APPARTAMENTO AL
PLAZA
Tre
atti di Neil Simon
Personaggi
KAREN NASH/CAMERIERE (ragazzo)/SAM NASH/CAMERIERE/JEAN McCORMACK/JESSE KIPLINGER/MURIEL TATE/NORMA HUBLEY/ROY HUBLEY/MIMSEY HUBLEY/BORDEN EISLER
ATTO I
VISITATORI DA MAMARONECK
SCENA. Una suite dell'hotel Plaza di New York..Il set è diviso in
due camere. La stanza alla destra del palco è il salotto, arredato con
buongusto,con un ingresso all'estrema destra ed una finestra che guarda sul
parco.
Una porta immette nella camera da letto, dove c'è il letto a due
piazze ed una porta del bagno. C'è anche una larga parte studio.
ALL'ALZARSI DEL SIPARIO. La porta si apre ed il cameriere del
piano entra ed accende la luce del salotto.Porta una valigeria. KAREN NASH
entra dietro di lui. Il ragazzo va in bagno, vi accende le luci. Karen lo segue
in bagno. Il ragazzo esce, passa in salotto, apre la porta per uscire e
cincischia sulla soglia.
CAMERIERE Tutto a posto Madame?
KAREN Aspetti un minuto.voglio essere sicura
che questa sia la camera giusta. (Torna in salotto) lo so che questa è
la suite 719, ma è sempre stata la 719?
CAMERIERE Sì, signora. 719.
KAREN No, lei non capisce. lo so che a volte
gli hotel cambiano i numeri delle camere, e questa potrebbe essere stata la 723
o la 715. E' fondamentale che io abbia la 719. (Torna in camera da letto a
prendere i fiori).
CAMERIERE Sono qui da due anni. E' sempre stata la
719.
KAREN Sa cosa è successo alla 826 al
Savoy-Palace?
CAMERIERE No,signora.
KAREN (Sfasciando i fiori sul tavolino
dietro il divano) Oh,bene. Ci fu un famoso assassinio alla 826.Quindi
l'anno dopo ci fu un incendio e quello dopo ancora, una coppia di sposi si
suicidò. Quindi nessuno volle più la 826. Così venne aggirato il problema. E'
un fatto: non esiste più una 826 al Savoy-Plaza.
CAMERIERE Se è per questo, non esiste più nemmeno il
Savoy-Plaza. E' stato abbattuto due anni fa.
KAREN (Lo guarda incredula e poi va a
guardare dalla finestra) Oh mio Dio! Guardi là! Non c'è più il
Savoy-Palace! Cos'è quella mostruosità?
CAMERIERE E' il nuovo palazzo della General motors.
KAREN (Sempre guardando dalla finestra). Questo
vi dimostra quanto spesso io venga a New York. Bene, ascolti, questo è ciò che
succede oggi. Se è vecchio e meraviglioso, il giorno dopo non esiste più.
CAMERIERE Avete comunque una splendida vista da qui.
KAREN Mmm, ma per quanto tempo? Le
garantisco che anche Central Park
sparirà entro cinque anni.
CAMERIERE Lei pensa?
KAREN (Mettendo i fiori in un vaso sul
tavolino) Lo so. Cinque anni da adesso e lei guarderà fuori da questa
finestra e vedrà un solo piccolo albero e il più grande supermercato del mondo.
CAMERIERE Non penso che lavorerò ancora qui tra cinque
anni.
KAREN Pensa che quelle voci siano vere?
CAMERIERE Quali voci?
KAREN Che il Plaza verrà demolito?
CAMERIERE Questo Plaza?
KAREN lo non voglio preoccupare lei o nessun
altro, è solo una voce. Nessuno lo conosce di sicuro... Ma verrà demolito
definitivamente.
CAMERIERE lo non l'ho sentito.
KAREN Sono sicura che vogliono calma tra il
personale. Si dice che vogliano abbattere il Plaza e costruire un hotel di
lusso di cinquantadue piani.
CAMERIERE Perché? Questo è un hotel di lusso!
KAREN Sì, ma un hotel di lusso VECCHIO! Oggi
tutto deve essere nuovo. Vecchio non va più bene. Beh, dovrò stare attenta a
tutto stanotte. (Alza i/ telefono).
CAMERIERE Sì, signora. C'è qualcos'altro?
KAREN Aspetti un minuto. (Posa i/ telefono
e va a cercare la moneta nel portafogli). Non dirmi che non ho moneta.
CAMERIERE Va bene lo stesso.
KAREN Non va bene. Questo è il suo lavoro. (Tira
fuori un biglietto da un dollaro). Ecco a voi.
CAMERIERE (Prendendo il dollaro). Grazie mille.
KAREN Sarò onesta con lei. Normalmente non
do mai un dollaro di mancia. Ma oggi è il mio anniversario di matrimonio, così
posso fare un'eccezione.
CAMERIERE (Mano sulla maniglia, felice di
andarsene). Oh, congratulazioni.
KAREN Grazie caro. Ventiquattro anni fa,
stanotte, ho passato la mia luna di
miele in questa stanza.
Questa è la 719 vero?
CAMERIERE Sissignora, 719.
KAREN Scommetto che lei non era ancora nato
ventiquattro anni fa, giusto?
CAMERIERE No, io sono nato...
KAREN Sa quanti anni avevo? Avevo
venticinque anni. Sa cosa sono adesso? Una vecchia signora.
CAMERIERE Lei non sembra certamente una vecchia
signora. Buona permanenza e buon anniversario. (Esce).
KAREN Grazie caro... e ascolti il mio
consiglio, non corra... ma si guardi attorno per un altro lavoro. (Karen va
in camera e si specchia. Si leva il cappello e lo posa). Sei
definitivamente una vecchia signora. (Si siede sul letto e prende il
telefono, sempre con la pelliccia indosso) Room service per favore (Sbadiglia
e si leva le galosce). Oooohhh.... No signorina, stavo sbadigliando da
sola. (Si leva la pelliccia). Sì,
room service? Ascolti, qui è mrs Nash della suite 719. Vorrei una bottiglia di
champagne ghiacciato... Che accento delizioso, è francese?... Carino... Con due
bicchieri ed un vassoio di antipasti assortiti... Ma ascolti, non voglio
acciughe... Danno sempre acciughe con gli antipasti e mio marito non può
mangiare acciughe ed io le odio; quindi non mi mandi acciughe... Invece delle
acciughe mi mandi un po' di salmone affumicato o quello che lei crede possa
sostituirle... Metà salmone e metà caviale... Va bene. Signora Nash,719...
Niente acciughe... (Posando il telefono). Manderanno le acciughe. Guarda
che roba: niente più Savoy Plaza. (Ricomincia a levarsi le galosce. Il
telefono suona. C'è n'è uno per stanza). Sì... (Il telefono in salotto
suona ancora. Lei posa quello in camera e va a rispondere all'altro).
Sì... Oh, Sam. Dove sei?...
Dio! Sali, sono qui... Che camera pensi che sia?... 719... Ricordi? 719,s uite
719... D'accordo! (Chiude il telefono). Non si ricorda... (Prende la
borsa con gli acquisti e tira fuori un negligée. Se lo drappeggia davanti e si
specchia. Non è completamente soddisfatta. Il telefono suona ancora.Lei posa il
negligée e va in salotto a rispondere). Pronto... (Il telefono in camera
suona ancora. Lei posa il suo e va a rispondere).Pronto... Oh,buongiorno
miss McCormack. No, non è qui cara. Sta salendo... Si, lo farò... Non è
importante?... Bene, è sempre così stanco... Spero che non debba pensare al
lavoro anche stasera. (Guarda in basso). Oh mio Dio, ho ancora le
galosce... D'accordo, gli dirò di chiamare... Sì, appena entra. Arrivederci. (Posa
il telefono e cerca di levarsi le galosce. Ha difficoltà. Il campanello della
porta suona.) Oh, dannazione. Solo un minuto. (Il campanello squilla
ancora. Lei ha grossi problemi con la galoscia destra) Dovevi metterti le
galosce, sì? (Riesce a levarsi la galoscia, ma la scarpa rimane dentro. Il
campanello suona ancora con impazienza). Oh per amor di Dio... (Prova a
levare la scarpa,ma è incastrata). Va bene,va bene,vengo. (Butta via la
galoscia e zampetta su di una galoscia e su di un piede nudo fino alla porta).
Guarda qua: il mio ventiquattresimo anniversario. (Apre la porta. SAM NASH è
lì. Ha appena passato la cinquantina, ma fa ogni sforzo per non farlo vedere.
E' vestito impeccabilmente, abbronzato, ben curato. Porta un'elegante
ventiquattr'ore. Tutto in Sam è misurato ed efficiente. Karen sorride
calorosamente). Ciao Sam.
SAM (Lui
la sorpassa bruscamente ed osserva la stanza). Sono stato un'ora e un
quarto sulla dannata poltrona del dentista. (Posa la valigetta su una sedia
e si leva il cappotto).
KAREN (Chiude la porta e dice con calore)
Come stai Sam?
SAM Tra
le sue pidocchiose barzellette e la radio, mi è venuto il mal di
testa. (Va allo specchio
e si guarda i denti). Ha chiamato qualcuno?
KAREN (Gli si avvicina) Sam, ti
ricordi questa camera?
SAM (Sempre
esaminandosi i denti). Bene, ancora due capsule e sarò a
posto. (Si gira e fa
vedere i denti). Che ne pensi?
KAREN (Si copre i denti per ripararsi
dallo splendore). Oh,amore.
SAM Pensi
che siano troppo bianchi, sono troppo bianchi per te?
KAREN No,no, perfetti.Molto carini con la
maglia blu.
SAM (Sempre
guardandosi allo specchio) Questi non stingono sai? Tra cent'anni, quando
sarò morto e sepolto, saranno ancora dello stesso colore.
KAREN Magnifico. Avrai un aspetto meraviglioso...
Non ricordi questa camera?
SAM (Guarda
l'orologio) Quattro e mezza. La riunione dovrebbe essere finita... Ha
chiamato qualcuno? (Porta cappotto e valigetta in camera e mette l'uno
nell'armadio e l'altra sul letto).
KAREN Miss McCormack dall'ufficio... Ha
detto di richiamarla.
SAM (Guardandola
annoiato) Perché non me lo hai detto prima?
KAREN Eravamo troppo impegnati a parlare
dello splendore dei tuoi denti. Buon anniversario Sam. (Prende il vaso e va
in camera).
SAM (Senza
ascoltarla, al telefono) Judson 6-5900... Cos'hai detto? (La vede
zampettare) Cosa ti è successo alla gamba?
KAREN Una è più corta dell'altra, non lo
sapevi? Sono così da anni.
SAM (Al
telefono) Loraine? Mr. Nash. Mi passi miss McCormack per favore. (Si
guarda allo specchio) Bene, salterò l'appuntamento dal barbiere oggi.
Potrei farmi cinque minuti di lampada. (Karen comincia a cantare in camera).
Miss McCormack... Henderson ha chiamato?... Ha visto i contratti? (Si
tappa l'orecchio per non sentire cantare). Notizie di Nizer?... Vedo... (Prende
un block notes dal comodino, lo posa sulla valigetta. Non trova la penna e
allora schiocca le dita in direzione di Karen). Cos'ha fatto?... Ah...
Uh... Ah... (Schiocca di nuovo le dita a Karen) Una penna... Una penna! (Karen
corre dal bagno e comincia a cercare dappertutto) Molto bene. D'accordo, mi
dia le cifre. Suona bene, ma voglio andare oltre i preventivi... Domattina?...
Che non ci porti via troppo tempo... Aspetti un minuto, mi dia ancora quelle
cifre (Copre la cornetta e sospira arrabbiato). Karen, per l'amor
d'Iddio, una penna. (Karen si guarda freneticamente in giro) 1,75 salite
a 3 e 1/4. (Karen prende il rossetto e glielo da. Lui lo afferra e comincia
a scrivere sul blocco). Da 1,75 a 3 e 1/4. (Smette di scrivere e guarda
Karen) Questo è un rossetto!
KAREN Non ho una penna. (Prende la
scatola vuota del negligée)
SAM E
perché mi hai dato un rossetto?
KAREN Perché non ho una penna. E' rosa
shocking, ma scrive. (Butta la scatola nel cestino)
SAM (La
guarda torvo poi parla al telefono) D'accordo, vedrò qui le mie
cifre. Se Henderson chiama, o i contratti vengono firmati, li porti con
sé....Che c'è? (Ride) Sì. E' come dicevamo l'altra sera, è il vecchio
gioco del tormentarsi. (Ride di nuovo. Karen ignora il suo scherzo privato
con miss McCormack e zoppica fino in camera). D'accordo. Ci sentiamo più
tardi, e grazie miss McCormack. (Chiude). Un contratto da 175.000 dollari e tu mi dai un
rossetto. (Lo posa sul tavolo).
KAREN (Uscendo dalla camera con il vaso).
Ti avrei dato il mio sangue, ma anche quello non è blu.
SAM D'accordo,
non stressarmi, ho ancora mal di testa. (Si sfrega gli occhi, apre la
valigetta e prende dell'aspirina. Karen torna in salotto piazza il vaso sul
tavolo e poi guarda Sam). E per amor d'Iddio Karen, smettila di zampettare
in giro. Non mi piace ascoltare continuamente thump, thump, thump.
KAREN (Sospirando) E buon
anniversario a te!!!
SAM Cosa?
KAREN Dimenticato! (Siede al tavolo e
leva l'altra galoscia e relativa scarpa).
SAM (Andando
in bagno con l'aspirina). Di cosa stai parlando?... Non è il nostro
anniversario.
KAREN Oggi è il 14 dicembre, giusto?
SAM Sì.
KAREN Esatto, noi ci siamo sposati 24 anni
fa oggi.
SAM (La
guarda incredulo) Dici sul serio?
KAREN Non ci siamo sposati 24 anni fa?
SAM (Viene
fuori dal bagno e prende l'aspirina) No!
