A questo proposito, terminata la LETTERA APERTA n.1 AL FRATELLO SILVIO BERLUSCONI, vorrei rivolgere un’umilissima ESORTAZIONE agli ONOREVOLI BERSANI, D’ALEMA, VELTRONI, DI PIETRO, CASINI e RUTELLI.
A tutti costoro (compreso CASINI, se ha risolto i suoi dubbi amletici) vorrei suggerire, a nome mio e di tanti altri cittadini italiani (massoni e non), di costituire da subito una COALIZIONE che si candidi a governare il Paese nel giorno (vicino o lontano) in cui l’attuale governo Berlusconi fosse sfiduciato in Parlamento o terminasse naturalmente la legislatura. Una COALIZIONE di cui decidere subito, con delle democratiche elezioni primarie capaci di appassionare l’opinione pubblica, sia il LEADER che sarà candidato a Palazzo Chigi tra sei mesi, un anno o nel 2013, sia gli organi direttivi. Questa ESORTAZIONE e questo INVITO valgono anche per Rutelli e per Casini, soprattutto qualora quest’ultimo abbia deciso di fare del suo U.D.C. un partito erede della migliore tradizione laica e non confessionale della Democrazia Cristiana, abbandonando genuflessioni e ammiccamenti anacronistici (che non portano molti voti, a conti fatti) con la Curia Vaticana e la CEI e promuovendo piuttosto i valori tradizionalmente cristiani di solidarietà sociale, moderazione, capacità di mediazione politica tra gli estremismi e senso delle istituzioni.
Se invece Rutelli e soprattutto Casini ritengono di continuare a fare ad vitam  i “pesci in barile” e si crogiolano nel sogno impossibile di un “governo istituzionale di grandi intese” oppure nella fallace speranza che il “problema Berlusconi” si risolva da sé o grazie alla coraggiosa ma impari lotta condotta dai “finiani”, allora “vadano con Dio e buona fortuna”.
In questa seconda ipotesi, siano i principali leaders del Centro-Sinistra citati (Bersani, D’Alema, Veltroni, Di Pietro), di concerto con gli altri dirigenti della stessa area e dei rispettivi partiti, a formare al più presto una COALIZIONE UNITARIA E COMPATTA candidata a battere Berlusconi.
A BERSANI, non in quanto massone, ma come semplice cittadino ed elettore “di sinistra”, vorrei dire che, come Segretario del PD, può esercitare un ruolo organizzativo e di mediazione molto importante e gratificante, anche se lo sconsiglio dal candidarsi come leader della NUOVA COALIZIONE.
A D’ALEMA e VELTRONI (compresi i vari veltroniani-franceschiniani e i vari d’alemiani), vorrei far osservare che quando smetteranno di farsi la “guerra civile” sarà sempre troppo tardi… Abbiate uno scatto d’orgoglio, ciascuno di Voi rinunci a proporsi come leader maximo del PD o della COALIZIONE e aiutate armoniosamente Bersani ad organizzare ed espandere nella società civile il partito e, conseguentemente, il Centro-Sinistra. Preparatevi a fare i ministri o a ricoprire qualche altro importante ruolo istituzionale, ma lasciate che ad affrontare Berlusconi come “punta di diamante” della NUOVA COALIZIONE di CENTRO-SINISTRA sia qualcun altro, più adeguato alla specificità dell’antagonista e più in grado di entusiasmare la maggioranza degli elettori italiani.
A DI PIETRO vorrei fare i complimenti per aver posto con chiarezza il problema di individuare un leader della COALIZIONE da subito, per dargli tempo e modo di essere conosciuto e apprezzato da tutti gli elettori.
A TUTTI i dirigenti del centro-sinistra, come cittadino italiano ed elettore, vorrei raccomandare di abbandonare personalismi, narcisismi ed egoismi. Disuniti si perde e il Paese va in malora, mentre Berlusconi e la sua Corte continuano ad “ingrassare”. Anzi, ci si preoccupi di risarcire e di ri-aggregare anche quel personale politico di sinistra ingiustamente (e stupidamente) escluso dall’accesso al Parlamento nelle ultime (sciagurate) elezioni del 2008.
Personalmente, se debbo dire la mia su quale candidato proporrei/voterei alle eventuali primarie: parlerei di un ticket  NICHI VENDOLA e IGNAZIO MARINO. Come candidati PREMIER (VENDOLA) e VICE-PREMIER (MARINO). Sgombriamo subito il campo dagli equivoci: non si tratta di Fratelli Massoni, ma semplicemente di un “ticket” ben assortito, dotato di adeguato carisma e di una immagine di freschezza e novità unita a solidità intellettuale e politica.
Tornerò/torneremo su questa proposta: ne faremo un “tormentone”, sappiatelo.
