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mercoledì 28 agosto 2013

Attori Associati di Udine, compagnia di cui ho fatto parte per 4 anni

Mi fa piacere pubblicare un articolo uscito sulla compagnia Attori Associati di Udine, di cui ho fatto parte, e che ho trovato per caso su internet


Vittorina Lanfredi, vita da soubrette

di MARIO BLASONI
Venerdì 10 luglio 1960, ore 21, cinema teatro Italia di Pontebba: la compagnia Bixio & Nicoletti presenta lo spettacolo di varietà Carlino Show. Sono anni in cui la rivista, l'avanspettacolo, i recitals musicali riempiono ancora le sale tra un film e l'altro. A Udine chiude il vecchio Puccini, ma tiene banco il Cristallo. E i paesi non sono da meno. Nello spettacolo di Pontebba, come evidenzia la locandina, Carlino è il capocomico Bixio Lanfredi, mentre il ruolo di soubrette spetta a sua figlia Vittorina, affiancata dal marito Franco Nicoletti, bella voce tenorile. La seconda cantante-ballerina è l'altra figlia, Wanda Bixio, ma nel cast ci sono anche mamma Gianna Rossetti e il marito di Wanda, Gino Guidetti, prima autista della compagnia e poi anch'egli attore.
Una famiglia intera sul palcoscenico! Oggi può sembrare eccezionale, ma in passato erano abbastanza frequenti le discendenze artistiche, di padre in figlio e nipote, tramandate fin dai tempi della commedia dell'arte. «E senza alcuna scuola, senza corsi particolari. Io ho imparato da mio padre e mia madre, mia madre da mio nonno...» racconta oggi Vittorina Lanfredi. Classe 1927, cresciuta sulla scena, Vittorina Lanfredi Nicoletti ha spaziato in tutti i generi dello spettacolo: prosa, musica, danza, cabaret... («Mi manca solo la lirica!»). E oggi, dopo aver perduto - poco più di un anno fa - l'amato Franco, compagno di sessant'anni d'arte e di vita insieme, è rimasta l'unica testimone, ancora attiva e "talentuosa", di quella che fu la Compagnia Attori associati Città di Udine. Un gruppo artistico familiare venuto da fuori, ma che in Friuli ha portato Shakespeare e Pirandello nelle scuole, nelle caserme e nei teatrini di paese e raccontato le fiabe a generazioni di bambini. Ricordarlo oggi è come rivivere le magiche atmosfere dei film 
Luci del varietà, di Lattuada e Fellini, e Polvere di stelle, con Sordi e Monica Vitti.
Vittorina è nata a Ravenna, ma il papà era di Ancona. Bixio Lanfredi (1900-1980) da giovane e promettente attore ebbe un ruolo importante come "spalla" di Filippo Tommaso Marinetti, affiancando il padre del futurismo nelle sue conferenze-spettacolo in vari teatri della penisola. Bixio ha sposato l'attrice fiorentina Gianna Rossetti, figlia (d'arte) del conte Adolfo, attore cinematografico («Il nonno era molto bello, sembrava Massimo Serato!»). Hanno avuto anche una seconda figlia, Wanda, purtroppo mancata di recente, che nella compagnia dei genitori è stata attrice, ballerina e coreografa.
Da più di sessant'anni sulla scena, Vittorina ha esordito appena cinquenne («Nella parte dell'angelo della Passione di Cristo»), ma già a 14 anni era la "seconda donna" della compagnia e a 20-22 aveva ruoli di primo piano nei classici di Pirandello, D'Annunzio, Sem Benelli. L'incontro con Franco Nicoletti è stato folgorante. Classe 1923, da ragazzo era scappato di casa per seguire la compagnia di varietà di Fredo Pistoni. Marinaio e cantante a Radio Naia durante la guerra, Franco è approdato alla compagnia di Bixio Lanfredi dopo un'esperienza con l'orchestra di Pantaleon Perez Prado. E dopo, ovviamente, aver conosciuto Vittorina durante uno spettacolo ad Ancona. Garbato chansonnier lui, cantante e ballerina lei, formavano una coppia perfetta. La compagnia è arrivata a Udine pochi anni dopo la guerra. «Portavamo il teatro nei paesi. La base era Villa Santina, di lì ci spostavamo a Enemonzo, Lauco e nelle borgate ancora più impervie. Ci chiamavano "gli scavalcamontagne"! Recitavamo spesso in sale di fortuna, come le latterie».