KAREN Non siamo sposati da 24 anni?
SAM No.
KAREN Non siamo sposati?
SAM Domani
è il nostro anniversario e siamo sposati da 23 anni. (Posa il bicchiere sul
comodino e va in salotto).
KAREN (Lo guarda) Sei sicuro?
SAM Cosa
vuoi dire con sei sicuro? lo so quando è il nostro anniversario! Il 15 dicembre
e siamo sposati da 23 anni. Come puoi fare un errore come questo?
KAREN D'accordo. Non agitarti così tanto. In
fondo non è un errore così grave se ho dimenticato di farti un regalo... Sei
sicuro che non è il 14?
SAM Devo
passare tutto questo con te ogni anno. Quando si tratta di soldi, date o età,
sei assolutamente incredibile. (Si gira esasperato e va in camera) Ci
siamo sposati il 15 dicembre 1945!
KAREN Quindi ho ragione io. 24 anni!
SAM 68
meno 45 fa 23!
KAREN Quindi ho torto io. La matematica non
è una delle mie materie preferite.
SAM Questa
non è matematica: questa è la vita. (\/a verso Karen) Quanti anni
hai?
KAREN Cosa?
SAM E'
una domanda semplice. Quanti anni hai?
KAREN (Riluttante a rispondere, va alla
finestra). Non voglio giocare.
SAM Non
posso crederci. Tu veramente non sai quanti anni hai.
KAREN lo conosco la mia età. Ma tu mi rendi
nervosa. Promettimi che non mi vorrai lasciare se sbaglio... Ne avrò 49 in
aprile. (Sam è incredulo. La fissa, poi va in camera e appoggia la fronte
alla porta del bagno. Karen lo segue). Non è giusto?
SAM No,
ma ci sei vicina.
KAREN Non compio 49 anni in aprile?
SAM Non
questo aprile. Questo aprile ne compirai 48. Come diavolo puoi commettere un
simile errore? Hai qualcosa da aggiungere? (Prende i contratti dalla
valigetta).
KAREN D'accordo. Non parlarmi come se fossi
una bambina. Sono una vecchia di 48 anni.
SAM Ma
la cosa che mi fa più infuriare è che commetti l'errore nella maniera
sbagliata. Perché non dici di essere più giovane. anziché più vecchia,
esattamente come fanno tutte le altre donne?
KAREN Okey, ne ho 47. (Si butta sul letto
in una posa che vuole essere sexy) Come devo guardarti adesso?
SAM Ho
del lavoro da fare. Ho una riunione importantissima domattina alle 8. (Va al
tavolino e si siede).
KAREN (Siede sul letto) Oh, andiamo
Sam, dov'è il tuo senso dell'umorismo? Io penso che sia astuto come il diavolo
non sapere la mia età.
SAM (Cominciando
a guardare le pratiche) Mai pensato diversamente. Ho cinque riunioni
domattina. Quattro denti incapsulati e non sono ancora andato dal barbiere. (Va
al telefono) E' meglio mangiare qualcosa.
KAREN Ho appena ordinato degli antipasti.
SAM Non
per me. Lo sai che non posso mangiare più di 900 calorie al giorno. Room
service prego. (Si gira verso Karen) Vieni qui. Guarda, vedi una
pupilla?
KAREN (Va e guarda nello specchio) Sì
Sam, vedo due splendide
pupille.
SAM (Sempre
allo specchio) Dove? Dove? Non ho più pupille nella mia
faccia!!!! Vuoi prendere il collirio
nella valigetta?
KAREN (Va verso la valigetta) Penso
che tu sia sovraffaticato Sam. Non ti ho visto due notti di seguito questo
mese.
SAM Ho
veramente bisogno di un po' di sole. E circa un mese di sonno.
KAREN (Cercando nella valigetta) Perché
non ce ne andiamo in Giamaica per un paio di settimane? Solo noi due. Non
lo facciamo da anni.
SAM (Al
telefono) Finalmente, room
service. Dove eravate? Ascolti,
vorrei un piatto di roast beef
freddo, poco cotto, magrissimo. Sa cosa significa magrissimo?... No, non è senza grasso... È carne assolutamente
senza grasso... e voglio un'insalata, senza condimento, mezzo pompelmo ed una
tazza di caffè nero... E li gradirei il
più presto possibile... Aspetti un secondo. (A Karen che è entrata in
salotto con il collirio) Dove siamo?
KAREN Suite 719 . Hotel Plaza .
New York .
SAM 719...
il più presto possibile. (Chiude e si avvicina a Karen) Cosa ti sta
succedendo oggi?
KAREN Tu non ci crederai, ma fino a quindici minuti fa io ero la donna
più felice del mondo... siediti, ti metto il collirio.
SAM (Allunga
una mano) Posso farlo da solo.
KAREN Lo so che puoi, Sam, ma mi piace
farlo. (Siede sul sofà con la testa
di Sam su di un braccio e si china su di lui) Sono le uniche volte in cui
mi guardi ultimamente.
SAM Mi
dispiace.
KAREN Sul serio?
SAM Non
sono stato gentile con nessuno, nelle ultime due settimane.
KAREN Parli gentilmente con miss
McCormack.
SAM Metti
le gocce.
KAREN Prima dai un bacio ad una vecchia
signora. (Lui le dà un bacio leggero e gentile).
SAM Hai
il permesso di odiarmi.
KAREN Lo conservo per dopo. Apri le tue splendide pupille.
SAM Ho
lavorato otto mesi a questo progetto e improvvisamente oggi i due uomini
migliori del mio ufficio si beccano l'influenza ed io ho dovuto fare tutto da
solo. (Lei gli infila la boccetta nell'occhio) AAAHHH!!! (Si copre l'occhio ferito).
KAREN Cosa c'è?
SAM Devi
mettere le gocce nell'occhio, non infilarci la boccetta!!!
KAREN Mi dispiace, hai mosso la testa.
SAM Ho
mosso la testa perché mi stavi infilzando l'occhio. (Si alza e va a
guardarsi allo specchio) Oh, dannazione.
KAREN D'accordo. Niente panico Sam, mi dispiace.
SAM Perché
pensi che si chiami contagocce? Se volessimo qualcosa per infilzare la gente si
chiamerebbe stiletto. Dammelo, faccio da solo.
(Si mette sul divano)
KAREN Intendi dire che hai finito di essere
carino con gli altri?
SAM Non
capisco che ci facciamo in albergo.
KAREN Cosa c'entra il Plaza col fatto che ti
ho bucato un occhio?
SAM Perché
è insensato essere qui, ecco perché. Ho
del lavoro da sbrigare stasera, non so
proprio come farò a concentrarmi.
KAREN Dovevi pur dormire in qualche posto
stanotte. L'imbianchino ha detto che ci vorranno due giorni perché la casa si
asciughi.
SAM Sì,
ma perché adesso? Fallo in primavera. Questo è il mio periodo di maggior lavoro
in tutto l'anno. (Posa le gocce e va in camera).
KAREN Lo
so. Ma è il periodo di minor lavoro per l'imbianchino. In primavera
non ti avrebbe neanche risposto.
SAM Perché
non me lo hai chiesto prima?
KAREN Non ti vedo mai... Invece ho visto
l'imbianchino.
SAM Potevi
controllare con la mia segretaria. (Va
in bagno).
KAREN L'ho fatto. Mi ha detto di andare
avanti a dipingere la casa.
SAM (Voce
dal bagno) Di tutti i periodi dell'anno... Mi hai preso qualcosa? Spazzolino?
Pigiama?
KAREN Ho preso il tuo spazzolino.
SAM (Sempre
dal bagno) Hai dimenticato il mio pigiama?
KAREN (Si lascia cadere sul letto) Non
l'ho dimenticato, semplicemente non l'ho preso.
SAM (Esce
dal bagno) Perché no?
KAREN Perché questa è la suite 719 del Plaza
ed io ho pensato che tu non volessi il pigiama stanotte.
SAM Sai
che non posso dormire senza pigiama. (Torna
in bagno)
KAREN Ho pensato che, in considerazione del
fatto...
SAM (Dal
bagno) Cosa?
KAREN Non preoccuparti, ci sono parecchi negozi nella hall. (Prende
il telefono vicino al letto) Devo chiedere un catalogo o ti affidi alla
fortuna?
SAM (Sempre
dal bagno) Ehi. Sai quanto può costare un pigiama al Plaza? 40 o 50
dollari.
KAREN Vuoi che faccia andare un fattorino da
Bloomingdale? (Resta col telefono a mezz'aria)
SAM (Esce
dal bagno) Io non ti capisco. Dovevi solo riempire una pidocchiosa
valigetta.
KAREN Perdonami, ma è il mio periodo più
impegnato dell'anno.
SAM Karen, fammi il favore. Non farmi incazzare. (Va al
tavolino in salotto) Sono veramente scosso adesso ed un colpo ben dato mi
ridurrebbe uno straccio... Ragazzi, potessi avere un Martini doppio
ghiacciato. (Siede e comincia
a guardare i contratti).
KAREN Non ti arrabbiare, ma potrei darti un
suggerimento? Perchè non puoi prenderti un Martini doppio ghiacciato?
SAM Dici
sul serio? Sai quante calorie ci sono in un doppio Martini?
KAREN 4 o 5 milioni?
SAM Conosci il mio metabolismo.Un
Martini doppio e mi affloscerei davanti ai tuoi occhi.
KAREN Potresti essere sexy. (Prende un
lenzuolo dalla cassapanca)
SAM (Prende
le carte e va a sedersi più comodo sul divano) Bene, adesso mi affloscerò... A meno che non mi
sorvegli da solo come un falco... (Passando davanti allo specchio si guarda
ammirato il girovita) Penso di potermela ancora cavare. (Siede sul
divano).
KAREN Mi piaci afflosciato. (Comincia a
piegare un foglio di carta per fare un aeroplano).
SAM In che senso?
KAREN Nel senso che mi piaci afflosciato.
Ammetto che sembri uno della pepsi generation, ma a me sembra un tantino
innaturale. Un uomo della tua età dovrebbe avere un paio di chili di ciccia che
spuntano dalla cintura.
SAM Mi
dispiace di averti delusa.
KAREN Non sono delusa, sono a disagio. Ti
guardo quando ti spogli la sera, non si
muove niente, sei sotto vuoto. Quando ti apri la cintura mi aspetto di sentire
lo stesso rumore di una confezione di caffè: pzzzzz. (Continua a
piegare).
SAM Credi
che sia facile col mio metabolismo tenere basso il peso? E' come avere una cena
di lavoro al Villa Capri e vedere tutti che si ingozzano di spaghetti ed io che
rosicchio un piattino d'insalata.
KAREN Complimenti per l'autocontrollo.
SAM E'
una tortura mantenere il peso forma.
KAREN Non ho che ammirazione per il tuo
girovita.
SAM Ma
mi preferisci afflosciato.
KAREN Tutti abbiamo le nostre piccole
perversioni.
SAM Possiamo
far cadere l'argomento?
KAREN Come una patata lessa.
SAM Grazie.
KAREN Benvenuto. (Ha finito
l'aeroplanino di carta e lo fa volare per la stanza).
SAM (Si
alza e chiede rabbioso) Perché ti piaccio afflosciato?
KAREN L'argomento è ancora aperto?
SAM No.
Dimenticatelo.
KAREN Dimenticato.
SAM Cosa
stavo facendo?
KAREN Ti sorvegliavi da solo come un falco. (Va in camera e comincia a piegare il
negligée).
SAM (Torna
al divano, c'è silenzio. Poi finalmente) Voglio dirti ancora una cosa e poi
la discussione è chiusa. (Karen posa il negligée e va a sedersi sul divano).
Io vado in palestra tre o quattro volte la settimana e vedo uomini di
almeno dieci anni più giovani di me soffiare e sbuffare cercando di sudare via
un paio di etti che rimetteranno su subito dopo l'aperitivo. Ora, probabilmente
tu non considererai tutto ciò un'impresa memorabile, ma in sei anni il mio peso non è cambiato:
peso sempre ottanta chili.
KAREN Così sono io. (Va in camera e mette
a posto il negligée) Ora sai perché mi piaci afflosciato... L'argomento è
chiuso. (Va a sedersi sulla sedia).
SAM (In salotto guarda il pavimento
per alcuni secondi) Ehi, Karen.
KAREN Sì
Sam.
SAM Non
litighiamo.
KAREN Per me va bene Sam.
SAM Cerchiamo
di essere gentili con l'altro.
KAREN Okey.....Chi comincia per primo?
SAM (Si
alza e va verso la camera. Si ferma sulla soglia, cercando le
parole) Karen...
KAREN Sì
Sam.
;
SAM (Non
gli sembra il momento di dire ciò che ha in mente) Niente... Devo fare un
lavoretto. Okey?
KAREN (Sempre seduta sul letto, senza
malizia). Non hai neanche ricordato questa camera, ti sei dimenticato.
SAM Che
cosa?
KAREN (Si alza e va in salotto) Io
posso non ricordare la mia età, ma sicuro come l'inferno, ricordo che
abbiamo passato la nostra prima notte di nozze nella suite 719 al Plaza
hotel, e questa è sicuramente la
719, perché ho dato un intero dollaro al
facchino per saperlo di sicuro.
SAM (Guarda
la camera per la prima volta) Che camera è questa?
KAREN Oh
Cristo!!! (Siede sul bracciolo del divano).
SAM (Si
alza e si guarda in giro) Aspetta un minuto: penso che tu abbia ragione.
Sicuro, questa è la suite. Solo che è decorata in maniera differente. (Guarda
in camera). Questa camera era blu.
KAREN (Va in camera). Quello eri tu.
Eri in marina. La camera era verde.
SAM Penso
che tu stia sbagliandola camera era blu.
KAREN Probabilmente ti confondi con un'altra
luna di miele... (Sedendo sul letto). Ehi Sam, ricordi che
abbiamo cenato in camera?
SAM No.
KAREN Sì. Abbiamo cenato in camera. Ricordi
cosa abbiamo mangiato?