E se, in qualità di Massoni di “Grande Oriente Democratico” non esprimeremo mai preferenze partitiche per il centro-sinistra o per il centro-destra, qualcuno di Noi, come cittadino italiano simpatizzante di sinistra, sarà ben lieto di mettersi al servizio di una NUOVA COALIZIONE DI CENTRO-SINISTRA, arrecando il valore aggiunto delle proprie relazioni (non trascurabili) e delle proprie risorse comunicative, organizzative ed intellettuali (ancora meno trascurabili).
Relazioni e risorse che, in tutta Italia, potrebbero fare la differenza in moltissime situazioni locali… e determinare clamorosi capovolgimenti nelle elezioni per il prossimo Parlamento.
Gioele Magaldi
P.S. Che non venga in mente al Fratello Silvio Berlusconi e/o al Fratello Gustavo Raffi e/o a qualche loro scagnozzo o cortigiano di intraprendere azioni improprie e illegali nei riguardi di nessun membro di Grande Oriente Democratico… Primo: non siamo gente che “porge l’altra guancia”; secondo: per ogni “azione” simile c’è il rischio di una reazione dieci volte più incisiva e dolorosa; terzo: credeteci, non ci sono le condizioni internazionali perché vi possiate consentire “certe libertà”. Rischiereste di farvi molto, ma molto male e di screditarvi definitivamente dinanzi a chi vi osserva e vi giudica, con la piena autorità per farlo. E la forza necessaria a sanzionarvi pesantemente.
Lettera Aperta N°2  al Fratello Silvio Berlusconi
del 9 dicembre 2010
di Gioele Magaldi
 
Caro Fratello Silvio,
mi obblighi a scriverti di nuovo ,come del resto era prevedibile.
Amici comuni mi confidano che, proprio in questi giorni di dicembre, attendi con angoscia questa mia letterina, soprattutto visti gli esiti devastanti della prima epistola che ti inviai.
Esiti devastanti anzitutto per la stabilità della tua condizione interiore e la lucidità (scarsa) delle tue iniziative immediatamente successive.
Ti ricordi?
Correva il mese di luglio 2010, giorno 26: come uno schiaffone immateriale, ricevesti la Lettera Aperta n.1 al Fratello Silvio Berlusconi del 26 luglio 2010, messa on-line sul frequentatissimo Sito di Grande Oriente Democratico (www.grandeoriente-democratico.com ), subito rilanciata da Dagospia (www.dagospia.com), commentata dal Fatto Quotidiano (IL FATTO QUOTIDIANO del 27 luglio 2010 by Gianni Barbacetto: “E il maestro scrisse al ‘fratello Silvio’”) e recitata per circa due mesi (agosto e settembre) di giorno in giorno, su CURRENT TV, Canale n.130 di SKY.
Rilanciata sul web, su You Tube e su innumerevoli blog e siti, stampata e diffusa in uffici, esercizi commerciali, ospedali, fabbriche, studi professionali, sedi di partiti e associazioni, sono pochi gli italiani che non ne abbiano letto almeno una parte o che non ne abbiano avuto nozione, diretta o indiretta.
Nonostante i tentativi di censura tuoi e dei tuoi scagnozzi.
In effetti, essendo “aperta”, la Lettera era indirizzata non solo a te, ma anche ai nostri concittadini, confratelli massoni e non, donne e uomini.
Però era rivolta prima di tutto a te.
Nonostante ciò, non hai saputo far tesoro degli ammonimenti, delle diffide e dei fraterni consigli in essa contenuti.
Anzi, come ebbero a confidarmi persone a te molto vicine (sappi che sei circondato da innumerevoli triplo-giochisti), non appena leggesti quella fraterna epistola, preso dal panico, decidesti di giocare il tutto per tutto e attaccare a testa bassa coloro che- a torto- ritenevi potenziali “collaboratori” della tua imminente defenestrazione, da noi profeticamente annunciata.
Si trattava, invece, nel caso dei finiani(rei di dissenso interno, il diritto al quale è il pane quotidiano dei partiti liberi e democratici), di collaboratori e potenziali alleati nell’opera di salvaguardia della democrazia e della legalità per cui Grande Oriente Democratico sta da tempo lavorando.
Ricordi?  Appena poche ore dopo la pubblicazione della Lettera Aperta n.1 al Fratello Silvio Berlusconi del 26 luglio 2010, e in conseguenza della sua lettura da parte tua e dei tuoi collaboratori (fraterni e non), hai preso due decisioni assai poco lucide e lungimiranti.
La prima è stata quella di ordinare l’assoluto silenzio sulla lettera e su quanto rivelava a proposito del tuo cursus massonico. Un silenzio puntualmente rispettato da parte di tutti gli operatori mediatici che sono al tuo servizio e libro paga, quasi come camerieri e maggiordomi di regime.