Si sono sposati nel 1948, a Ugovizza. L'anno dopo è stato inaugurato l'avanspettacolo al Cristallo. Dopo le stagioni d'anteguerra al Puccini e al Cecchini, spettò al cine-teatro di piazzale Cella - come ha spiegato lo storico Mario Quargnolo - rinverdire i fasti del varietà, seppure con la formula ridotta dello spettacolino che precedeva o seguiva la proiezione del film. C'erano giovanotti che sonnecchiavano durante la proiezione cinematografica, ma si rianimavano di colpo all'accendersi delle luci e all'apparire delle ballerine in passerella. Il Cristallo, dove la famiglia Lanfredi-Nicoletti esordì nel 1950, era il regno della compagnia triestina De Rosè, ma si esibiranno anche Cochi e Renato, Tamara Baroni, Antonio De Vico e tanti altri meno noti. L'avanspettacolo a Udine (citiamo ancora Quargnolo) è finito nel 1982, con la compagnia di Tino Cervi che tenne l'ultimo varietà al Cristallo il 2 marzo.
Il piatto forte per gli Attori associati però restavano, in quegli anni, le scuole, al mattino, e le caserme, alla sera. «Ci siamo stabiliti a Udine - spiega Vittorina - proprio perché c'erano molte caserme e mio padre riuscì a ottenere un importante "placet", l'approvazione dei cappellani militari. Apprezzamento più che meritato per moralità, misura e buongusto cui ci siamo sempre attenuti!». Alla Spaccamela la primadonna degli Associati furoreggiava nell'imitazione di Ava Gardner cantando 
Amado mio; per le scuole ha recitato in Anna Frank, nei panni della sorella Edith, accanto a Orazio Bobbio (Peter), il compianto attore triestino della Contrada; al Circolo ufficiali di Udine ha cantato ai thè danzanti domenicali con l'orchestria del maestro Marti; a Milano, con la sorella Wanda, nel 1958 ha recitato con Piero Mazzarella, il popolare Tecoppa; e ha fatto parte anche della compagnia Tuttedonne di Jole Silvani, la vedova di Cecchelin.
Nel '70 si è aperto il Palamostre («Vi abbiamo tenuto più di 50 recite per le scuole»), nel '76 è venuto il terremoto («Abbiamo portato la compagnia - e con essa il nome di Udine - a Milano, Genova e Roma»), nell'80 è mancato papà Bixio. Ma “the show must go on”, lo spettacolo deve continuare. «Lui era il comico, lo ha rimpiazzato mia sorella, che era un'attrice un po' buffa, tipo Sandra Mondaini». Nel '97 se ne è andata anche mamma Gianna, fino all'ultimo sulla breccia. Pochi mesi prima aveva recitato la parte della serva dell'orco nel Gatto con gli stivali al Palamostre: aveva 92 anni! Negli ultimi tempi, la compagnia si era allargata alle forze giovani locali. Tra i collaboratori più assidui il musicista udinese Rocco Burtone, conosciuto negli anni '70, quando suonava con “I Perché” all'Arcobaleno di viale Palmanova. «Ha scritto musiche per noi, partecipando anche a nostre tournée a Roma e delle Marche». Amicizia e collaborazione continuate anche dopo la scomparsa di Franco Nicoletti, avvenuta il 14 dicembre 2008 (avevano da poco festeggiato i 60 anni di matrimonio e di vita artistica). «Volevo lasciare tutto», ricorda Vittorina, che invece ha trovato proprio negli amici e collaboratori la forza necessaria per non mollare. Adesso dà appuntamento ogni mese ai fedelissimi per una serata revival alla Tavernetta di Remanzacco dell'amico Roberto Cicuttini. Ma un saggio indimenticabile della sua grinta lo ha dato la scorsa estate, quando è stata coinvolta da Burtone, al giardino Morpurgo, nelle tre serate di "Udine sul filo della memoria" (dedicate ai personaggi di questa rubrica). Rocco colonna sonora e lei cantante e ballerina irresistibile (accanto a Bettina Carniato): «Siamo come le lucciole...».
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