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domenica 6 novembre 2011

Caduta di Babilonia

1 Dopo ciò, vidi un altro angelo discendere dal cielo con grande potere e la terra fu illuminata dal suo splendore. 
2 Gridò a gran voce 
«È caduta, è caduta 
Babilonia la grande 
ed è diventata covo di demòni, 
carcere di ogni spirito immondo, 
carcere d’ogni uccello impuro e aborrito 
e carcere di ogni bestia immonda e aborrita. 
3 Perché tutte le nazioni hanno bevuto del vino 
della sua sfrenata prostituzione, 
i re della terra si sono prostituiti con essa 
e i mercanti della terra si sono arricchiti del suo lusso sfrenato». 
4 Poi udii un’altra voce dal cielo:
«Uscite, popolo mio, da Babilonia 
per non associarvi ai suoi peccati  
e non ricevere parte dei suoi flagelli. 
5 Perché i suoi peccati si sono accumulati fino al cielo 
e Dio si è ricordato delle sue iniquità. 
6 Pagatela con la sua stessa moneta, 
retribuitele il doppio dei suoi misfatti. 
Versatele doppia misura nella coppa  con cui mesceva. 
7 Tutto ciò che ha speso per la sua gloria e il suo lusso,
restituiteglielo in tanto tormento e afflizione. 
Poiché diceva in cuor suo: 
Io sono una regina sul trono,
vedova non sono 
e lutto non vedrò; 
8 per questo, in un solo giorno, 
verranno su di lei questi flagelli: 
morte, lutto e fame; 
sarà bruciata dal fuoco, 
poiché potente Signore è Dio 
che l’ha condannata». 
9 I re della terra che si sono prostituiti e han vissuto nel fasto con essa piangeranno e si lamenteranno a causa di lei, quando vedranno il fumo del suo incendio, 
10 tenendosi a distanza per paura dei suoi tormenti e diranno: 
«Guai, guai, immensa città, 
Babilonia, possente città; 
in un’ora sola è giunta la tua condanna!». 
11 Anche i mercanti della terra piangono e gemono su di lei, perché nessuno compera più le loro merci: 
12 carichi d’oro, d’argento e di pietre preziose, di perle, di lino, di porpora, di seta e di scarlatto; legni profumati di ogni specie, oggetti d’avorio, di legno, di bronzo, di ferro, di marmo; 
13 cinnamòmo, amòmo, profumi, unguento, incenso, vino, olio, fior di farina, frumento, bestiame, greggi, cavalli, cocchi, schiavi e vite umane.
 14 «I frutti che ti piacevano tanto, 
tutto quel lusso e quello splendore
sono perduti per te, 
mai più potranno trovarli». 
15 I mercanti divenuti ricchi per essa, si terranno a distanza per timore dei suoi tormenti; piangendo e gemendo, diranno: 
16 «Guai, guai, immensa città, 
tutta ammantata di bisso, 
di porpora e di scarlatto, 
adorna d’oro, 
di pietre preziose e di perle! 
17 In un’ora sola 
è andata dispersa sì grande ricchezza!». 
Tutti i comandanti di navi e l’intera ciurma, i naviganti e quanti commerciano per mare se ne stanno a distanza, 
18 e gridano guardando il fumo del suo incendio: «Quale città fu mai somigliante all’immensa città?». 
19 Gettandosi sul capo la polvere gridano, piangono e gemono: 
«Guai, guai, immensa città, 
del cui lusso arricchirono 
quanti avevano navi sul mare! 
In un’ora sola 
fu ridotta a un deserto! 
20 Esulta, o cielo, su di essa, 
e voi, santi, apostoli, profeti, 
perché condannando Babilonia 
Dio vi ha reso giustizia!». 
21 Un angelo possente prese allora una pietra grande come una mola, e la gettò nel mare esclamando: 
«Con la stessa violenza sarà precipitata Babilonia, la grande città 
e più non riapparirà. 
22 Il suono degli arpisti e dei musici, 
dei flautisti e dei suonatori di tromba, 
non si udrà più in te; 
ed ogni artigiano di qualsiasi mestiere 
non si troverà più in te; 
e la voce della mola 
non si udrà più in te; 
23 e la luce della lampada 
non brillerà più in te; 
e la voce dello sposo e della sposa 
non si udrà più in te. 
Perché i tuoi mercanti erano i grandi della terra; 
perché tutte le nazioni dai tuoi artefici furon sedotte. 
24 In essa fu trovato il sangue dei profeti e dei santi 
e di tutti coloro che furono uccisi sulla terra».

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