E si tratta di tanta gente, non soltanto del direttore del TG1 o di quelli di TG5, Studio Aperto e TG4. Persino nei media teoricamente di area “oppositiva” al tuo governo, nel centro-sinistra, ci sono giornalisti che si comportano come soldati di ventura in cerca di ingaggio. Pronti a sfumare, attutire, omettere, mistificare, in cambio di qualche inconfessabile prebenda.
Complimenti a te, caro Fratello, che ti alleggerisci volentieri di qualche “metallo” (in gergo massonico, come sai, alludo ai “piccioli”…) in cambio dell’omertà di professionisti senza morale; e complimenti a voi, cari pennivendoli italioti, sempre in cerca di padroni e committenti generosi, in barba a qualunque ideale o deontologia professionale.
Caro Fratello Silvio,
ovviamente non è per noi una novità la tua capacità di utilizzare e ammansire esponenti sinistrorsi del giornalismo e della politica.
Sappiamo tutto, noi. Anche quanto è lunga la lista. Solo in politica potremmo ricordarti una lunga sfilza di nomi, situazioni e inciuci, che parte dal comunista Cossutta (per qualche affaruccio con l’Unione Sovietica, giacché la Russia è sempre stata nel tuo cuore…), passa per il Veltroni degli anni ’80 (questioni pubblicitarie e conferma del tuo monopolio delle tv private…), i D’Alema, Bargone (Antonio) e Latorre (Nicola) degli anni ’90 (qui è meglio stendere un velo pietoso, perché altrimenti parecchi si farebbero male, tra commercialisti romano-pugliesi, banche inglesi e società off-shore destinatarie di ingenti fondi…). Per non parlare dell’ultima bischerata del sedicente rottamatore fiorentino, Matteo Renzi, che va ad ambientarsi e a confabulare ad Arcore, invece di mantenere un rigoroso profilo istituzionale.
Intendiamoci: per il futuro, personalmente, vorrei che Veltroni, D’Alema, Latorre e Renzi collaborassero tutti e ciascuno alla creazione (ex nihilo, perché attualmente non esiste) di un autentico e originale centro-sinistra: riformista, laico, libertario, con un progetto culturale, economico-industriale e sociale all’altezza delle sfide (impegnative) del XXI° secolo.
Tuttavia, per poter lavorare al presente e al futuro, occorre ripensare il passato e trarne utili insegnamenti.
Quindi, cari compagni Veltroni, D’Alema, Latorre e Renzi: basta con gli inciuci vecchi e nuovi. Cercate di non farci venire voglia di aprire armadi pieni di scheletri pericolosi, e lavorate con rigore e armonia alla rigenerazione civile del Paese.
Ma torniamo a noi, diletto Fratello Silvio.
E all’ordine del silenzio che hai impartito – un diktat capillare, dal giornalismo alla politica -  col risultato che non un solo esponente del PDL si è azzardato a misurarsi con i contenuti della prima lettera, anche solo per smentirla o criticare l’attendibilità di certe imbarazzanti rivelazioni sulla tua poco onorabile carriera di massone.
Ma verrà il giorno in cui sarai costretto a dire almeno due paroline sulla tua identità di Maestro Massone (auto) Illuminato e sulla vera natura della Loggia di Arcore, operativa sin dal 1991.
Pesale bene quelle due paroline, allora. Perché tutto ciò che dirai o non dirai, te lo dico da fratello, potrà essere usato contro di te.
Ecco, io aspetto quel momento.
Poi c’è la seconda decisione poco lucida, e molto poco lungimirante, lasciatelo dire, che hai preso a causadella pubblicazione della Lettera Aperta n.1 : scatenare la caccia al presunto traditore.
Hai fatto deferire ai probiviri della PDL gli onorevoli Briguglio, Granata e Bocchino, censurando anche Gianfranco Fini e, di fatto, mettendo odiosamente alla porta sia il co-fondatore del “Popolo della Libertà” (quale libertà, quella di obbedire ciecamente alla tua dispotica, anti-democratica e illiberale persona?), sia altri rappresentanti del popolo sovrano eletti senza vincolo di sudditanza/vassallaggio a te, ma obbligati a rispondere del loro operato solo agli italiani che li hanno votati.
Con perfetta coerenza da contro-iniziato, poi, a chi pensavi di far presiedere la corte inquisitoria dei Probiviri del PDL che doveva infliggere il rogo agli eretici finiani?