SAM A
cena? Ventitré anni dopo?
KAREN lo ricordo. Puoi farlo anche tu. Fai
un ipotesi.
SAM Karen,
non mi ricordo.
KAREN Sì, puoi farlo. Pensaci un
attimo.
SAM Ci
ho pensato, non ricordo.
KAREN Una bottiglia di champagne ed un
vassoio pieno di antipasti. E abbiamo lasciato le acciughe nel cassetto. (Indica
il tavolino).
SAM Oh. (Va a guardare dalla
finestra del salotto)
KAREN Vedi, ti sta tornando in mente. Se
stai cercando il Savoy Plaza, non c'è più. (Va accanto a lui e segue
il suo sguardo).
SAM Sto
cercando il Pierre.
KAREN Quello c'è.
SAM ...Karen...
KAREN Cosa?
SAM (Sempre
guardando dalla finestra) Era l'819. (Karen si allontana dalla finestra
e lo guarda. Sam si volta e guarda lei). Noi eravamo alla 819 non alla 719!
KAREN (Lo fissa e digrigna i denti con
ostilità) Ti sbagli.
SAM Non
mi sbaglio. Ho ragione. Eravamo alla 819, sono sicuro.
KAREN (Arrabbiata) Non dire che hai
ragione come se avessi ragione. Ti sbagli. Eravamo alla 719.
SAM Te lo proverò. Vieni qui. (Lei
si avvicina). Ricordi, avevo i miei binocoli e stavamo guardando quella
coppia nuda al Pierre? Erano all'ottavo piano. Me lo ricordo perché li abbiamo
cercati anche la notte seguente. Li chiamavamo "la coppia dell'ottavo
piano".
KAREN lo non so come li chiamavi tu. Io li
chiamavo "i due del settimo piano".
(Va arrabbiata in camera).
SAM Guarda,
è inutile discutere su questo. Non è importante.
KAREN Se è inutile, perché lo tiri
fuori?
SAM Perché
tu ne fai una questione.
KAREN (Andando sulla porta della camera) Forse
io faccio una questione nel dire che eravamo alla 719, ma tu la fai per provarmi che non c'eravamo.
SAM D'accordo
Karen.
KAREN E non dirmi d'accordo Karen. Se
pensavo che era la 719, perché non hai
avuto la decenza di lasciarmi nella mia ignoranza di pensare che era la 719?
SAM Okey, okey. Mi
dispiace, era la 719.
KAREN Dimenticalo. Era la 819. (Torna in
camera).
SAM (Correndo in camera). No,
no. E' un dato di fatto. Adesso ricordo. Era davvero la 719.
KAREN Non voglio la 719. Voglio la 819... Guarda: perché non vai giù e
perdi un po' di peso?
(E' una
frase cattiva. Sam fissa Karen, poi va in salotto, si rassicura guardando il
girovita nello specchio, prende i suoi
fogli e si siede sul divano. Karen capisce ciò che ha fatto, va in salotto e lo
abbraccia da dietro.)
Mi dispiace Sam.
(Lui
continua a guardare le pratiche, Karen gira intorno al divano) Siamo una
pessima coppia, vero?... Vero?
SAM (Senza guardare) Mmm, mmm.
KAREN Mmm, mmm cosa?
SAM Mmm,
siamo una pessima coppia.
KAREN (Senza malizia) E' quello
che ho appena detto. E' la prima cosa su cui siamo d'accordo oggi.
SAM Guarda
Karen, davvero non volevo essere scortese, ma DEVO lavorare su questi
preventivi stasera. Mi capisci?
KAREN Certo, ti capisco.
SAM Ti ho spiegato che Sid e Walter
hanno preso improvvisamente l'influenza.
KAREN D'accordo Sam, sei scusato. (Gira a
vuoto, si specchia, poi si decide e si siede sul bracciolo vicino a Sam) Hai
qualche preventivo per me da leggere?
SAM Non
c'è qualcosa da leggere in camera?
KAREN "Ora d'imbarco le tre". E'
tutto ciò che vorrei trovare... Non preoccuparti per me. Troverò qualcosa da
fare. (Sam torna alle sue carte. Karen gli prende le spalle e lo scrolla.
Sam si altera. Lei se ne accorge e lo lascia. Va alla porta ed esce).
SAM Cosa
stai facendo?
KAREN (Tornando in camera) Cerco il
Cameriere.
SAM Chiamalo.
KAREN Pensavo di cercarlo, prima. Lasciami
qualcosa da fare. (Esce di nuovo) Non lo vedo. (Rientra e chiude) Tra
cinque minuti lo chiamo. Visto, ho fatto tutte e due le cose.
SAM Karen,
per favore.
KAREN (Va da lui e gli prende le mani) Oh,
andiamo. Dimentica quelle noiose pratiche e portami a vedere un film porno. (Cerca
di farlo alzare). Andiamo Sam. Forza!
SAM Fermati Karen.
KAREN Sai cosa danno sulla sesta strada?
"Le confidenze del bordello" e "Ursula la sgualdrina". L'ho
visti dal taxi, te lo giuro su mia madre.
SAM Non essere ridicola.
KAREN Hai paura che ci possano
riconoscere?Possiamo comprarci delle barbe finte sulla quinta.
SAM Se vuoi andare, vai sola! (Cerca
di concentrarsi sulle carte).
KAREN Cosa succede se rimorchio qualcuno?
SAM Chiamami, così non ti aspetto
alzato.
KAREN Meno male. Ti è tornato il senso
dell’umorismo. D'accordo, facciamo solo una passeggiata. Dieci minuti e poi ti
lascio in pace.
SAM Forse
più tardi, vedremo.
KAREN Niente film, niente passeggiata... Ti
piacerebbe tornare a casa a vedere la vernice che asciuga? (Sam, a/ limite
della pazienza, si alza con le carte e va in camera). Sto solo pensando a
qualcosa da fare insieme. (Suona il campanello della porta).
SAM Puoi
aprire, o è qualcosa che ti piacerebbe
facessimo insieme?
KAREN Ascolta, troverò una cattiveria pari
alla tua. Non è molto ma è un inizio. (Va ad aprire. E' il cameriere col
carrello portavivande. Portoricano sui 35/40).
CAMERIERE Buona sera.
KAREN (Sorride) Hallo. .
.
CAMERIERE (Spinge il tavolino) Gradite il
tavolino accanto alla finestra?
KAREN Sam, preferisci il tavolino vicino
alla finestra?
SAM Non
fa differenza.
KAREN (Dolcemente al cameriere) Non
fa differenza.
CAMERIERE (Mette il tavolino accanto alla
finestra) Posso lasciarlo qui?
KAREN Sam, può lasciarlo qui?
SAM (Viene
sulla porta). Qui, lì, là, dove vuole. Non fa nessunissima differenza.
KAREN (Sorridendo al cameriere). Qui,
lì, là, dove vuole. Non fa nessunissima differenza.
CAMERIERE (Comincia a preparare le sedie). Sì, Madame.
SAM (Al cameriere) Non si
preoccupi delle sedie.
KAREN (Al cameriere) Non si preoccupi
delle sedie.
CAMERIERE Sì, Madame.
SAM Okey,
lasci stare. Lo ha già fatto.
KAREN Sì. Perché non ha lasciato le sedie?
Erano a posto. (Cameriere rimette a posto le sedie). v.
SAM Posso avere il conto per favore?
CAMERIERE Sì, signore. (Gli porge conto e penna).
KAREN (Guarda il vassoio degli antipasti
e poi, dolce) Oh guarda: le acciughe.
SAM (Firmando il conto). Non
gli avevi detto che non volevi le acciughe?
CAMERIERE (A Karen) Lei non voleva le acciughe?
KAREN (Non vuole altri problemi) No,
no, no... Ho chiesto le acciughe. Sono una grande estimatrice delle
acciughe.
SAM (Restituisce il conto)
Questo è tutto, grazie.
KAREN Sì.
Questo è tutto, grazie.
CAMERIERE E grazie a voi. (Va alla porta).
KAREN (Guarda il tavolo) Aspetti un
attimo. Lo champagne, dov'è lo champagne?
CAMERIERE Non c'è lo champagne? (Guarda l'ordine). Ha
ragione, hanno scordato lo champagne.
KAREN Però si sono ricordati le
acciughe.
SAM (Tornando in camera) Non
posso bere niente adesso, ho del lavoro da fare. Perché vuoi una bottiglia di
champagne?
KAREN E' il nostro anniversario. (Poi al
cameriere, piano) E' il nostro
anniversario.
CAMERIERE Oh, congratulazioni.
KAREN Grazie. Siamo sposati da 23 o 24 anni,
oggi o domani.
CAMERIERE Quindi desidera lo champagne?
KAREN Con due figli grandi al college.
CAMERIERE E' meraviglioso.
KAREN (Sospira) Lei dice? Lui è stato
bocciato e lei si sta specializzando in abiti sporchi.
SAM (Viene in salotto. lrritato) Lui
non è stato bocciato. Perché dici che è stato bocciato? (Riprende il
controllo. Poi al cameriere) E' tutto, grazie.
CAMERIERE Se non volete lo champagne, lo defalcherò
dal conto.
SAM La signora non vuole lo
champagne. Lo defalchi.
KAREN (A/ cameriere) lo
desidero lo champagne, non lo tolga dal conto. (Poi, ad uso di Sam) Mi
porti una bottiglia ed un bicchiere.
CAMERIERE Sì, Madame.
SAM (Dalla camera) E' tutto
grazie.
KAREN Sì, è tutto. Grazie.
CAMERIERE (Aprendo la porta) Quando volete che
porti via il tavolo, è sufficiente
suonare.
KAREN (Andando verso il cameriere) Sì,
suonerò per il tavolo.
CAMERIERE Grazie... E ancora congratulazioni. (Esce.
Sam va al tavolo e scopre il piatto).
KAREN Hai sentito Sam? Ci hanno fatto le
congratulazioni per esserci sposati.
SAM (Disgustato ricopre il
piatto). Ho chiesto del roast beef magrissimo, questo non è roast beef
magrissimo. (Siede al divano e prende le sue carte).
KAREN (Contemplativa) Sai quanta
gente conosciamo che siano stati sposati a lungo quanto noi? Una sola altra
coppia. Gli Shelly... Le persone più noiose che io abbia mai conosciuto.
SAM (Non
riesce più a contenersi) Perché hai parlato al cameriere in quel modo?
KAREN In che modo? (Si siede al tavolo e
comincia a servirsi).
SAM Come se lo conoscessi da
vent'anni. Lo hai appena conosciuto. Era entrato qui due minuti prima con quel
grassissimo roast beef. Non fa parte del suo lavoro sapere come vanno i nostri
figli a scuola.
KAREN Volevo solo parlare con qualcuno. Ero
sola. A me piace parlare con la gente.
SAM E' un cameriere, parlagli di cibo.
KAREN Ho di nuovo sbagliato qualcosa. Mi
dispiace Sam. Quando porterà lo champagne mi nasconderò dietro la tenda.
SAM Non serve che tu ti nasconda.
Solo non parlargli dei nostri problemi personali.
KAREN Cosa dovrei fare? Mentire?
SAM Certo,
menti. Tutti mentono. Di' che hai una
figlia meravigliosa e devota. Di' che hai un figlio brillante che è nella lista
per ottenere una borsa di studio. Di' che hai solo 42 anni.
KAREN Questo non è importante. Tra due anni
ne avrò cinquanta. A chi potrebbe piacere che ne avessi solo 42?
SAM Non
devi festeggiare come se fosse qualcosa di definitivo.
KAREN Non mi dispiace invecchiare. Succede a
tutti. Succede anche a te. Tu hai 51 anni.
SAM Ecco la differenza tra te e me:
io non lo accetto. Non accetto di avere 51 anni. Non accetto di
invecchiare.
KAREN Buona fortuna allora. Sarai
giovanissimo al cimitero.
SAM Non
possiamo mai avere una normale discussione noi. (Va in camera, chiude la
porta e si allunga sul letto).
KAREN Quando accetterai di avere 51 anni,
allora avremo una discussione normale. (Si ferma davanti alla porta chiusa).
Non vieni a mangiare? (Esamina il piatto della carne. Prende un pezzo
con due dita e si avvicina alla porta) Sam,
ho trovato un pezzo di roast beef magrissimo. Vieni fuori e guarda come
l'ho trovato. (Suonano il campanello). Ehi, vieni. C'è lo champagne. (Apre
la porta e mette dentro la testa). Se non esci, dirò al cameriere che porti
la dentiera. (Va ad aprire la porta Jean McCormack è lì. E' la segretaria di
Sam. E' una donna molto attraente di 28/30 anni. Vestita in maniera sexy, rossa
e sorridente. Porta anche lei una valigetta portadocumentì). Oh, hallo miss McCormack.
JEAN Hallo,
signora Nash. Spero di non disturbarvi.
KAREN No, no. Assolutamente. Mio marito ed
io eravamo seduti a prenderci in giro. Venga. (Sempre tenendo in mano il
roast beef).
JEAN (Entra e chiude la porta)
Grazie. Odio presentarmi in questo modo, ma ho alcune pratiche che il signor
Nash deve firmare immediatamente.
KAREN Certo. Sam, è miss McCormack. (Poi
a Jean) Lei è miss McCormack vero?
JEAN (Prendendo le pratiche dalla
valigetta) Ero la signora Colby l'anno scorso. Quest'anno sono di
nuovo miss McCormack.
KAREN (Sedendo sul bracciolo del divano) Oh,
lei è fortunata a poter ricordare. lo sono sposata da così tanto tempo che, se
divorziassi, dovrei cercarmi un cognome da nubile falso... Ha già cenato?
JEAN No.
Non ho ancora cenato. (Posa i contratti sul tavolino).
KAREN Niente cena? Davvero?
JEAN Faccio
un'abbondante prima colazione, un pranzo leggero ed uno spuntino prima di
andare a letto. In questo modo riesco a lavorare così spesso fino a tardi. Ho
stabilizzato la mia routine alimentare. Ormai sono abituata. (Sam arriva
dalla camera).
