Ma
perché ha avuto luogo? E perché ora? E cosa ha mosso migliaia di persone, tra
artisti e pubblico, provenienti da ogni parte d’Europa, verso un paese della
provincia di Parma reso famoso da una celebre battaglia? Forse la risposta sta
in quei “valori cavallereschi” che la manifestazione metteva al centro. Perché
il mondo si fermasse un momento (una intera giornata) a riflettere. Perché la
gente si sente sempre più smarrita e ha bisogno di segni tangibili. Perché c’è
bisogno di capire che temi come la condivisione, l’accettazione dell’altro, la
fratellanza, la certezza in qualcosa di più alto e importante del contingente
non sono obsoleti e relegati al passato o ad una categoria di persone, ma sono
trasversali ed attualissimi. E vanno riscoperti, o scoperti, e portati alla
luce del sole, e fatti circolare con decisione ed insistenza. La stessa
decisione ed insistenza che hanno animato i baroni de Grasse che per ben cinque
anni si sono adoperati per dare al mondo un segnale di pace e solidarietà
originale ed appassionato. La prima Giornata Mondiale dei Cavalieri è stato
questo: un simbolo, che, ne siamo certi, darà il via ad altri simboli ricchi di
significato.
La Giornata Mondiale dei Cavalieri è stata
un successo anche mediatico. Ritrasmessa attraverso diversi canali in Live Streaming
ed in differita in tutto il mondo, ha avuto ben 38,3 Milioni di spettatori che hanno
seguito le immagini attraverso i cavali televisivi e 1,5 Milioni dalle onde
radio. Il Barone de Grasse afferma: " Il nostro obiettivo mediatico è
stato ampiamento superato. Siamo riusciti a lanciare questa scintilla della
speranza nel mondo, e questo è solo l'inizio di un'onda immensa che la Giornata
Mondiale dei Cavalieri sta scatenando. Intorno alla Giornata Mondiale dei
Cavalieri stanno nascendo molti progetti in vari paesi. Abbiamo posto la prima
pietra per un cambiamento universale! Il 20 settembre 2014 è una data
storica."
Non
è stato facile perseguire una strada (come ci spiega il barone De Grasse) che è
stata piena di ostacoli. Ma l’abnegazione, la convinzione di dover e poter fare
la “cosa giusta” ha avuto alle fine la meglio su perplessità, diffidenze ed
ostracismi di varia natura.
Quando
verso le nove di mattina centinaia di bambini sono arrivati presso il Municipio
e con gioia hanno iniziato a sventolare le loro bandierine (i bambini che sono
il futuro, la purezza, e la magia dei sogni che son parte integrante della
realtà) si è capito che il “sogno grande”, di avvicinare i popoli, di dare un
segnale di speranza, era tangibile, era li’ in quell’istante, e che un momento
particolare nella storia si stava scrivendo. Poi da ogni parte del paese si son
visti arrivare sbandieratori, cavalieri a cavallo, maschere veneziane,
tamburini, suonatori di cornamuse, in un tripudio di abiti d’epoca, di colori,
di suoni e di festa. La Giornata Mondiale
ha avuto inizio così: tutti radunati sotto la casa Comunale, anche questo un
simbolo. Tutti in “comune”.
Dopo
l’avvio ufficiale dato dal Sindaco ci si è insieme portati in sfilata verso la
grande piazza ribattezzata “Dei Cavalieri”, il luogo deputato agli eventi
spettacolari. Ed ecco ancora i bambini sono stati i protagonisti principali,
distruggendo sul grande palco allestito da Diego Spagnoli un muro di cartone
sotto lo sguardo benevolo di un Ivanhoe in azzurro. Un muro da distruggere,
come tutti i muri che ci ostacolano ad andare avanti, oltre, a fare anziché
parlare, a proseguire per la strada del cambiamento verso il “meglio”.
A
questo punto la Baronessa di Montecrestese ha liberato verso il cielo una
bianca colomba, e subito centinaia di altre colombe si sono librate nell’aria.
La
piazza dei Cavalieri era divisa in due zone. Da una parte il grande palco, con
ai lati due megaschermi, e dalla parte opposta il campo dove si sono subito
esibiti gli artisti della compagnia di Riccardo Cuor di Leone. Entusiasmante e
coloratissima la loro rivisitazione storica ricca di duelli, fuochi, cavalieri
e dame. E da quel momento in poi i momenti spettacolari sono stati tanti e
continui, fino a notte. Sul palcoscenico il “Mondo”, la stupenda scultura
realizzata da Giovanni Floris, ha visto alternarsi artisti del calibro di
Silvio d’Anza, Anna Maria Adamiak, Gacomo Contro, Claudia Grundmann, Anais
Leforestier, le Green Clouds, i Jalisse…
Particolarmente
suggestiva è stata la
Cerimonia intorno alla Tavola Rotonda (anch’essa realizzata
da Giovanni Floris), dove i Cavalieri (il barone De Grasse in primis) si sono
radunati per presentare le loro spade e con esse il loro impegno a perseguire i
Valori condivisi. Impegno che, vergato su pergamena, è stato simbolicamente
introdotto dal barone nel cuore del “ Mondo” (la bellissima scultura sarà
esposta quanto prima in vari musei d’Europa seguendo un viaggio itinerante
insieme alla Tavola Rotonda e al prezioso Libro d’Oro dei Cavalieri, foggiato
in cuoio e arricchito di ori diversi). Tutto il paese è stato animato dai Cavalieri
dal mattino alla sera. Mentre si svolgevano gli spettacoli, in luoghi diversi
si tenevano esposizioni di materiale artigianale e allestimenti di varia
natura, con suonatori di musica antica, soprattutto nella piazza antistante la
storica chiesa, dove Maria Mirante ha tenuto un concerto e dove, sul sagrato,
il blasone della Giornata Mondiale fatto in fiori accoglieva il pubblico. Ballo
di mezzanotte e lancio in cielo di piccole mongolfiere infuocate hanno segnato
non la fine della Giornata, ma un augurio a procedere, a continuare, a portare
in alto il cuore e a credere che le cose sono sempre possibili. Soprattutto se
non si è da soli.
Ora
della Giornata Mondiale dei Cavalieri si continuerà a parlare, fino alla
prossima edizione. Al momento restano nell’aria l’Inno dei Cavalieri (cantato da Francesco Marchetti), l’Inno
della giornata mondiale (creato
da Pierre Vaucher e cantato da Anna Maria Adamiak e Silvio d’Anza), la canzone
dei Jalisse: L’Alchimista, per sempre
tuo Cavaliere (frutto di un concorso per il miglior testo), la fragranza
del profumo Chevalier, creato per
l’occasione, la Moneta ricordo, ma
soprattutto resta nell’aria la sensazione che il cambiamento è possibile. Basta
volerlo con forza.
Sergio
Scorzillo
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