Ovviamente al Fratello Maestro Illuminato (ritenuto in passato vicino all’ Opus Dei) Vittorio Mathieu, già molto intimo del Fratello Salvatore Spinello, Gran Maestro della C.A.M.E.A. (Centro Attività Massoniche Esoteriche Accettate) e infine approdato all’Accademia degli Illuminati fondata nel 2002 dal Fratello Giuliano Di Bernardo, ex Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia e della Gran Loggia Regolare d’Italia.
E sarà un caso?
Chiariamo, una volta per tutte, che tu e i tuoi degni compari piduisti e post-piduisti appartenete a quel tipo di massoneria (con la “m” minuscola) reazionaria, conservatrice, illiberale, elitaria, gerarchica, anti-democratica, che da secoli prende sonori schiaffoni dalla vera Libera Muratoria: quella laica, liberale, libertaria, anti-clericale, pluralista, democratica, talora anche socialista.
Eppure, più prendete sonore bastonate, più tentate di risorgere in nome di una presunta Tradizione e del vostro presunto diritto di Illuminati, presuntivamente predestinati al governo elitario del mondo.
Non scherzare con la storia, caro Fratello Silvio. E non scherzare con noi di Grande Oriente Democratico.
Noi siamo gli eredi di quelli che vi hanno sconfitto tra 1776 e 1783 in America del Nord, quando logge repubblicane, democratiche e patriote (poi statunitensi) sconfissero logge monarchiche filo-inglesi.
Siamo gli eredi di quei Fratelli (soprattutto girondini) che affermarono la Rivoluzione francese nella sua fase democratica e liberale (1789-1792), anche contro le logge legittimiste e contro-rivoluzionarie, il cui pensiero fu ben riassunto dal massone clericale e reazionario (proprio come te, caro Silvio) Joseph de Maistre (1753-1821).
Noi siamo i diretti continuatori del Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Giuseppe Garibaldi, e di tutti quei massoni garibaldini, mazziniani e cavouriani che hanno fatto il Risorgimento e l’Unità d’Italia.
Quel Risorgimento e quell’Unità nazionale che tu e i tuoi beceri alleati leghisti vorreste demolire nella memoria e nella percezione generale degli italiani contemporanei.
Non te lo permetteremo, caro Fratello.
Ti abbiamo avvertito.
Non hai saputo o voluto capire.
E adesso non vedi in che cul de sac ti sei andato a mettere?
Da bravo massone, una volta ricevuto un “richiamo” e diversi “ammonimenti e diffide” da parte del sottoscritto, che ti è Fratello (“maggiore”) e che massonicamente ti chiamava ad un “lavoro a specchio”, avresti dovuto iniziare un serio processo di introspezione e auto-critica, volto ad emendare anni e anni di condotte contro-iniziatiche e assai nocive rispetto alla collettività nazionale di cui ti ostini a voler manipolare il consenso.
Purtroppo, la tua sciamannata reazione era anche sin troppo prevedibile.
Ecco perché, profeticamente, la prima lettera ti aveva avvertito di un prossimo redde rationem. Quanto amaro dovrà essere il calice che ti accingi a dover assaporare, però, solo tu potrai determinarlo, con il tuo libero arbitrio.
Mi spiego meglio.
Il 14 dicembre prossimo, quale che sia l’esito della doppia votazione al Senato e alla Camera dei Deputati, qualunque sia il conteggio finale,  cambierà ben poco: la tua stella si è ormai oscurata.
Basta leggere le cosiddette indiscrezioni di Wikileaks, caro Fratello, su cui ora è necessario dire un po’ di verità ai nostri concittadini.
Tu e lo pseudo-Fratello Franco Frattini (anch’egli sciaguratamente approdato, da posizioni liberal-socialiste e laiche, a strumentali velleità neo-clericali e conservatrici da ateo devoto) sapete bene come stiano le cose, perciò non continuate a menare il can per l’aia.
Davvero vogliamo continuare a raccontare che le attuali indiscrezioni provenienti da qualche gola profonda del Dipartimento di Stato USA nuocerebbero all’amministrazione Obama?
Se una nazione volesse fare sapere ai nemici (vedi ad esempio le notizie relative all’Iran e al fatto che, in caso di attacco americano, Arabia Saudita, Emirati Arabi, Giordania ed altri paesi islamici sarebbero in prima fila tra i co-belligeranti), ma soprattutto agli alleati cosa pensa di loro, fuori dai denti e senza il paludamento del minuetto e dell’ipocrisia diplomatica, cosa dovrebbe fare?
Magari favorire la diffusione di gole profonde e di portavoce telematici come Julian Assange. O no?
Bene. Qual è l’inequivocabile messaggio che lo Zio Sam consegna, tramite Wikileaks, all’alleato italico?
Quale messaggio ha provocato reazioni rabbiose e risentite del povero indignato Frattini, pronto ormai a bruciare sul rogo l’indiscreto Julian Assange?