KAREN Oh, posso capirla. Ho cenato spesso
senza il signor Nash.
SAM Salve.
Li ha portati? (Siede sul divano ed esamina le carte).
JEAN Sono arrivata adesso. Tutto pronto
per essere firmato.
KAREN Che ne dice di un caffè nero? O
preferisce qualcos'altro?
JEAN Un
caffè nero andrà benissimo, grazie.
KAREN Un caffè nero in arrivo! Sam, vuoi un
caffè anche tu?
SAM No,
niente caffè.
KAREN Un niente caffè ed un caffè nero. (Karen
va al tavolino a preparare la tazza di caffè. Sam guarda i contratti. Jean
siede vicino a lui. Karen le porge il caffè).
SAM Cos'è questa correzione in queste
cifre?
JEAN E' una omissione di trascrizione
sui tabulati di Cincinnati. Non potevo dimostrarlo sul 1400, ma l'ho ricontrollato sulle mie registrazioni
ed ho fatto la correzione. Così alla 17/B può leggere 325.000 e registrare la
cifra al 17/A.
KAREN Crema e zucchero?
JEAN No, grazie.
SAM Ma
avrebbe dovuto essere salvato sul computer.
JEAN Avrebbe
dovuto, ma non lo era. Ovviamente, non era registrato nella maniera
giusta.
KAREN Né crema, né zucchero o no crema e sì
zucchero?
JEAN Né crema, né zucchero.
KAREN Così va bene. Né crema, né
zucchero.
SAM Lo ha fatto vedere a Purcell?
KAREN Gradisce due pasticcini o dei
biscotti? Posso ordinarli. Hanno dei meravigliosi pasticcini e biscotti qui in
albergo.
JEAN E' molto gentile. Grazie. (Poi a
Sam) Il signor Purcell dice che è successo una sola volta prima di questo
mese. Non può fissarlo prima di ricontrollare l'intero file 66.
KAREN E' sicura? Un sandwich? Un toast al
formaggio?
JEAN No, davvero. Sono sazia, grazie. (Prende
un dolcificante dalla borsetta e lo mette nel caffè).
SAM Bene.
Stavo proprio andando avanti sull'intero progetto con Howard stasera. Se diamo
ad Henderson una sola ragione di dubbio, buttiamo via l'intero progetto.
JEAN Gli ho detto che c'era la
possibilità e allora resterò in città stanotte.
SAM Dannazione. Di tutte le sere
proprio questa. Che ora è?
JEAN Le cinque e dieci.
KAREN Cinque e dieci.
SAM D'accordo. Chiami Howard e gli
dica che lo vedrò in ufficio tra le sei e un quarto e le sei e mezzo. Gli dica
che voglio vedere ogni tabulato 1400 dell'ultimo anno.
KAREN Andate in ufficio? Stasera?
SAM Bisogna dargli una mano. Abbiamo
avuto di nuovo lo stesso dannato problema sul computer.
KAREN Posso venire con te? Forse tutto ciò
che serve è una piccola spolverata.
SAM Parecchie cose in quell'ufficio
andrebbero spolverate, sicuro come l'inferno. (Si alza e va in camera. Jean
prende i contratti e li mette nella valigetta) Va bene, miss McCcormack;
perché non salta su un taxi e non comincia a lavorare su quelle cifre con
Howard? lo mi do una rinfrescata e vi raggiungo in una ventina di minuti.
JEAN Sissignore.
SAM Spero di non averle rovinato
qualche progetto lei avesse avuto stasera…
JEAN Quando ho visto le cifre
stamattina, me lo aspettavo. Signora Nash grazie per il caffè.
KAREN Lei dovrebbe davvero mangiare
qualcosa, altrimenti sverrà sul computer.
JEAN Starò
bene. (Apre la porta).
KAREN (Andando verso di lei) Le
dispiacerebbe fermarsi ancora un paio di minuti? Ho ordinato dello champagne.
Posso dirle perché Sam?
SAM (Esce
dal bagno. Prende le pillole e le mette nella sua valigetta. Si mette la g/acca)
Cosa c'è?
KAREN Beh, non supponevo di andare a
spifferarlo in giro, ma è il nostro ventitreesimo anniversario.
JEAN Oh,
non lo sapevo. Congratulazioni.
KAREN (A Jean, ma a beneficio di Sam) Grazie...
Sì, la vita è stata benevola con me. Ho una figlia devota e meravigliosa, un
figlio brillante in lista per una borsa di studio, ho 42 anni, cosa posso
chiedere di più?
SAM (Entrando
in salotto) Karen, miss McCormack deve tornare in ufficio. (Torna in
camera e va a pettinarsi).
KAREN Oh, mi dispiace. (Piano a Jean)
Non gli permetta di farla lavorare fino a tardi.
JEAN Non si preoccupi, sono abituata.
Auguri ancora, signora Nash.
KAREN (Mentre Jean esce) Grazie cara.
Gli ricordi di comprarmi un regalo carino.
JEAN (Sorride)
Lo farò sicuramente. (Chiude la porta).
KAREN (A Sam) Che ragazza dolce. E'
veramente dolcissima, Sam.
SAM Karen,
ascolta, mi dispiace moltissimo per stasera, davvero. Non c'è nessuno che possa
sostituirmi.
KAREN Che dolce, giovane, magra
ragazza.
SAM (Prende
un rasoio a pile dalla valigetta e va in bagno) Il punto è che se
vado adesso, forse riesco a tornare in tempo per cenare con te più tardi.
KAREN (Va in camera) Non preoccuparti
per me. (Sam inizia a radersi). Capisco. Ho solo pensato male di te.
Potevi realmente rilassarti stasera ed invece sarai occupatissimo in
quell'ufficio soffocante, lavorando su noiosissimi contratti con la tua faccia
appena rasata.
SAM (Sempre radendosi si affaccia
in camera). Non posso certo uscire dalla hall del Plaza con le guance
ispide di barba. (Torna in bagno).
KAREN Non ti abbandoneranno certo
nell'ascensore. Non dimenticarti la tua Jade East.
SAM (Dal
bagno) La mia cosa?
KAREN La tua colonia sexy. ll portiere non
ti chiama il taxi se non profumi.
SAM (Entra
in camera, la fissa per un attimo, poi spegne il rasoio). Che stai facendo
Karen?
KAREN Oh, ti prendo un po' in giro. Puoi
dirmi quando potrò farlo ancora?
SAM No.
(Va a mettere il rasoio nella valigetta).
KAREN D'accordo. Ti sto prendendo in giro
per dirti che hai una relazione con la tua segretaria.
SAM Ho visto. (Prende il soprabito
e lo indossa).
KAREN Ce
l'hai Sam? E' la dolce e magrissima miss McCormack la tua amante?
ASAM Per l'amor di Dio, Karen, che cosa
stai dicendo?!
KAREN Se non ce l'hai è semplice da dire. Se
ce l'hai è un diavolo di problema.
SAM Non
devo certo giustificarmi con una risposta.
KAREN (In ginocchio, dondolando come una bambina) Andiamo Sam,
giustificati. Muoio dalla voglia di saperlo. Dimmi solo se hai una relazione
con lei o no.
SAM E
tu mi crederai?
KAREN Naturalmente.
SAM No,
non ho una relazione con lei.
KAREN (Grande sorriso) Sì, ce
l'hai.
SAM Ecco,
di nuovo in trappola! (Guarda dalla finestra) Sembra che nevichi. Spero
di trovare un taxi.
KAREN (Comincia levarsi la parrucca) Comunque
va bene, sia che tu ce l'abbia, sia che tu non ce l'abbia la relazione,Sam.
Approvo la scelta di miss McCormack. E' una ragazza carina.
SAM (Prendendo la valigetta). Grazie.
Le farà piacere saperlo. Ascolta: Chiamerò dalla portineria e ti farò avere un
biglietto per uno spettacolo stasera. Non c'è ragione per cui tu te ne stia
seduta qui da sola. C'è qualcosa che preferisci vedere?
KAREN (Sempre sorridendo) Sì. Cosa
farete tu e miss McCormack più tardi.
SAM Karen, trovo tutto ciò davvero di
cattivo gusto. (Va in salotto).
KAREN (Prende il pettine dal beauty case)
Perché? Sto solo cercando di essere onesta. Sto dicendo che a questo punto
della tua vita, desideri avere una piccola, tranquilla relazione con una donna
giovane e magrissima. Posso capirlo.
(Siede sul
letto e comincia a pettinarsi).
SAM (Smette bruscamente di mettere
i fogli nella valigetta e torna in camera). Cosa intendi dire con: "A
questo punto della tua vita"?
KAREN (Continuando a sorridere ed a
pettinarsi). Okey. Tu hai... parentesi anni. Vorrei dire il numero, ma so
che tu non lo accetti. Ed ho realizzato che quando un uomo compie parentesi uno
o parentesi due anni, si sente insicuro, ha paura di perdere la sua virilità, e
che una tranquilla relazione può essere la cosa migliore. Lo so, leggo il NEW
YORK POST.
SAM Sono felice di avere il permesso
di "Miss posta del cuore".
KAREN E il mio, se veramente è quello che
desideri.
SAM (Urlando) Non lo desidero,
e non ho una relazione.
KAREN E allora perché urli?
SAM (Va
in salotto) Perché questa è una conversazione idiota.
KAREN (Collassa sul letto) Oh, Sam
sono così felice.
SAM (Mettendo
i contratti nella valigetta) Adesso sei contenta? Sei contenta perché
"adesso" non credi che io abbia una relazione?
KAREN Certo che sono contenta! Pensi che io
sia un caso patologico? Non voglio che tu abbia una relazione. Sto solo dicendo
che se tu ce l'avessi, io capirei.
SAM (Tornando in camera) Karen,
ho una dura serata di lavoro davanti a me.Tornerò per mezzanotte.
KAREN Sam, resta e parla con me per cinque
minuti.
SAM Mi
stanno aspettando in ufficio. Ho del lavoro da fare.
KAREN Hai bisogno di aiuto in ufficio. Sono
stata nella società più a lungo di chiunque di loro. Sam, lo so che non siamo
stati molto felici ultimamente, so che sei molto occupato, puoi non averlo
notato, ma siamo definitivamente poco felici.
SAM Sì,
Karen, l'ho notato.
KAREN (Sempre pettinandosi) Cosa c'è
che non va?Abbiamo una casa di dodici stanze in campagna, due dolci figlioli,
una cameriera che non beve di nascosto, che cosa ci manca?
SAM Non lo so.
KAREN Che ne pensi davvero Sam? Vorrei un
indizio... C'è qualcos'altro che vuoi? (Sam non risponde). C'è qualcosa
che potevo darti e che non ti ho dato? (Ancora niente risposta) Puoi
parlare per favore? Finiamo in dieci minuti.
SAM Sono io Karen, non sei tu. (Va
in salotto e chiude la valigetta).
KAREN (Posa spazzola e parrucca e lo
segue). Ci rinuncio. Cosa non va in te Sam?
SAM (Dopo un lunga pausa) Non
lo so. Non so se puoi capirlo... ma quando sono tornato a casa dopo la
guerra... avevo la vita intera davanti a me. E tutto ciò che sognavo, che
desideravo, era sposarmi e avere dei figli... e avere successo nella vita... Bene, sono stato
fortunato... ho avuto tutto... matrimonio, figli... più denaro di quanto avessi
mai sognato di avere.
KAREN E allora cosa vuoi di più? (Siede
sul divano)
SAM Vorrei solo rifarlo... Vorrei
ricominciare tutta la dannata storia esattamente dall'inizio.
KAREN (Lunga pausa) Capisco.
Francamente, Sam, non credo che la marina ti arruolerebbe di nuovo.
SAM (Sorride con rimpianto) Se
non altro, passerei i test fisici. (Prende la valigetta e va verso la
porta). Te l'avevo detto che era stupido parlarne. I conti tornano da soli.
Se no, mi tingerò i capelli. (Apre la porta).
KAREN Sai cosa penso? Che te ne vuoi andare
e non sai come dirmelo.
SAM (Si ferma e torna indietro) Questo
non è vero.
KAREN Cosa? Che vuoi andartene o che non sai
come dirlo?
SAM Perché cominci sempre le più
serie discussioni della nostra vita quando sono sulla porta?
KAREN Se è quello che vuoi, puoi dirlo
direttamente. Dimmi solo: "Karen non c'è ragione per andare avanti".
Preferirei sentirlo da te personalmente che da un messaggio sulla segreteria.
SAM Ascolta, ne riparleremo quando
tornerò, okey? (Riparte).
KAREN (Non riesce più a trattenersi. Il
tono giocherellone è sparito. Salta su) No, dannazione. Ne parleremo
adesso. Non me ne starò seduta in una camera d'albergo tutta la sera,
aspettando di sentire come proseguirà la mia vita... Se hai qualcosa da dire,
abbi la decenza di dirla prima di uscire da quella porta.
(Momento di
silenzio in cui cercano entrambi di ricomporsi. Poi Sam torna dentro e chiude
la porta).
SAM E' rimasto del caffè?
KAREN E' dura eh?... D'accordo, siediti. Ti
porto del caffè. (Parte verso il tavolino, poi si ferma e si fissa le mani.
Sam va a sedersi sul divano). Guarda qua. Sto tremando come una foglia.
Versatelo da solo. Starò bene in pochi minuti. Non sto cominciando ad impazzire
per te. (Siede sul divano. Le mani serrate insieme).
SAM (Ha
difficoltà a guardarla) Non c'è niente Karen. ln ventitré anni i miei
sentimenti per te non sono cambiati: sei mia moglie,i o ti amo come sempre.
KAREN Oddio, sono nei guai.
SAM Non ha niente a che fare con te.
Sono cose che succedono... E' vero, ho una relazione con lei... (Sam si
aspetta una reazione. Lei continua a guardarsi le mani). E' cominciata
circa sei mesi fa... Ho provato a troncarla per qualche trempo... Non lavoravo
più. Dopo un paio di giorni è ricominciata. E quindi dove andremo a finire
adesso? Volevi onestà? Te la sto dando. Ho una relazione con Jean, è tutto.
