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giovedì 5 febbraio 2015

Pace mondiale

Pace mondiale... Noi uomini non dovremmo farci troppe illusioni sulla morale. Se riusciamo ad arrivare alla pace mondiale, ad una pace mondiale, non sarà per via della morale che la conseguiremo. Di recente, Scheidemann ha detto: la democrazia farà rapidi progressi sulla base di un generale esaurimento. Non è molto onorevole per la democrazia e neanche per l' umanità. Una morale da esaurimento, infatti, non costituisce alcuna morale veramente morale. So precisamente cosa si conviene, eppure potrebbe essere messo in dubbio che il nesso concettuale «pace mondiale democratica» sia particolarmente indissolubile. Per quel che vedo, non è provato che sovranità del popolo significhi sovranità di ragione o persino di spirito, pace sicura. I popoli vogliono la pace, ed incondizionatamente, se la guerra è durata a lungo ed è stata molto dura. Prima di tal caso, con la loro virtù si trovano così-così. L' insegnamento rousseauiano del «buon popolo», l' ottimismo rivoluzionario in genere, ovvero: la fiducia nella politica, nell' opera del formicaio, nel socialismo e nella repubblica democratica, sociale ed universale - so esattamente cosa oggi si conviene -, ma per mia natura e formazione non posso aderire a tale insegnamento e non posso condividerne la fede. Lo spirito russo e tedesco, Dostoevskij e Schiller concordano nel risolvere il problema dell' uomo non politicamente, bensì soltanto in senso interiore e morale: con la religione, con l' autoperfezionamento cristiano del singolo - così vuole l' uno; con l' arte, con un' «educazione estetica» e una liberazione del singolo - così vuole l' altro. Nel recente e straordinario dramma di Dehmel, in tre atti, qualcuno che di affari di coscienza se ne intende, afferma: «Persino il sentimento più grande diviene piccolo se fa sfoggio di grandi principi; un po' di bene da uomo ad uomo è meglio di tutto l' amore per l' umanità». Così è, solo credici! L' amore per l' umanità, retorico, politico, è un tipo di amore abbastanza periferico ed è solito essere comunicato nella maniera più struggente, lì dove manca di centralità. Divieni migliore tu stesso, meno duro, meno autoritario e borioso, meno aggressivo e presuntuoso, prima di giocare al filantropo... Può avere grande successo colui che sa dire molto bene: «Io amo Dio!». Ma se frattanto «odia suo fratello», allora, secondo il vangelo di Giovanni, il suo amore divino non è altro che bella letteratura e fumo sacrificale che non si eleva. Pace mondiale... in nessun giorno, neanche nell' esasperazione nazionale più profonda, sono stato incapace di pensare che l' odio e l' inimicizia fra i popoli d' Europa sia alla fine un inganno, un errore; che i partiti, i quali si sbranano l' un l' altro, in fondo non siano affatto dei partiti, bensì che assieme lavorino, secondo la volontà di Dio, in un tormento fraterno, al rinnovamento del mondo e dell' anima. Sì, è permesso sognare un' Europa pacificata e riconciliata, anche se bontà ed armonia superiore saranno dovute soltanto all' esaurimento, a quell' ipersensibilità e raffinamento causati da un grande dolore. Poiché il raffinamento causato dal dolore è superiore e più umano di quello causato dalla felicità e dal benessere; io ci credo e in ore liete credo in quell' Europa futura che prediligerà un' umanità religiosa e una spiritualità paziente; della sua attuale visione del mondo, rabbiosa e litigiosa, ci si potrà ricordare solo con vergogna e scherno. Possa essere quest' Europa priva di dottrine, di prepotenze e di convinzioni in tesi ed antitesi, libera, allegra e dolce, ed avere per l' «aristocrazia» o la «democrazia» soltanto un' alzata di spalle. Fu un drammatico prodotto del giorno quello secondo cui Goethe osservò che l' idea del tutto gira soltanto attorno all' aristocrazia e alla democrazia, senza avere alcun interesse umano generale... Così parlava un artista antipolitico; e non sarà antipolitica ed artistica l' Europa del dopoguerra? A dispetto di coloro che urlano per l' assolutismo della politica, per un' «atmosfera politica», non si prenderà come stelle polari umanità e cultura? Si possa rendere omaggio ad un aristocratismo: a ciò che gli è proprio, si possa imparare a tenerci per le cose della cultura e del gusto, che prima non si capivano, si possa rinunciare all' eccitante estetismo ed esotismo, alla propensione alla barbarie, traditrice dell' io, di cui si è in balia senza freno, si possano proibire le sue manie nella moda, le sue follie infantili nell' arte e contro la plastica antropofagica e i balli sudamericani, ci si appropri di un gesto di nobile rifiuto. Cose simili non sono belle. Finché l' Europa tenderà in questo modo allo scandalo, fino ad allora potrà cadere sempre di nuovo in guerra. Questo è sicuro. D' altronde, per il momento non sarà povera la nostra Europa, se le privazioni che si è procurata non le avranno insegnato a trovare delizioso ciò che è semplice e naturale, e a godere di un pasto a base di uova, prosciutto e latte con maggiore gratitudine di qualsiasi vomitevole ghiottoneria di un tempo? Sì, pensiamoci colmi di ripugnanza per la sua nera avidità di piaceri e per la sua precedente vistosa spacconata di civiltà, immaginiamoci semplici e di costumi aggraziati, e dediti ad un' arte che sarebbe la pura espressione del suo stato: tenera, disadorna, buona, spirituale, della più grande nobiltà umana, ricca di forma, di misura e di forza per l' intensità della sua umanità... Temo l' «intellettuale europeo» mi contesti il diritto a certi sogni. È vero, mi trovai più nazionale di quanto avessi saputo di essere; ma un nazionalista, un «artista della patria», non lo fui mai. Trovai impossibile non farsi «riguardare per nulla» dalla guerra, ad esempio, perché la guerra non avrebbe niente a che fare con la cultura, un' affermazione di per sé molto audace. Scosso, agitato, provocato dalle urla, mi gettai nel tumulto e nella disputa difesi il mio. Ma Dio lo sa, starò meglio quando la mia anima, purificata dalla politica, potrà guardare di nuovo alla vita e all' umanità, meglio di adesso, il mio carattere potrà affermarsi, quando i popoli, dietro confini pacificati, abiteranno l' uno accanto all' altro, con onore e dignità, scambiandosi i beni più raffinati: la bellezza dell' inglese, l' eleganza del francese, l' umanità del russo, la scienza del tedesco.
Mann Thomas
traduzione di Rita Bagnoli 

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