Il messaggio è forte e chiaro: Berlusconi è un alleato infido e inaffidabile, lingua in bocca con l’altrettanto infido Gheddafi, con l’anti-israeliano Erdogan, con Putin (cui consegna un pericoloso controllo sull’approvvigionamento energetico italiano, al di fuori dell’alleanza atlantica).
E non solo Berlusconi è infido e inaffidabile, ma anche incapace di governare, poco lucido, in cattive condizioni psico-fisiche e giunto ormai al capolinea.
Perciò prima gli italiani lo mandano a casa, meglio è.
Non serve a niente cercare di attutire il tremendo knock-out statunitense per mezzo delle insignificanti, leziose, tardive e niente affatto spontanee attestazioni di stima offerte da Hillary Clinton.
Fratello, è solo un uso postumo di vaselina. Postumo e, quindi, a bassissimo costo per chi lo fa e inutile per chi lo riceve.
Ma tutto questo, caro Silvio, tu lo sai molto bene. Ed è per questo che mastichi amaro, molto amaro, nel constatare che ormai “il re è nudo”.
Sei nudo, Silvio, e non basta qualche friabile foglia di fico per coprire la tua definitiva delegittimazione e l’invito dello Zio Sam ad andartene presto in malora, se vuoi evitare conseguenze ancor più spiacevoli delle presenti.
Vorrei perciò, alla luce di tutto quanto precede, darti alcuni fraterni consigli che spero – stavolta -- vorrai seguire alla lettera o giù di li.
1.Quando a luglio ti sono arrivati i nostri primi ammonimenti, invece di ascoltarli hai pensato di poter soffocare ogni libero confronto critico all’interno del PDL e di poter eludere la vigilanza di Grande Oriente Democratico & Company sul tuo operato. I variegati (e per te infausti) eventi di questi ultimi mesi (da luglio ad oggi) dovrebbero averti dimostrato che questa è una via sbagliata e senza uscita. Ergo, accetta di fare un paio di passi indietro e favorisci la nascita di un nuovo esecutivo che possa affrontare i problemi che tu non sei stato in grado nemmeno di sfiorare. Piantala di frignare che vuoi andare a nuove elezioni e lascia che venga approvata una nuova legge elettorale, meno truffaldina di quella che ti fa tanto comodo per governare con maggioranze indebite e gonfiate, a fronte di un consenso, il tuo, che è largamente minoritario nel Paese. Accetta una nuova legge sul conflitto d’interessi che stabilisca, ad esempio, che un detentore di grandi mezzi mediatici possa, al massimo, essere il leader di un partito, ma giammai assumere il ruolo governativo di ministro e men che mai di Presidente del Consiglio o di Presidente della Repubblica. In questa prospettiva, visto che i canali tradizionali da te detenuti (Retequattro, Canale 5 e Italia Uno) sono tuttora più importanti -- per introiti pubblicitari e per audience -- dei recenti canali digitali o satellitari, accetta di privarti di uno dei tre canali generalisti (anche il meno importante: Retequattro), in nome di quella “rivoluzione liberale e liberista” di cui ti sei riempito vanamente la bocca per anni. E in nome dei principi anti-trust tipici di ogni democrazia occidentale. Altro che quella truffa della legge Gasparri.
2.Licenzia tutti i tuoi cortigiani/collaboratori servili e sciocchi. Se non ti sbrighi a liberartene, ti condurranno a rovina certa e, un momento prima del tuo crollo totale, saranno i primi ad accoltellarti alle spalle. Scusati con gli italiani (magari proprio a Porta a Porta di Bruno Vespa, dove pronunciasti le tue vane promesse) per non aver onorato i vari “contratti elettorali” con loro. Scusati con gli omosessuali per le tue battute discriminatorie degne di un bauscia brianzolo che ha alzato un po’ il gomito. Scusati con quelle donne italiane e straniere che si sentono umiliate dalle tue battute misogine e maschiliste e che ne hanno le scatole piene della tua bava senescente di satiro improbabile e grottesco. Non starò a farti la morale, perché non sono un moralista. Se ti piace scopare, scopa con chi ti pare e traine tutto il piacere che vuoi, ma non ti azzardare a riempire il Parlamento (italiano ed europeo) di mezze calzette il cui unico merito è quello di aver soddisfatto le tue bramosie senili.