KAREN (Lo guarda) Chi è Jean?
SAM Jean!
Miss McCormack!
KAREN Oh, per un attimo ho pensato che
fossero due.
SAM Non sono orgoglioso di tutto
questo. Non so cosa potrei dire adesso.
KAREN Non ti preoccupare, hai fatto bene. (Si
alza e va al tavolo). Vuoi il caffè adesso? Ho smesso di tremare.
SAM Cosa dobbiamo fare?
KAREN (Si gira verso Sam) Dovrai
stare attento. Hai una relazione. Io sono la sola che ha bisogno di
un'attività.
SAM Karen, farò tutto ciò che vuoi.
KAREN Tutto ciò che voglio?
SAM La
lascerò. La manderò via stasera stessa. Smetterò di vederla. Cancellerò ogni
sua traccia dall'ufficio. Proverò ogni cosa che vorrai.
KAREN Okey. Ho scelto "Smetterò di
vederla"... Sicuro, come se fosse facile (Schiocca le dita). Noi
adesso possiamo tornare alla nostra vecchia vita e vivere felicemente anche
dopo. (Va per il caffè, ma posa la cuccuma). Non è la mia giornata:
persino il caffè è freddo.
SAM Oh, andiamo Karen. Non recitare
la parte: "Siamo civili". Chiamami bastardo. Tirami il caffè.
KAREN Sei un bastardo. Vuoi crema e
zucchero?
SAM E' divertente come le nostre
attitudini siano improvvisamente cambiate. Cosa è successo a "Penso che un
uomo della tua età possa avere una relazione"?
KAREN Sembrava bello da fuori, ma è
terribile quando è nella tua casa.
SAM Se ti può consolare, non ho mai
pensato che potesse andare lontano. Non ricordo nemmeno come è cominciata.
KAREN Pensaci, ti verrà in mente.
SAM Sai
che ha lavorato per me due anni e mezzo e non l'ho degnata di uno sguardo?
KAREN Buon
per te Sam.
SAM (Arrabbiato).
Oh,andiamo. (Va in camera e si stende sul letto).
KAREN (Lo segue in camera) No, Sam,
voglio sentirlo. Lei ha lavorato per te due anni, e tu non sapevi neanche che
si chiamasse Jean. E poi una sera che vi siete fermati a lavorare fino a tardi,
improvvisamente tu hai sciolto i tuoi capelli, hai tolto gli occhiali e lei ha
esclamato: "Signor Nash, lei è meraviglioso".
SAM (Prende un cuscino e se lo
mette sopra la testa) E' andata proprio così, parola per parola. Dovevi
essere nascosta nel ripostiglio.
KAREN (Tira via il cuscino e lo getta sul
letto). D'accordo, vuoi sapere la data esatta in cui penso sia iniziata la
tua squallida relazione? Te lo dirò. Era il diciannove giugno. Era il tuo
compleanno e avevi appena compiuto cinquant'anni. Cinque zero, contali, sono un
mucchio. E tu eri soddisfatto e dispiaciuto allo stesso tempo. Giusto?
SAM Oddio, ecco di nuovo "miss
posta del cuore".
KAREN E la sola ragione per cui hai scelto
miss McCormack, fu perché probabilmente era la prima persona che vedevi ogni
mattina. Se lei fosse stata insofferente verso di te, la tua relazione
l'avresti avuta col ragazzo dell'ascensore.
SAM Sbagliato, ho cinquantadue anni e
non vado a caccia di uomini più vecchi.
KAREN (Va in salotto) Avevi ragione
tu Sam, dovevamo discutere più tardi. Stanotte.
SAM (Sedendo sul bordo del letto)
No, no. Abbiamo cominciato e adesso lasciamo che venga fuori tutto. Ti ho detto
la verità, ho un'altra donna. Non ne sono orgoglioso, Karen, ma questi sono i
fatti. Ora, che cosa dovrei fare?
KAREN (Va sulla porta della camera) Potrei
suggerirti il suicidio, ma temo che tu possa pensare al mio... (Torna in
salotto). Ho un altro suggerimento: dimenticare.
SAM Dimenticare?
KAREN (Davanti al divano) Lo capisco
Sam. Non è una tua mancanza, ma forse io posso vivere come se fosse passato.
Che posso fare di più Sam? lo ti sono affezionata. Quindi, esci. Divertiti
stasera, e quando torni, portami il "Daily news". Non sopporto il
"Post". (Si siede sul divano).
SAM Anche se vivessi altri ventitré
anni con te, credo che non riuscirei mai a capirti.
KAREN Se è una proposta, l'accetto.
SAM (Si alza e va da Karen)
Dannazione, Karen. Smettila di accettare tutto dalla vita come se fosse
modellato attorno a te! Combatti, per una volta nella vita. Non capirmi!
ODIAMI!!! Non vado ad un passatempo da mezza età, ho una relazione. Una sporca,
spregevole, sordida relazione.
KAREN Se ti aiuta, Sam, romanticizzala, va
bene. Mi sembra di conoscerla meglio.
SAM Tu
non conosci proprio niente. Non hai mai saputo che avevo una relazione.
KAREN Lo sospettavo. Tu lavoravi tre sere
alla settimana, e noi non avevamo certo bisogno di denaro.
SAM Capisco. E adesso che sai la
verità, abbiamo la tua benedizione.
KAREN No, solo il mio permesso. Sono tua
moglie, non tua madre.
SAM E’ indecente. Non ho mai sentito
niente di simile in vita mia. Per dirla tutta Karen, ho perso ogni rispetto per
te.
KAREN Qual è il problema Sam? Ti sto forse
togliendo quel delizioso senso di colpa? Può farti star meglio se vado a pezzi
e provo a frustarti?
SAM Vorrei solo capire. E' normale.
Non so perché non fai una scena isterica e non urli che chiamerai un avvocato.
KAREN (Mettendosi faccia a faccia) D'accordo
Sam,se questo ti rende felice... Penso che tu puzzi. Tu sei una vuota,
imbrogliona, autocommiserante scatola da tre chili di formaggio magro. Come sto
andando?
SAM Elegante. Adesso possiamo
finalmente arrivare a qualcosa?
KAREN Oh,a te piace vero? Rende tutto
semplice e carino per te. Ora puoi abbandonare qui il martire ed incompreso
marito. Bene, non voglio darti questa soddisfazione. Ritiro tutto. (Siede
sul divano. Poi gentilmente, con grande autocontrollo) Sei un micione. Ti
darò latte e biscotti, quando tornerai a casa.
SAM (Siede sul puff) No, no.
Finisci quello che stavi dicendo. Vuota il sacco.
Karen. Si è riempito in ventitre anni.
Voglio sentire tutto. Vuoto, autocommiserante, e poi? Avanti, cosa ancora?
KAREN Sei adorabile. Mangiati il fegato.
SAM (Furioso) Karen, non puoi
farmi questo.
KAREN Mi dispiace, sono una donna che
perdona. Non posso cambiare.
SAM (Si alza, prende la valigetta
e va alla porta) Tu mi obblighi ad uscire di qui, lo sai questo vero?
KAREN Ci sarà sempre una camera per te nel
garage.
SAM Se esco da questa porta adesso,
non tornerò.
KAREN Oh sì che tornerai.
SAM Cosa ti rende così sicura?
KAREN Hai dimenticato il collirio.
SAM (Va
a prendere la boccetta e torna alla porta) Prima che me ne vada, voglio
dirti una cosa. Qualsiasi cosa tu pensi di me, probabilmente è vera. No, non
probabilmente, sicuramente. Sono stato un vero bastardo fin dall'inizio. Non mi
aspetto che tu mi perdoni.
KAREN Ma io ti perdono.
SAM Lasciami finire. Non mi aspetto
che tu mi perdoni. Ma lo chiedo alla tua comprensione: non incolpare Jean di
tutto questo.
KAREN Le manderò qualcosa di carino.
SAM Lei si autoaccusa da quando è
cominciata. Ma sono io he le ho forzato la mano.
KAREN (Si allontana da lui e imita Jean)
"Non potevo dimostrarlo sul 1400 ma ho ricontrollato sulle mie
registrazioni e ho fatto le correzioni sul 640"... Sai benissimo che ho
letto questo codice come "Ci vediamo al Piccadilly hotel".
SAM Mi credi vero? E' una ragazza
molto carina.
KAREN "Carino" per te, e
"carino" per me, sono due cose differenti.
SAM Se è il supplemento di psicologia
del Sunday Times che usi, Karen, ti si sta rivoltando contro, perché mi stai
rendendo tutto più facile.
KAREN Bene. A te piacciono le cose facili,
vero? Non hai mai conosciuto la parte difficile di una relazione.
SAM In che senso?
KAREN (Alzandosi) Nel senso che
avresti avuto dei problemi nel cercare una ragazza fuori dell'ufficio. (Prende
un telefono immaginario) "Miss McCormack, per favore vuole venire di
qua e cominciare una relazione?... Onestamente Sam...
SAM Karen,
non chiedermi di dire qualcosa di carino che ha detto su di te.
KAREN Non posso aiutarti. Mi hai solo
deluso. E' tutto così banale.
SAM Cosa
dovrebbe essere, un pilota da caccia israeliano?
KAREN Chiunque va a letto con la sua
segretaria. Mi aspettavo di meglio da mio marito.
SAM (Scrollando la testa) Non
ti ho mai visto così. Vivi la tua intera vita con una persona, e non la conosci
mai veramente.
KAREN (Andando in camera) Dai, Sam.
Vai dalla tua amante. Hai cinquantun'anni. Tra un'ora potrebbe essere troppo
tardi.
SAM (Va
anche lui in camera) Per Dio, Karen. Tu sei qualcuno. Sei veramente
qualcosa di speciale, Karen. Sono stato sposato con te ventitre anni e non ho
mai potuto lasciarti. Non sembri diversa dalle altre donne, ma ti assicuro che
non c'è nessuno che gira su due gambe, che possa assomigliarti dentro o fuori.
KAREN (Va verso di lui) E allora, se
io sono così speciale, perché stai per andare a rimorchiare la tua segretaria?
SAM Che io sia dannato se lo so... (Si
guardano negli occhi, poi Sam si gira e va alla porta prendendo la valigetta).
KAREN (Seguendolo in salotto) Sam!
Sam... posso avere lo stesso due possibilità di scelta? (Lui si gira) Perché
se devo... Avevo scelto "Sbarazzati di miss McCormack". (Lui
guarda nel vuoto) Preferisco "Resta qui e fai quadrare le cose con me
Sam". (Gli gira la schiena) Perché nell'altro modo, penso che
perderei. Non andare in ufficio Sam... Stai con me... Per favore.
SAM Te lo giuro. Vorrei che le cose
tornassero com'erano prima. Un paio di anni fa, prima che cominciassero i
problemi.
KAREN Forse possiamo. Faremo ciò che dicevi
prima: mentiremo. Potremmo dire che va tutto bene... che non c'è niente che non
va in ufficio stasera, che non c'è miss McCormack, e io ho ventisette
dannatissimi anni... Che ne dici Sam?
SAM Forse domani, Karen... Stasera
non posso. (Apre la porta) Ci... Ci vediamo.
KAREN Quando? (Lui esce lasciando la
porta aperta) Non ci pensare, adoro le sorprese.
CAMERIERE (Entra con un vassoio con lo champagne e
due bicchieri) Lo champagne... Ho portato due bicchieri nel caso... (Chiude
la porta e posa il vassoio sul tavolo) Il signore torna?
KAREN Carino da parte sua chiederlo. (Lui
comincia ad aprire la bottiglia)
SIPARIO
ATTO II
VISITATORI DA HOLLYWOOD
SCENA: Suite 719 dell'Hotel Plaza.
TEMPO: Circa le tre del pomeriggio di una calda ed assolata
giornata di primavera.
ALL'APRIRSI DEL SIPARIO: Il cameriere sta mettendo a posto alcuni
liquori sul tavolino vicino alla finestra.
Il telefono in camera suona.
JESSE KIPLINGER esce dal bagno. Ha circa quarant'anni, sicuro di sé. Sta mettendosi il dopobarba. E'
vestito in maniera Hollywoodiana, scarpe lucidissime, capelli tagliati alla
moda. Va al telefono.
JESSE Pronto?... Oh, solo un minuto. (Appoggia
la cornetta e va dal cameriere) . Me lo dia. (Indica il conto. Il
cameriere glielo dà. Jesse lo firma ed il cameriere esce. Jesse torna al
telefono e cambia tono. dolce e romantico) Pronto... Muriel? Dove
sei?... Bene. Sali... Sì, sto bene, è
tutto a posto... (insistente)
Muriel, vuoi che scenda a prenderti?... Allora prendi l'ascensore e vieni alla
suite 719... E smettila di fare la stupida. Sto morendo dalla voglia di
vederti. (Chiude. Aspetta qualche secondo, poi riprende la cornetta). Sì,
centralino? Sono il signor Kiplinger della 719. Può trattenere tutte le
chiamate per !a prossima ora? Sono in riunione... (Controlla l'agenda sul
comodino) Facciamo un'ora e mezza... grazie.
(Chiude e comincia a mettere in ordine la camera. Finito, si
specchia e va a controllare il bar in salotto, il campanello suona. Lui va alla
porta, tira un lungo sospiro ed apre. MURIEL TATE è lì. Sui trentasette anni, molto attraente.
Indossa uno spolverino giallo e un semplice tubino che mette in risalto la sua
figura longilinea. I suoi capelli cadono semplicemente sulle spalle, trattenuti
da un semplice cerchietto bianco. Sembra la stessa del giorno del diploma.
Entrambi sorridono)
JESSE Muriel!!!
MURIEL Jesse?
JESSE Non c'è.
MURIEL C'è, c'è.
JESSE Muriel, non posso crederci. Sei
veramente tu?
