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martedì 6 settembre 2011

DoppioSognoInterview: Lo stato dell'arte. Andrea Tibaldi


Tre parole bastano? Andrea Tibaldi attore.

Quando hai iniziato a pensare te stesso come attore?
Da piccolo sognavo di fare il pianista, mai avrei immaginato di arrivare a fare questo mestiere. Il tutto iniziò quasi per gioco e per curiosità, in adoloscenza, quando inizia a frequentare un laboratorio serale. Fu un gioco meraviglioso... così meraviglioso che, tuttora, continuo a giocare.

Come ti sei formato?
Ho fatto un percorso un po’ atipico, frequentando diverse scuole e laboratori. Ho avuto la fortuna di incontrare tante persone che mi hanno formato, soprattutto con la loro umanità e che hanno creduto in me. Devo loro tanto.

Hai mai fatto regie?
E’ un sogno nel cassetto e ho quasi un timore reverenziale nell’approcciarmi. Sto accumulando esperienza per poter essere un po’ più sicuro. Credo che non basti avere una buona immaginazione per fare regia. Il lavoro più arduo è riuscire a comunicare con gli attori e dare loro gli strumenti necessari per portarli dove vuole il regista. E soprattutto capire i meccanismi del pubblico.

Autori teatrali di riferimento?
Un amore per Cechov, Beckett, Miller e Genet.

Letture oltre il teatro?
Romanzi a molta saggistica. Mi interessa la psicologia e l’antropologia. Ora sto leggendo un libro molto interessante di Howard Gardner, Formae mentis, che esplora le varie forme di intelligenza umana… illuminante.

Cosa ami oltre il teatro?
La buona cucina e quando posso ci dedico molto tempo. Amo cucinare per gli amici e condividere con loro le mie pietanze. E’ un modo per dire loro che gli voglio bene. E poi a tavola diventiamo tutti più buoni, si addolciscono gli animi… Ecco perché esistono le cene di lavoro! Vedi, l’ho capito ora! Anche il cinema occupa un posto rilevante tra i miei interessi.

Attori o attrici di riferimento?
Ce ne sono tanti ma non sono riferimenti. Rimango incantato dal loro talento, è diverso. Giancarlo Giannini e Gian Maria Volonté sono esempi di talento mozzafiato.
La lista delle attrici però è molto più lunga.

Come vedi la situazione in Italia a proposito di spettacoli dal vivo?
Pessima. I grandi circuiti sono in mano a delle vere e proprie lobby, non ci sono soldi e i pochi rimasti sono gestiti male. Dobbiamo ringraziare qualche ente privato che investe ancora in cultura. Forse siamo un po’ tutti responsabili se siamo arrivati ad una situazione simile. Le cause ricadono su tutte le parti. Viviamo anche un secondo medioevo culturale e la rabbia sale di temperatura. Ciò è bene, secondo me, perché forse sarà l’inizio di un cambiamento radicale, di rinascita. Dobbiamo avere pazienza e stringere i denti. Io ho già prenotato diversi appuntamenti dal dentista a forza di stringere!

Ultimo spettacolo a cui hai partecipato?
Un divertentissimo Romeo e Giulietta in commedia dell’arte, con la compagnia dei Commedianti Bugiardi di Milano.

Prossimi impegni?
Quartetto di H. Muller, con la bravissima Federica Bognetti. E’ una produzione del Teatro d’Emergenza di Lugano con la regia di Luca Spadaro e Massimiliano Zampetti. Saremo allo Studio Foce di Lugano il 4 e 5 novembre inoltre parteciperemo dal 26 al 29 ottobre alla rassegna organizzata da PianoInBilico presso lo spazio Pergolesi di Milano. Ovviamente è un invito a venire!

Quali consideri essere i tuoi punti di forza?
Essere sempre in disequilibrio. Non mi fa mai smettere di cercare.

Cosa ti senti di dover migliorare e in cosa ti piacerebbe cimentarti?
Mi sto prendendo cura della mia parte spirituale, importante e fondamentale per la mia vita artistica. In cosa vorrei cimentarmi? In una regia, lo ribadisco. Si concretizzerà nel prossimo anno.

Domande “scomode”…

Sei mai sceso a compromessi o lo faresti?
Tutti viviamo di compromessi, piccoli o grandi che siano, non illudiamoci. Fanno parte della natura dei rapporti umani. L’importante è che non nuociano agli altri e a se stessi. Compromessi nocivi per me e per gli altri non mi sono mai capitati.
Quello che ho fatto l’ho raggiunto esclusivamente con le mie risorse.

Qualcuno ti è passato davanti perché è sceso a compromessi?
Non credo, ma se così fosse spero gli abbia giovato.

Cosa pensi delle agenzie di spettacolo?
Perché esistono in Italia? All’estero le agenzie sono validi strumenti di lavoro ma in Italia sono un po’ delle macchine spremi-attori e molte sono delle truffe, soprattutto quelle che ti chiedono soldi. E poi non abbiamo in Italia, a parte il cinema, uno showbusiness così significativo.

Un spettacolo che non avresti voluto fare?
Uno c’è stato, purtroppo, e a causa delle condizioni poco professionali con cui è stato portato avanti avrei dovuto rifiutare. Per deontologia professionale sono andato fino alla fine. Non si trattano male gli spettacoli, altrimenti ci trasformiamo in cialtroni, in guitti.

Faresti il finto ospite o il finto concorrente in una trasmissione televisiva?
La tv? Com’è obsoleta! Non posseggo l’apparecchio televisivo da anni!

Cosa ti pesa di più nel teatro o non ti va giù nel suo ambiente?
Quando le scenografie diventano più importanti degli attori!

Chi o cosa non sopporti?
Gli arroganti e l’arroganza.

In letteratura e in arte molti cercano il proprio stile. Tu ne hai uno? Lo cerchi? O non ti poni il problema?
Stile libero, rana o delfino? No, non mi piace la parole stile. Userei la parola personalità e ogni attore ha la sua. Io ho la mia. Perché altrimenti scegliere un attore piuttosto che un altro? Sicuramente rafforzare la propria personalità è importante perché ti contraddistingue dagli altri anche se a volte è faticoso riconoscere ciò che si è. Ma fa parte del percorso.

Qualcosa di scaramantico che fai o dici prima di entrare in scena?
Immobile ascolto il pubblico in quinta

Cosa consigli a un giovane che voglia intraprendere questa strada?
Di far crescere la propria personalità artistica con umiltà e perseveranza. Ci vuole coraggio in tempi come questi, ma se è la strada giusta e vi rende felici, seguitela. Anche a costo di perdersi. E poi tanta pazienza. Indispensabile.

Una frase per te significativa di un autore con cui finiresti quest’intervista…o una musica a cui ti piacerebbe essere associato?
“Solo grazie al potere seduttivo dell’immaginazione o del sogno artistico, è possibile far nascere slanci vitali e artistici dai più profondi recessi dell’animo umano. L’attore deve saper sognare su ogni tema possibile” K. Stanislavskij



la foto in copertina è di © Michela Veicsteinas 2005

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