3.In questi giorni corre voce che Virginia Sanjust (te la ricordi, Virginia, in relazione ai tuoi riti di magia sessuale? ) sarebbe in procinto di fare approfondite confessioni sugli aspetti esoterico-magici dei suoi rapporti erotici con te e con il tuo ambiente. Subito si è sparsa anche la voce che qualcuno dei tuoi scagnozzivorrebbe farle chiudere la bocca per sempre, seppellendola in qualche ospedale psichiatrico senza via di uscita o facendole anche di peggio… Affrettati a smentire queste gravissime voci -- alle quali io mi rifiuto di credere -- che ti vorrebbero come mandante di qualche odioso crimine verso una creatura indifesa e già parecchio segnata dal suo incontro (nefasto) con te.
4.Tieni al guinzaglio i tuoi cortigiani più screanzati. In particolare, fai presente allo pseudo-Fratello Denis Verdini che “me ne frego” lo va a dire a sua nonna o a qualcuna delle sue/tue puttane, non certo al Presidente della Repubblica, al cui rispetto istituzionale e personale (trattandosi per di più di un autentico galantuomo) è doverosamente tenuto. Altrimenti gliela insegniamo noi l’educazione, a suon di scheletri danzanti che uscendo dagli armadi allieteranno le sue già impegnative vicende processuali.
5.Astieniti, almeno fintanto che ricoprirai la carica di Presidente del Consiglio dell’Italia Unita, dal metterti a sponsorizzare acriticamente i libridi Angela Pellicciari (da Risorgimento da riscrivere a L’altro Risorgimento a I Papi e la Massoneria, eccetera). Questa operazione ci offende particolarmente, in quanto massoni, ed è per questo che le dedichiamo qualche riga. Vedi, coloro a cui rivolgi i tuoi consigli editoriali, come i giovani alla festa del PDL in presenza della ministra Giorgia Meloni, non sanno che “sporca” operazione di revisionismo storico-culturale si nasconde dietro i tuoi subdoli suggerimenti. Cantando le lodi di “Risorgimento da riscrivere: liberali e massoni contro la Chiesa”, hai dato un chiaro saggio della tua nauseabonda ipocrisia. Come massone hai disonorato il tuo status e tradito i tuoi Fratelli (lo fai a cuor leggero, perché per te la massoneria è una scuola per Eletti/Illuminati riuniti in Elites che devono manipolare e guidare il popolo bue. E della Massoneria illuminista e risorgimentale, democratica, laica, socialista e libertaria non sai che fartene). Ma hai anche confermato che prendi costantemente per il c… i tuoi elettori. Non eri tu a parlare di “rivoluzione liberale” o “partito liberale di massa”? Certo che eri tu. E poi, per compiacere le gerarchie vaticane che puntellano il tuo potere reazionario, ti accodi adesso, belando, alle esecrazioni anti-liberali della Pellicciari? L’operazione di costei è chiara e si muove a cavallo del mondo leghista e degli ambienti più clericali e retrivi della Chiesa. Lo scopo è semplice. Delegittimare il Risorgimento, demonizzare i massoni e i liberali; celebrare i valori “vandeani” contro-rivoluzionari, esaltare l’alto magistero (si fa per dire) di Papa Pio IX, l’uomo che nel 1864, con l’Enciclica Quanta Cura e il famigerato Sillabo annesso, condannò la modernità, la democrazia, il liberalismo, il socialismo, la libertà di pensiero, di coscienza e di religione. Sì, anche quella libertà di religione di cui adesso il Magistero curiale si riempie la bocca, rivendicandola per sé in taluni contesti ostili.  E tu, caro Fratello Silvio, Principe degli Ipocriti, di giorno fiancheggi l’operazione anti-risorgimentale, anti-liberale e anti-massonica della Pellicciari, chinandoti a baciare le sacre pantofole dei tuoi amici di Curia e titillando la vanagloria leghista; di notte, poi, bestemmi, ti scateni e celebri i tuoi privati e occulti riti massonici. Per tacere dei riti di raffinata magia sessuale pagana, alternati a più prosaiche ritualità pecorecce del tipo Bunga-Bunga. Bene, bravo, bis !  E complimenti per la coerenza.
6.Visto che ti spacci per uno statista autorevole, caro Fratello, inizia a far sentire la tua voce in Europa, specie in Germania, relativamente alla crisi che ha colpito Grecia e Irlanda. Fatti valere e dichiara che sai benissimo chi c’è dietro le manovre macro-economiche che hanno messo in ginocchio alcuni paesi europei. Dichiaralo anche ai cittadini italiani, che non sono dei minorati e hanno diritto di sapere. A chi giova, in funzione delle esportazioni, una svalutazione dell’euro? E chi ha guadagnato dalle operazioni che hanno coinvolto Irlanda e Grecia? Chi continuerà a guadagnarci? C’è un nesso tra tutto ciò e l’incazzatura che Barack Obama si è preso recentemente con Angela Merkel? Se sei uno statista, hai capito di che parlo e agirai conseguentemente. Anche appoggiando l’ipotesi Tremonti di lanciare degli euro-bond: finalmente dal tuo Super-Ministro una proposta condivisibile e lungimirante, invece della solita politica grigia di tagli, lacrime e sangue, senza alcun rilancio del sistema produttivo.