MURIEL Sono io, Muriel.
JESSE Dai, entra per l'amor di Dio, entra.
MURIEL (Entra velocemente e va sul lato lontano
del divano) Posso trattenermi solo pochi minuti.
JESSE (Chiude e va al lato vicino del
divano) Mio Dio, è bellissimo vederti. (Stanno in piedi a studiarsi).
MURIEL Ho fatto solo una scappata per dirti
ciao. Davvero non posso restare.
JESSE La voce al telefono era bellissima,
ma di persona sei anche meglio.
MURIEL Perché devo tornare nel New Jersey. Ho
parcheggiato in una zona disco. Ciao Jesse, penso di essere molto agitata.
JESSE Ehi. Ciao Muriel.
MURIEL La solita vecchia Muriel, eh?
JESSE Perché dici la solita vecchia Muriel?
Hai un aspetto fantastico. (Braccia aperte va verso di /ei).
Vieni qua. fammi dare un'occhiata come si deve.
MURIEL (Evitandolo va al tavolino da caffè).
Oh no Jesse, non mi guardare. Sono stata bloccata per due ore nell'Holland
tunnel. Che ora è? Dimmelo quando sono le tre. Non posso restare. (Siede su
un bracciolo della sedia).
JESSE (Va verso di lei) Muriel, non
posso crederci. Sei assolutamente meravigliosa.
MURIEL Sì. mi sento assolutamente meravigliosa.
JESSE (Sedendo sul bracciolo del divano)
Lo penso davvero, sinceramente. Sei incredibilmente fantastica.
MURIEL Sì, mi sento incredibilmente fantastica.
JESSE Lo sei.
MURIEL Sì, mi sento così.
JESSE E come stai?
MURIEL (Senza entusiasmo) Sto bene...
Non so perché sono così nervosa, e tu? (Fa scivolare lo spolverino dalle spalle
e lo posa di traverso sulla sedia)
JESSE No, non riesco ad immaginare perché
dovresti essere così nervosa.
MURIEL Nemmeno io. Sono solo... Dovrei stare
qui?
JESSE Perché no? Che c'è di male in questo?
MURIEL Oh no, naturalmente. Non c'è niente di
male in questo. Mio Dio no. Non ci vedo niente di male. Ho solo fatto un salto
dal New Jersey per dirti ciao. Che c'è di male in questo?... Solo non credo che
dovrei essere qui. (Si alza) Sono già le tre?
JESSE (Andando verso di lei) Piccola
Muriel Tate, sei adulta e sposata. Quanti bambini hai?
MURIEL Tre.
JESSE Non stai scherzando vero? Tre
bambini... cosa sono?
MURIEL Un maschio e una femina.
JESSE Un maschio e una femmina?
MURIEL E un altro ragazzo che è in campeggio.
Non posso. Non riesco a pensare con chiarezza. Non è terribile?
JESSE Cosa c'è che non va?
MURIEL Non lo so, non riesco a controllare il
respiro. D'accordo, sei tu, ecco la semplice spiegazione. Sono nervosa perché
mi sto incontrando con te.
JESSE lo? lo? Jesse Kiplinger, il tuo
fidanzatino delle superiori da Tenafly, New Jersey. Oh Muriel.
MURIEL Sai cosa penso di te, Mr. "famoso
produttore hollywoodiano" sceso all'hotel Plaza.
JESSE Mr.
"famoso
produttore hollywoodiano". (Siede sul divano) Muriel, mi conosci
meglio di così. Non sono cambiato. Ho solo prodotto un paio di film. Ecco
tutto.
MURIEL (Andando verso il divano) Un paio
di film? E "The Easter Show" al
Radio City Music
hall ? Ho fatto tre ore di coda con i miei
figli sotto la pioggia.
JESSE Perché lo hai fatto? Potevi chiamare
il mio agente di New York. Le mie segretarie ti avrebbero fatto entrare. Ogni
volta che vuoi vedere un mio spettacolo.
MURIEL Oh no, non potrei farlo.
JESSE Perché no?
MURIEL Non potrei, non potrei importelo.
JESSE Non lo stai imponendo.
MURIEL Sì.
JESSE Io voglio farlo!
MURIEL Qual è il numero?
JESSE Te lo darò prima che tu te ne vada. (Si
alza) Ma prima devi sederti, e bere qualcosa. Ci sono un milione di cose
che muoio dalla voglia di chiederti.
MURIEL Oh, io non bevo.
JESSE Un piccolo drink.
MURIEL No, no, no. Tu puoi bere. lo ho un
appuntamento alle cinque dal parrucchiere.
JESSE Non bevi?
MURIEL Una volta ogni morte di papa. Comunque
devo andare a casa. Non dovrei essere in città. I ragazzi torneranno presto da
scuola, e devo preparare la cena per Larry, e devo fare un salto da Bonwit. No.
no, ho fatto solo un salto per salutarti.
JESSE Cosa prendi?
MURIEL Una vodka stinger.
JESSE Arriva subito. (Va a preparare da
bere).
MURIEL (Sedendo sul divano). Quando devo
andare... Whoooo, finalmente respiro. Mi sento meglio.
JESSE (Preparando lo shaker). Ti
stai rilassando? Eh Muriel? Andiamo. Voglio che smetta di essere sciocca e ti
rilassi.
MURIEL (Rimproverandolo). E' così che
parli alle tue star quando sono nervose? E' questo ciò che dici ad Elke Sommer?
JESSE Non parlo alle star. Ho un regista
per questo... Per amor di Dio Muriel, cos'è che ti rende tanto nervosa?
MURIEL Ooooh, questo è il famoso temperamento
hollywoodiano. Ho letto qualcosa... Posso essere franca?
JESSE Te ne prego.
MURIEL Penso che sia divertente sedere qui
bevendo in una camera d'albergo... e penso che sono una donna sposata.
JESSE (Ha finito di preparare i cocktail
e va verso di lei) Ti sentiresti più tranquilla se bevessimo i nostri drink
giù nella Palm Court?
MURIEL Ormai siamo qui, meglio restare.
JESSE Okey, allora puoi stare seduta
tranquilla e rilassarti. (Si siede vicino a lei).
MURIEL Solo pochi minuti. Ho un appuntamento
col parrucchiere alle sei.
JESSE Pensavo fossero le cinque.
MURIEL E' flessibile... Fa caldo qui. (Posa il bicchiere)
JESSE Perché non ti togli i guanti?
MURIEL (Fa no col dito) Non succederà
niente di tutto questo. l miei guanti resteranno dove sono. Per favore.
JESSE (Posa il bicchiere) Muriel,
sei così delicata ed incredibilmente uguale. Quanto tempo è passato? Quindici,
sedici anni?
MURIEL Dal nostro ultimo incontro? Saranno
diciassette anni il prossimo sei agosto.
JESSE Te lo ricordi ancora?
MURIEL Ho ancora lo scontrino della
"Taverna on the green".
JESSE No. Il tempo non ti ha cambiata
Muriel. Sei sempre fresca e pulita. (Annusa verso di lei) E profumi
nello stesso modo.
MURIEL Oooh?
JESSE (Le annusa le orecchie) Come
fresca menta... chiara, fresca menta.
MURIEL (Allontana il naso con le dita)
Adesso, tu e il tuo naso tornate indietro... Non sono venuta al Plaza per
essere annusata.
JESSE E così sei maturata e sbocciata...
solo che al contrario... Sembri più giovane e fresca e... beh, sai cosa penso.
Che tu sia assolutamente fantastica.
MURIEL (Si schiarisce la voce) Ti fermi
per un po' Jesse?
JESSE Forse fino a domenica. Devo firmare
il contratto col regista del mio nuovo fiIm.
MURIEL John
Huston.
LESSE Come fai a saperlo?
MURIEL Oh, ci teniamo informati su tutto a
Tenafly... Mr. Famoso Produttore Hollywoodiano è arrivato al Plaza Hotel per
ingaggiare John Huston per il suo prossimo film. (Gli batte la mano sulla
gamba)
JESSE Potrei rimanere qualche giorno di più. Dipende... dagli sviluppi. (Guarda
la gamba. Lei si alza nervosamente).
MURIEL Non ero mai stata al Plaza. E'
splendido. (Si ferma vicino alla porta della camera. ) Cosa c'è di là?
JESSE La camera da letto, puoi entrare.
MURIEL (Si allontana e torna al divano) D'accordo,
farò finta di non aver sentito... E' qui che incontri John Huston? Si siederà
qui e parlerete e quindi firmerete il contratto? E' così che fate?
JESSE Proprio in questa stanza... Basta con
la routine delle celebrità. A parte un paio di colpi fortunati, io sono sempre
lo stesso ragazzo che correva come una foca nella squadra di atletica di
Tenafly.
MURIEL E adesso vive nella casa che fu di
Humphrey Bogart a Beverly Hills.
JESSE Come fai a saperlo?
MURIEL Non pensarci, lo so, lo so... Forse non
ti ho visto per diciassette anni, ma so quasi tutto di te, Mr Jesse
Kiplinger... (Siede) Puccio!
JESSE Puccio?
MURIEL Non è così che ti chiamano ad Hollywood?
ll tuo soprannome. Puccio.
JESSE Guccio!
MURIEL Pensavo fosse Puccio.
JESSE No, no, è Guccio.
MURIEL Mi sembrava di aver letto che ti fai
fare tutte le camicie appositamente da Pucci a Firenze. e per questo ti
chiamano Puccio.
JESSE No, no. Tutte le mie scarpe sono di
Gucci, Roma, e per questo mi chiamano Guccio. E' una stupidaggine. Non so
perché pubblicano storie come questa.
MURIEL Perché la gente come me ama leggerle. Sono
di Gucci anche quelle che indossi, Guccio?
JESSE Queste. (Mette un piede sul
tavolino ed uno sul bracciolo del divano) No. Queste le ho comprate in
Inghilterra. Non trovi questa pelle in Italia. No, c'è un uomo in Bond Street
che le fa per me... Mr Combs.
MURIEL (Reagisce alla vista delle gambe
larghe e si imbarazza. Cerca di prenderlo in giro) Sono scarpe
meravigliose... MacCuccio.
JESSE MacCuccio. Molto divertente. (Ride)
Ehi, possiamo smettere di parlare di me per un po'?
MURIEL Perché? (Gli volta la schiena) Penso
che tu sia un argomento molto interessante.
JESSE Non lo sono. Sono annoiato di me
stesso. Sono molto più interessato a te. (Si siede e prende il bicchiere)
Ma prima bevi il tuo drink.
MURIEL E dopo dovrò andarmene. (Prende il bicchiere).
JESSE Chiacchieriamo, rinfreschiamo i
vecchi ricordi.
MURIEL Tu bevi per questo. (Va al divano)
Brinderò all'oscar che vincerà il tuo nuovo film.
JESSE Muriel, non vincerà l'oscar. Non
verrà neanche candidato. (Inizia a ridere) E' un datodi fatto. E'
unacazz... (Si controlla) Scusami Muriel.
MURIEL (Si siede) Che però sta per
superare i nove milioni di dollari d'incassi. Solo negli Stati Uniti.
JESSE Questo non è il punto... Come fai a saperlo?
MURIEL Lo so, lo so. mr. Guccio Kiplinger... Ho
seguito la tua carriera molto da vicino, se permetti.
JESSE (Le si avvicina) Muriel, è
così eccitante vederti di nuovo. Nel momento in cui hai varcato quella soglia,
ho avuto un brivido, dappertutto, come quando... Sai cosa intendo dire.
MURIEL (Cercando di non immaginare) Sono
sicura di no. Ho tre figli, sono molto felice, ho una vita bellissima e non ho
niente a che fare con una camera d'albergo di New York alle tre del pomeriggio
e con un uomo che non vedo dalla "Taverna on the green" diciassette
anni fa. (Jesse le bacia le labbra). C'è una ragione particolare per cui
l'hai fatto?
JESSE (Sempre appoggiato a /ei)
Lo desideravo. Disperatamente.
MURIEL Vai sempre allegramente avanti e fai
tutto ciò che desideri?
JESSE Se posso farlo... E' una questione
pratica... Se tu non obietti troppo strenuamente, ti bacerò ancora.
MURIEL Adesso devo andare. (Jesse la bacia
teneramente. Lei lo lascia fare per un momento, quindi salta su e si muove).
Woo... Non succederà più, mr.
"Faccio tutto ciò che desidero" Kiplinger. Quel vodka stinger mi ha
dato alla testa.
JESSE (Distaccato) E' sempre meglio
quando bevi.
MURIEL (Prende il bicchiere e
va alla sedia). Adesso non confondermi. Sono di nuovo nervosa. (Beve).
E' stato buono?
JESSE (Prende il bicchiere). Cosa?
il drink?
MURIEL Il bacio.
JESSE Il bacio? Sì, il bacio é stato molto
buono.
MURIEL Ti è piaciuto?
JESSE Che ne pensi, mi è piaciuto?
MURIEL (Siede sulla sedia) E' stato un
buon bacio, un bacio medio, o un bacio tempo perso? Mi interessa sapere la tua
reazione.
JESSE Perché? Non me lo hai mai chiesto
quando ti baciavo a Tenafly.
MURIEL Non eri un famoso produttore di Hollywood
che vive nella casa di Humphrey Bogart e ingaggia John Huston per il suo
prossimo film, quando eri a Tenafly. Posso sapere cosa pensi del mio bacio, per
favore?
JESSE E' stato un bacio superbo.
MURIEL (Posa il bicchiere sul pavimento
vicino alla sedia. Prende il portacipria dalla borsetta). Non è stato
superbo. Non bacio superbamente. E' stato un comune, inesperto bacio da
casalinga del New Jersey... Non so perché ho lasciato che mi baciassi, mr.
"Famoso baciatore di Hollywood". (Si incipria).
JESSE (Sorride) Possibile che tu sia
l'ultima, dolce, semplice, integerrima donna del mondo?
MURIEL Non so di cosa stai parlando. (Si
specchia nello specchietto del portacipria). Oh Dio, guarda le mie labbra.
Non supererò l'esame dei detective di casa. Che ora è?
JESSE (Guarda l'orologio). Venti.
MURIEL Tre e venti? Già? Devo andare. (Mette
il portacipria nella borsetta e comincia a raccattare la sua roba).
JESSE Non ora.
MURIEL Devo.
JESSE Ancora dieci minuti.
MURIEL Non posso.
JESSE Per favore!
MURIEL Resterò ancora cinque minuti. (Siede
sulla sedia).
JESSE Bene.
MURIEL ...perché mi hai chiamato ieri?
JESSE (Sorride) Ti ho chiamato
perché, che tu ci creda o no, ti ho pensato.
MURIEL Per diciassette anni?
JESSE Un po' sì ed un po' no.
MURIEL Nella tua vecchia casa di Humphrey
Bogart? Non ti credo, jmr. "Bugiardo internazionale" Kiplinger. E non
mi fido di te. (Si alza e ricomincia a prendere la roba). E non resterò.
JESSE (Calmo). Arrivederci.
MURIEL (Si ferma sorpresa). Cosa pensi
di fare?
JESSE Non voglio certo forzarti a restare.
Tu sai cosa è meglio per te.
MURIEL (Lo guarda) Finirò solo di bere.
(Rimette le sue cose sulla sedia e prende il bicchiere).
JESSE Muriel, devi credermi quando ti dico
che non c'erano secondi fini, quando ti ho chiamato ieri. Desideravo solo
vederti. Sto cercando di farti capire che sei la sola donna, unica, reale,
onesta fino al sacrificio, senza maschere, che abbia conosciuto da quando ho
messo piede ad Hollywood diciassette anni fa.
MURIEL E tua madre?
JESSE Lei è la peggiore.
MURIEL (Si siede accanto a lui) Tua
madre deve essere molto orgogliosa di avere un figlio così famoso.
'"
JESSE (Le si avvicina) Sai che nel mio
modo tranquillo, io ero pazzo di te?
MURIEL (Posa il bicchiere sul tavolo) E'
la verità Tutti a Tenafly sono orgogliosi di te. Persino Larry, mio marito,
continua a parlare di te. Dice sempre: "Jesse Kiplinger. Jesse Kiplinger.
Non si sente altro in questa casa". (Si ferma e pensa a quello che ha
appena detto).
JESSE Ricordo esattamente cosa indossavi il
giorno in cui sono partito per la California. Un impermeabile marrone, una
gonna di tweed ed un maglione nero. E un piccolo medaglione che ti aveva dato
dato tua madre. (Indica il petto allusivamente). Ricordi?
MURIEL Ricordo quando il tuo primo film arrivò
a Tenafly. Ecco cosa ricordo. Tutti vennero. Sai che è stato l'unico film di
Jeff Chandler programmato per due settimane al drive-in di Hillside?
JESSE E hai sempre una qualità, Muriel, che
non è cambiata. (Le prende le mani) Sei la sola ragazza che mi dà
piacere solo tenendole le mani.
MURIEL (Lo ignora) Sai, un sacco di
ragazze della scuola mi prendevano in giro su di te. Come quando vedevamo il
tuo nome sui giornali o qualcosa del genere.
JESSE Non mi serve vedere di più, Muriel,
che onestà... e franchezza... l'abilità nello scoprire gli inganni (Le leva
la giacca e la posa sulle gambe) E lo sguardo aperto, senza falsità, senza
sospetto. Non posso aspettarmi di vederlo ancora nella mia vita.
MURIEL Mi prendevano in giro e dicevano:
"Oh, se non avessi sposato Larry così in fretta lvivresti ad Hollywood
adesso, andresti ai party con James Garner e Otto Preminger, andresti in giro
col branco di Sinatra".
JESSE Tu non capisci quello che sei. No
davvero... Te lo dirò io. Tu sei qualcosa di veramente speciale Muriel. Io lo
so.
MURIEL ...Ho pensato a cosa potrei dire a Otto
Preminger.
JESSE Non cambiare Muriel. Non cambiare il
carattere semplice e dolce che hai. (Le bacia il collo. Per alcuni secondi
lei è persa nell'abbraccio. Poi, senza cambiare tono, parla).
MURIEL Conosci Frank Sinatra?
JESSE (Piano le lascia il collo e la
guarda) Chi?
MURIEL Frank Sinatra. Lo hai mai incontrato?
JESSE (La lascia, scrolla la testa e si
siede dritto) Sì, conosco Frank.
MURIEL Cosa gli piace?
JESSE A Frank?... Io... non lo conosco così
bene, abbiamo solo cenato insieme un paio di volte.
MURIEL Dove? A casa sua?
JESSE Una volta al ristorante, una credo a
casa sua... non ricordo.
MURIEL C'era anche Mia?
JESSE Uh... no. E' stato prima che
conoscesse Mia.
.
MURIEL In altre parole non conosci Mia?
JESSE Sì, l'ho conosciuta, ma non era
ancora sposata con Frank.
MURIEL Capisco. Dicono che sia molto generoso.
E' vero? E' generoso come dicono?
JESSE Sì. suppongo di sì. Serve porzioni
molto abbondanti... Non lo so. Cristo, a chi gliene importa di Frank Sinatra?
MURIEL Scusa. Ero solo curiosa. Non volevo
intromettermi nella tua vita personale. Devo andare.
JESSE Aspetta Muriel...
MURIEL (Allontanandosi dalla sedia) No,
devo andare prima che traffico aumenti. Se resto bloccata un'altra volta
nell'Holland tunnel e faccio tardi per preparare la cena a Larry, vorrà sapere
dove sono stata e io non sono capace di mentire e, oh Dio, non so perché sono
venuta qui, nel primo posto... (Intristendo)
JESSE Non hai fatto niente, Muriel.
MURIEL (Si tranquillizza) Non ho fatto
niente? Sono stata seduta li, lasciando che tu mi baciassi e annusassi...
JESSE Muriel, se ho fatto qualcosa che ti
ha offeso, mi dispiace.
MURIEL (Andando alla finestra) Dovevo
essere fuori di testa, venire al Plaza a metà settimana.
JESSE Non è una ragione per essere triste.
lo non ho fatto niente di male, se non darti un amichevole bacio.
MURIEL (Tornando al divano) Ho appena
distrutto una splendida reputazione.
JESSE Sono felice che tu l'abbia fatto...
Adesso smettila di essere così sciocca. Siediti e finisci il tuo drink.
MURIEL Suppongo che quando tornerai a Hollywood
ti farai una grossa risata con Otto Preminger su tutto questo.
JESSE Non me lo sogno nemmeno.
MURIEL Prometti.
JESSE Te lo prometto.
MURIEL Dillo. Di': "Non farò una grossa
risata su tutto questo con Otto Preminger".
JESSE Non parlerò nemmeno con Otto
Preminger. Perché dovrei ridere di te? Non ho che rispetto e i sentimenti più
gentili per te.
MURIEL Davvero? Davanti a Dio?
JESSE Davanti a Dio. Sei un angelo.
MURIEL Davvero? (Esita un momento. Siede sul
bracciolo del divano) Cosa c'entro io col tuo mondo?
JESSE No, tu non c'entri col mio mondo. Sei
troppo buona per quello. Tu sei troppo dolce ed onesta per l'intero branco
ipocrita.
MURIEL Ma almeno una volta, cosa dovrei
entrarci?
JESSE Muriel, io non so che razza di
immagine distorta tu abbia di quella gente, ma non sono quello che pensi. Tutte
le cose che leggi sui giornali su di me, che sono brillante, affascinante, il
giovane genio, è solo una parte della storia. Sai che genere di vita conduco a
Hollywood?
MURIEL Stai per dirmelo?
JESSE Sì, te lo dirò. Perché ti ho chiamato
ieri? Dopo diciassette anni? Okey, lascia perdere "Sono il famoso produttore
hollywoodiano, sì non ho mai fatto film che abbiano perso soldi, sì ho il tocco
magico, chiamalo talento, come vuoi, non lo so" …Il fatto è che fin da
quando sono stato abbastanza grande da intrufolarmi al teatro Ridgewood di
Tenafly, sono stato un asso del cinema. (Si alza, resta vicino al divano)
Non solo ho visto otto volte ogni film che Humphrey Bogart ha fatto. Ho anche
ogni manifesto di quei film. Perché pensi che sia stato così pazzo da comprare
la sua casa? (Si muove lentamente verso la finestra) Così sono andato a
Hollywood, sono stato veramente fortunato, e molto rapidamente sono diventato
un produttore. (Discretamente abbassa le tende). Adoro fare film. Alcuni
sono buoni, altri sono pessimi, molti sono divertenti. Spero di poter
continuare a farli per i prossimi cinquant'anni. E' solo metà della mia vita.
L'altra metà è che negli ultimi quattordici anni sono stato sposato tre volte,
a tre delle peggiori sgualdrine che tu possa mai conoscere. (Prende una
bottiglia di vodka dal bar).
MURIEL Jesse, non devi dirmi niente se non vuoi
farlo.
JESSE Forse hai ragione. Forse non dovrei
dirti niente sul mio sordido passato hollywoodiano. (Va alla porta e la
blocca).
MURIEL Così hai sposato queste tre sgualdrine,
e poi che è successo?
JESSE Cos'è successo?... Ho dato loro
amore, una casa, un tipo di vita fantastica, e le tre troie mi hanno fregato
fino all'ultimo centesimo. (Le riempie ancora il bicchiere e si siede a
terra vicino al bracciolo). Ma non mi preoccupo per i soldi, che se li
fottano, scusami Muriel. La cosa che mi fa più male è che mi hanno tolto il
coraggio. Erano false, infedeli, tutte. Sai che ho trovato la mia prima moglie,
Dolores, a letto con un fantino? Un fantino (indica la taglia con una mano) Sai
cosa fa all'amor proprio di un uomo trovare sua moglie a letto con un tappo di
un metro e quaranta e quaranta chili? Ma come ho detto prima, si fottano.
Dimmelo se ti sciocco, Muriel. (Riempie il proprio bicchiere).
MURIEL Te lo farò sapere.
JESSE D'accordo... La mia seconda moglie, Carlotta...
si è fatta il suo maestro spagnolo di chitarra... se lo tenga... Non l'ho mai
beccata, ma non mi ha fregato: nessuno spende ventisettemila dollari all'anno
in lezioni di chitarra.
MURIEL E' Carlotta che hai conosciuto a casa di
Kirk Douglas?
JESSE Sì, è andata così. C'era sui giornali
anche quello?
MURIEL La rubrica di Sheila Graham. C'era una
grande festa in onore dei danzatori ucraini e dei LosAngeles Rams.
JESSE (Si alza e riempie il bicchiere di
/ei). Muriel, dimentica i Rams. (Posa bottiglia e bicchiere sulla
consolle e va dietro il divano). Ascolta ciò che ti dico. Sto veramente
male. Ho avuto tre disgustosi, miserabili matrimoni. Non voglio che succeda di
nuovo. Sto perdendo la fiducia sul fatto che da qualche parte ci sia ancora qualcosa
che assomiglia ad una donna onesta... (Sospira) Così, la settimana
scorsa, mia madre, che riceve ancora il giornale di Tenafly, mi fa vedere la
foto della gita annuale a Palisades del PTA. e chi c'è in prima fila che ha
appena vinto la corsa "Madri e figlie con la patata sul
cucchiaio"? (La abbraccia da
dietro, appoggiandosi addosso a lei) La giovane, amabile, dolce come
diciassette anni fa, il mio ultimo salvagente... Muriel Tate. (Gradualmente
la spinge in camera). Ecco perché volevo vederti Muriel. Solo per parlarti,
bere qualcosa, passare cinque minuti insieme e riconquistare la fede che c'è
una donna decente a questo mondo... forse l'unica, forse sei l'ultima di una
specie in via di estinzione... se qualcuno come te esiste Muriel... forse quel
qualcuno è per me... Ecco perché ti ho chiamato ieri. (Jesse ha finito. E'
in qualche modo svuotato Va a letto e si siede).
MURIEL (Si è fermata sulla porta) Bene...
bene... bene.
JESSE Spero che ciò che ti ho detto non ti
abbia imbarazzato, Muriel... Ma diavolo, se ti aspetti onestà da un'altra
persona, non puoi essere meno che onesto tu stesso.
MURIEL (Sempre sulla porta) Non sono
imbarazzata. Sono lusingata. Pensare che una persona importante come te voglia
confidarsi con una come me...
JESSE (Si alza e va verso di /ei)
Adesso finisci la tua vodka stinger e poi ti lascio andare.
MURIEL Oh, ho un sacco di tempo. Larry non
torna prima delle sette. (Alza il bicchiere). Cin cin. (Beve. Jesse
va verso di lei e la tocca).
JESSE A te come va Muriel? Sei felice?
MURIEL Felice?... Oh sì. Penso che se sono qualcosa sono
felice. (Va al divano).
JESSE Sono felice, ti meriti felicità
Muriel.
MURIEL Sì, Larry ed io siamo davvero felici... (Beve)
Devo dire che Larry ed io abbiamo uno dei matrimoni più felici a Tenafly. (Beve
ancora).
JESSE E' meraviglioso.
MURIEL Abbiamo i nostri alti e bassi, come ogni
coppia sposata, ma in ultima analisi... sì, siamo felici.
JESSE (Va verso di lei) Non potrebbe
farmi più piacere. Del resto non è una sorpresa. Larry è un ragazzo
meraviglioso.
MURIEL Lo credi davvero?
JESSE Tu
no?
MURIEL Sì. Ma nessuno è mai come sembra. (Siede
sul divano). Naturalmente nessuno lo conosce quanto me. Ho finito lo
stinger. (Porge il bicchiere a Jesse).
JESSE (Prendendo il bicchiere) Sei sicura
che vada tutto bene? Devi guidare.