 
Allora, caro Fratello, se stavolta sarai meno insipiente dell’altra sarà meglio per tutti. E soprattutto per te.
Ci sono però buone ragioni per farci credere che rimarrai fermo in una posizione di gelosa conservazione della massima poltrona di Palazzo Chigi.
Cercherai di comprarti qualche parlamentare con lo stesso spirito con cui, nella tua vita, hai sempre usato in modo assai spregiudicato il denaro.
E te ne andrai alla conta del 14 dicembre, in Parlamento.
Ecco, ti annuncio ufficialmente una cosa: se noi di Grande Oriente Democratico volessimo farti prendere la sfiducia, la prenderesti sicuramente -- anche al Senato – e saresti costretto un minuto dopo ad andare al Quirinale con la coda fra le gambe.
Ma questo mi dicono che già lo sai, anche a partire da alcune notizie contenute nella sezione Comunicazioni dei lettori/visitatori sul sito www.grandeoriente-democratico.com  e riprese da Dagospia il 6 dicembre.
Però.
Però, caro Fratello, perché farti “cadere” adesso e de-responsabilizzarti dal dovere di governare?
E’ importante che tu prenda atto della debolezza della tua maggioranza e ne tragga le conseguenze, facendo due passi indietro e, dopo vari atti di contrizione, attrizione e penitenza, guadagnati almeno una semi-assoluzione, magari ritirandoti a vita privata o, al massimo, restando il Padre Nobile (si fa per dire) del PDL (riformato in senso democratico), senza più aspirare a ruoli “monarchici” all’interno e istituzionali all’esterno (finché avrai tutte le tv, i giornali e le case editrici che hai attualmente, non mi sembra il caso).
Ma se continuerai a recitare il ruolo della vittima, pronto a denunciare immaginari ribaltoni e a pretendere l’equiparazione tra un eventuale voto di sfiducia e il reato di Lesa Maestà, ecco: in questo caso, a chi mi chiedesse consiglio, suggerirei: dategli la fiducia, fatelo continuare nella sua opera di (mal) governo. E’ il miglior modo per aprire definitivamente gli occhi di chi ti ha votato, spesso in buona fede.
Fai. Cimentati, fra qualche tempo, con l’avanzare di una preoccupante, ulteriore crisi macro-economica incombente sull’Europa.
Vuoi governare?
Mostra che cosa sai fare, in presenza di turbolenze speculative dagli esiti imponderabili.
Metti mano a vere riforme, ad populum e non ad personam.
Oppure, se non sei in grado, levati dalle scatole!
In definitiva, comunque, sei destinato a stare sulle spine sino all’ultimo minuto prima delle votazioni del 14 dicembre.
Noi Massoni, lo sai meglio di me, siamo imprevedibili. Magari all’ultimo momento potremmo concludere che sia bene che tu esca sfiduciato comunque.
Perciò, caro Fratello Silvio, nei prossimi giorni passerai inevitabilmente diverse notti insonni…
E’ tutto, o quasi.
Come Massone del Grande Oriente d’Italia e come leader di Grande Oriente Democratico (un movimento interno al Goi, come tu sai, che è composto da persone posizionate a destra, a sinistra e al centro), posso solo auspicare che tu esca presto di scena e che i futuri spazi politici siano occupati da nuovi e più democratici schieramenti: un centro-destra de-berlusconizzato, moderno e pluralista con Fini, Casini e Rutelli; un centro-sinistra totalmente inedito e orgoglioso della propria nuova identità: laica, libertaria, riformista, liberal-socialista, se possibile.
Anzi, per l’Italia, l’obiettivo di un centro-sinistra così è non solo possibile, ma assolutamente necessario e urgente.
Ti invio nel frattempo il mio Triplice Fraterno Abbraccio e Ti saluto, caro Fratello Silvio.
GOOD NIGHT AND GOOD LUCK!
P. S. Come individuo che personalmente ha deciso di impegnarsi ad aiutare il centro-sinistra, insieme ad altri (numerosi) liberi muratori di G.O.D. (cioè del G.O.I.) e di altre comunioni massoniche italiane, nonché insieme ad altre/i concittadine e concittadini non-massoni, ho provveduto a costituire il Movimento “Democrazia Radical Popolare” (www.democraziaradicalpopolare.it ).
Di esso si parlerà un bel po’ nei prossimi giorni.
Non si tratta di un partito che voglia presentarsi alle prossime elezioni.
Non si tratta affatto di un partito.
Esso tenterà di proporsi come il filo conduttore e il trait d’union tra tutti i diversi partiti e le diverse anime del centro-sinistra, per “riunire ciò che è sparso”, come diciamo noi Fratelli, e per traghettare, da ambienti una volta gravitanti nel centro-destra, nuovi e decisivi consensi a beneficio di chi intende candidarsi a governare il Paese con ben altri presupposti dal velleitarismo parolaio di marca berlusconiana.
A questo proposito, in chiusura di questa Lettera N°2, ho il piacere di annunciare che sarà presto pubblicata una Lettera Aperta n.1 ai Dirigenti e alla Base del Centro-Sinistra italiano, che avrà i connotati di una vera e propria scossa elettrica.
Con questa anticipazione: non si possono concepire alleanze con i “terzi poli”, con tizio o con caio, se non si sono tracciati i confini della propria identità progettuale.
Prima di ogni altra cosa, il Partito Democratico deve guadagnare coraggio e capacità di iniziativa, tessendo attorno a sé le fila di una serie di alleanze alla sua sinistra e al suo fianco.
Prima ancora di dialogare verso il centro, e sempre ammesso che questo “dialogo centrista” abbia un senso anche oltre l’ipotesi di un governo contingente di solidarietà nazionale in questa legislatura, nel dopo-Berlusconi.
Occorre attirare di nuovo a sinistra tutti quei socialisti costretti alla diaspora (verso Berlusconi o verso l’astensione dal voto, soprattutto) dopo tangentopoli e la fine del PSI e che masticano amaro quando gli si prospetta un’alleanza con Di Pietro.
A costoro andrà spiegato che Di Pietro agì comunque (da PM) contro un sistema corrotto e troppo costoso per la collettività, che non avrebbe in ogni caso potuto durare a lungo.
A Di Pietro bisognerà far notare che la tradizione del socialismo democratico italiano si è sentita perseguitata e devastata da inchieste che, talora, è potuto sembrare non separassero bene il grano dal loglio. Come se si volesse gettare via il bambino insieme all’ acqua sporca.
Agli ex-democristiani del PD bisognerà parlare chiaro: o stanno dentro per realizzare un grande partito di centro-sinistra laico, libertario e moderno, altrimenti seguano la scia di Paola Binetti e vadano a pascolare le proprie fisime confessionali altrove.
Si possono mettere in politica molti valori di base del cattolicesimo e del cristianesimo (capacità di integrazione dei diversi, altruismo, generosità, compassione verso gli “ultimi”, integrità morale, eccetera) ma questi valori sono tipici di chi ha una fede adulta.
Coloro che sono ancora spiritualmente bambini e sentono di dover obbedire ciecamente e acriticamente a Mamma Curia, raggiungano la Binetti, Volonté e Buttiglione o addirittura i vari Roccella, Quagliarello, Lupi e altri della lobby clericale italiota.
Ma non stiano a rompere l’anima nel PD, sempre un po’ dentro e un po’ fuori, sempre in procinto di varcare il Rubicone per ricongiungersi agli altri amati lacerti della tradizione democristiana.
Il PD non deve essere né socialista, né radicale, né democristiano, né liberale: piuttosto una nuova sintesi di tutte queste importanti storie politiche.
L’attuale, maggiore partito di opposizione, dovrebbe anche aiutare la rigenerazione di tutte le realtà politiche alla sua sinistra; dialogare con i più vivaci movimenti della società civile: popolo viola, movimento a 5 stelle, etc.
Inoltre, dovrebbe essere lo stesso PD a calendarizzare al più presto le primarie. Invece di rimandarle. Per paura di che?
Così come dovrebbe essere lo stesso Bersani a lanciare Nichi Vendola come candidato del PD per l’intera coalizione.
Vendola è un candidato pulito, colto, capace, onesto e carismatico: una risorsa per tutto il centro-sinistra, ma soprattutto per un PD che voglia recuperare l’entusiasmo di chi non va più a votare, ma un tempo votava PDS e poi DS.
Bersani ha l’occasione di rafforzarsi come segretario del principale partito del futuro governo del Paese, una carica/funzione che va distinta da quella del leader di coalizione.
Ma su ciò avremo modo di tornare molto presto, con dovizia di analisi, ragionamenti, proposte, prospettive e progetti concreti.
Per convincere gli italiani. E vincere, naturalmente.
Per chiudere,  vale quanto già detto nel P.S. della Lettera Aperta n.1 al Fratello Silvio Berlusconi del 26 luglio 2010: sarà meglio per qualunque scagnozzo al soldo del Fratello Gustavo Raffi o del Fratello Silvio Berlusconi tenersi a debita distanza da ciascuno di noi e dei nostri cari. Com’è noto, mordiamo…
GIOELE MAGALDI