MURIEL (Piano, piano, sotto l'effetto
dell'alcool, lei espone una diversa, inaspettata Muriel). Se dovessi
preoccuparmi per tornare a casa ogni volta che bevo tre vodka stinger, venderei
la macchina. (Jesse va al bar) Sì, posso dire che, a dispetto di
tutto, Larry ed io abbiamo fatto quadrare i conti con la felicità... o una
qualche forma di essa.
JESSE (Riempiendo il bicchiere di
Muriel) Gli affari vanno bene?
MURIEL Oh, negli affari non devi preoccuparti.
In questo argomento è veramente grande. Penso che stia andando benissimo...
Naturalmente andavano già bene quando c'era mio padre. (Jesse le porge il
bicchiere) Cin cin. (Beve).
JESSE (Siede sul bracciolo del divano) In
che cosa invece non va?
MURIEL Va bene dappertutto.
JESSE Sicura?
MURIEL Certamente.
JESSE Bene, sono contento.
MURIEL Perché, cosa hai sentito?
JESSE Niente, eccetto quello che mi hai
detto tu.
MURIEL Bene. Ti ho detto che siamo felicemente
sposati. Stai provando a confutare che non lo siamo?
JESSE No...
MURIEL Bene, perché avresti torto. Noi abbiamo
un matrimonio felice. Dannatamente felice. (Cerca di posare il bicchiere sul
tavolino, lo manca e scivola dal divano). Mi dispiace, devo mangiare
qualcosa.
JESSE (La tira su e rialza il bicchiere
mettendolo sul tavolino) Posso ordinarti qualcosa.
MURIEL No, non posso restare. Larry sarà a casa
alle cinque.
JESSE Pensavo che tornasse alle sette.
MURIEL Se viene a casa... Per favore perdonami
Jesse, sto perdendo il controllo di me stessa.
JESSE Hai bevuto troppo rapidamente. Hai
mangiato qualcosa oggi?
MURIEL Solo un'oliva con i due stirigher
che ho bevuto di sotto... Starò bene.
JESSE Vuoi coricarti un po'?
MURIEL Qual è il punto? Tornerai ad Hollywood
tra pochi giorni... Oh, so ciò che pensi... Oh Dio, mi dispiace Jesse. Mi
sembra che le parole escano troppo in fretta.
JESSE (Le si siede accanto) Cosa c'è
Muriel? Che c'è tra te e Larry?
MURIEL Niente. Te l'ho detto, siamo molto
felici. Abbiamo delle piccole differenze, come in ogni coppia sposata, ma
fondamentalmente siamo enormemente felici insieme. Non potrei chiedere una
vita migliore. (Abbraccia Jesse e lo
bacia appassionatamente. Poi lo spinge via). Non dovevi farlo Jesse. Sono
veramente vulnerabile adesso, e non dovresti approfittarne... Vado. Devo
andare. (Si alza e si muove).
JESSE (Le prende le mani) Muriel,
non lo sapevo.
MURIEL (Spingendolo via) Jesse, non
farlo.
JESSE Perché non me lo hai fatto sapere?
MURIEL (Piangendo, va alla sedia per
prendere la sua roba) Cosa poteva interessarti? Tu eri ai party coi Rams.
JESSE Non l'ho mai sospettato. Perché non
mi hai scritto?
MURIEL Dove? lo non so dove viveva Humphrey
Bogart! (Va da Jesse e lo abbraccia)
Devo andare. Lasciami andare.
JESSE (Le mette le mani sui fìanchi) Dio.
Ho pensato a questo per tutto il viaggio in aereo.
MURIEL Per favore Jesse. Devo fare un salto da
Bonwit e preparare la cena per Larry. (Lui la mordicchia sul collo) Non
succhiarmi il collo. Potrebbero restare i segni.
JESSE Tu sei diversa Muriel, lo sai. Tu non
sei come le altre. (La accarezza).
MURIEL Non sono diversa Jesse. Sono una donna.
Una donna felicemente sposata, con normali desideri e passioni. Per favore, non
strusciarti. (Lo spinge via)
JESSE La mia vita è vuota Muriel. Vuota. Ma
tu puoi riempirla: tu puoi. (Le si avvicina).
MURIEL (Mettendosi dietro la sedia) Non
posso riempire la tua vita Jesse. Devo andare a casa. Larry mi ucciderà.
JESSE Resta. Un'ora, solo un'ora.
MURIEL No, no. Domani sarò sola col mio rimorso
e tu sarai fuori di qui con Dino o Groucho.
JESSE (Spingendola in direzione della camera)
Un'ora Muriel. Vivi la mia vita con me per un'ora.
MURIEL No, per favore Jesse. Devo comprare le
braciole d'agnello.
JESSE Un'ora Muriel. ll mondo può cambiare
per un'ora.
MURIEL (Si ferma) Può Jesse? Può
veramente cambiare?
JESSE (Si muove dietro di lei) Può
per me Muriel. Può cambiare per te.
MURIEL Non lo so Jesse, non lo so.
JESSE D'accordo. Parleremo solamente. (Le
circonda la vita con le braccia. Le mette la mano sulla pancia) Non può
succedere niente di male solo parlando.
MURIEL ...Credo di no.
JESSE Certo, non succede niente. (Le
accarezza la pancia).
MURIEL (Incantata dalla sua voce soft) Di
cosa parliamo?
JESSE Qualsiasi cosa tu dica. Qualsiasi
cosa tu voglia.
MURIEL ...Sei andato alla cerimonia degli oscar
l'anno scorso?
JESSE (Con rassegnazione) Certo, ci
vado tutti gli anni.
MURIEL Oh Dio, davvero?
JESSE Davvero. (Per un momento dondolano
avanti e indietro. Poi piano, come in un passo di danza, lui la spinge in
camera).
MURIEL Con
chi ci sei andato?
JESSE (Come ad un bimbo) In teatro
con Steve McQueen da una parte e Liza Minnelli dall'altra.
MURIEL E' adorabile, non è vero? (Entrano in
camera).
JESSE Una vera fata.
MURIEL E con chi sei andato a cena?
JESSE AI mio tavolo c'erano Charlton Heston
e sua moglie, Joseph Levine il produttore, Eve Marie Saint, Marge e Gower
Champion. (Siede sul bordo del letto).
MURIEL Carino... tutti al tuo tavolo?
JESSE (Facendola sedere sulle ginocchia)
Tutti al mio tavolo. E al tavolo accanto c'erano Anthony Quinn, Virna Lisi,
Paul Newman e Joanne...
MURIEL Woodward.
JESSE Woodward... (Tira giù la cerniera
del vestito) E poi Dean Jones e Yvette Mimieux.
MURIEL Insieme?
JESSE lnsieme. (La fa coricare
gentilmente e comincia a tirare giù il vestito) E dietro di noi c'erano
Troy Donohue e Stella Stevens, Sammy Davis junior e Margot Fonteyn... (Le
luci si abbassano).
SIPARIO
ATTO III
SCENA:
SUITE 719 dell'hotel Plaza.
TEMPO: Tre
del pomeriggio in un caldo sabato pomeriggio di primavera.
AL LEVARSI
DEL SIPARIO: II salotto è invaso da vasi di fiori. In camera una valigia aperta
sul pavimento con abiti da giovane donna. Una grande scatola per abiti da sposa
ed una valigia sono sul letto. Telegrammi e giornali sparsi in giro. La suite è
usata come spogliatoio per un matrimonio da celebrare in una delle sale dell'albergo.
NORMA HUBLEY è al telefono in camera, parla con impazienza. E' vestita con un
elegante abito da cerimonia ed un largo cappello. E' la madre della sposa. Ma è
nervosa ed infastidita.
NORMA
Pronto... centralino?... Posso parlare con la Blue room per favore?... La Blue room?... E' la Pink room... Voglio il
matrimonio Hubley-Eisler ... La Green
room. Grazie... Può fare in fretta. è un emergenza. (Guarda verso il
bagno. Cammina avanti e indietro). Sì?... Chi parla?... Mr Eisler...
Sono Norma Hubley... No, tutto bene... Sì, stiamo per scendere... (Sorride e
prova ad essere più calma e convincente possibile). Sì, ha ragione, è
certamente un grande giorno... Mr. Eisler, mio marito è lì?... Me lo passa per
favore?... Oh, bene, gli auguro anch'io la miglior fortuna... Borden è un
ragazzo meraviglioso... Sì, avranno dei bambini fantastici... No, no, è calma
come un cetriolo... Questa è la nuova generazione suppongo... Sì. tutto sembra
andare in modo splendido... assolutamente
splendido... Oh, grazie. (Il telefono è stato passato al marito. Lei cambia
espressione e la voce è carica di preoccupazione ed urgenza) Roy? Sarà
meglio che sali di corsa. Abbiamo un problema. (Siede sul letto) Non
fare domande, vieni su... Spero che tu non sia ubriaco, perché non posso fare
da sola... Non dire niente... Sorridi ed esci discretamente... E poi sali come
se avessi il diavolo alle calcagna. (Chiude, posa il telefono sul comodino.
Va alla porta del bagno ed appoggia l'orecchio. Parla attraverso la porta) D'accordo
Mimsey, tuo padre sta salendo. Ora voglio che tu esca da quel bagno e vada a
sposarti. (Non c'è risposta) Mi hai sentito?... Ne ho abbastanza di
questa sciocchezza!... Sblocca la porta. (Smette di essere autoritaria. Si
affloscia e comincia ad imp/orare). Mimsey, ti prego tesoro, per favore
vieni giù e sposati. Conosci tuo padre e il suo caratteraccio... So cosa ti sta
succedendo tesoro, sei solo nervosa... Tutti lo sono nel giorno del proprio
matrimonio... Andrà tutto bene vedrai. Tu ami Borden e lui ti ama. Ti stai apprestando
ad avere un futuro meraviglioso. Per favore, esci dal bagno. (Ascolta, ma
non c'è risposta). Mimsey, se non t'importa niente della tua vita, pensa
almeno alla mia. Tuo padre mi ucciderà. (Il campanello della porta suona) Oh
Dio, è qui... Mimsey, Mimsey, per favore
risparmiami questo...Se vuoi potrai divorziare la prossima settimana,
ma, per favore, vieni fuori
e sposati. (Non c'è risposta, ma il campanello suona con impazienza). D'accordo,
farò entrare tuo padre. E che il cielo ci aiuti tutti e tre. (Va ad aprire e
ROY HUBLEY irrompe. Pantaloni a righe, giacca nera. E' elegante, ma non a suo
agio. E' un umorale, esplosivo uomo abituato a fronteggiare tutte le difficoltà
del mondo degli affari, ma nervosissimo quando si tratta di maritare la sua unica
figlia).
ROY Perché siete ancora qui? Ci sono
sessantotto persone che stanno bevendo i miei liquori. Se ci deve essere un
matrimonio, facciamo un matrimonio. Andiamo. (Parte per uscire, ma si
accorge che Norma non parte, anzi, si siede sul divano. Allora torna indietro).
Norma hai sentito ciò che ho detto? C'è un'altra coppia che aspetta di
usare la Green room dopo di noi. Dai, andiamo. (Riparte).
NORMA (Calmissima) Roy, puoi sederti
un minuto? Devo parlarti di qualcosa.
ROY (La guarda come se fosse
pazza) Tu vuoi parlare adesso? Hai avuto ventun'anni per parlare, mentre
lei cresceva. Parlerò con te quando saranno alle Bermuda. Possiamo, per favore,
fare questo matrimonio?
NORMA Faremo questo matrimonio dopo che
avremo parlato.
ROY Sei impazzita? Mentre tu ed io
parliamo, ci sono quattro musicisti, giù di sotto, che suonano per settanta
dollari l'ora. Parlerò con te più tardi, quando staremo ballando. Andiamo,
prendi Mimsey e scendiamo. (Riparte).
NORMA Questo è ciò di cui dobbiamo parlare.
ROY (Ritorna) Mimsey?
NORMA Siediti. Non ti piacerà ciò che sto per
dirti.
ROY Si sente male?
NORMA Non esattamente.
ROY Cosa intendi dire con "non
esattamente"? O si sta male o no. Sta male?
NORMA Non sta male.
ROY Allora possiamo fare questo
matrimonio. (Va in camera) Mimsey, ci sono duecento dollari di salatini
che diventano freddi giù. (Si guarda attorno nella camera vuota) Mimsey?
(Torna in salotto e guarda Norma) Dov'è Mimsey?
NORMA Promettimi che non darai la colpa a
me.
ROY Darti la colpa per cosa? Che stai
facendo?
NORMA Non sto facendo niente, ma non voglio
essere incolpata.
ROY Che sta succedendo, vuoi dirmi
dov'è Mimsey?
NORMA Mi prometti che non m'incolperai?
ROY Te lo prometto. te lo prometto. (Urlando)
E adesso, dove diavolo è Mimsey?
NORMA Si è barricata in bagno. Non esce e non
vuole sposarsi.
ROY (La guarda incredulo. Poi,
siccome gli sembra uno scherzo, seppure insano, sorride. Gentilmente)... Non
scherzare. Dov'è?
NORMA Non mi credi. Mi ucciderò.
ROY (Torna in camera. Va al bagno
e bussa. Prova ad aprire, è bloccata. Prova ancora. Bussa ancora)
Mimsey?... Mimsey?... MIMSEY? (Non c'è risposta. Si controlla e torna in
salotto. Fissa Norma). D'accordo: cosa le hai detto?
NORMA (Saltando in piedi) Lo sapevo!
Lo sapevo che mi avresti dato la colpa! Mi hai fatto una promessa. Dio ti
punirà.
ROY Non ti sto incolpando. Voglio
solo sapere che razza di stupidaggini le hai detto, perché lei si comporti
così!
NORMA Non ho detto una parola. Mi stavo
mettendo il rossetto, lei era in bagno, ho sentito la porta chiudersi. Era
bloccata. La mia intera vita è finita! Cosa vuoi ancora da me?
ROY E tu non hai detto una parola?
NORMA Niente.
ROY (Avanza verso di lei e Norma indietreggia).
Vedo. In altre parole tu mi stai dicendo che una normale, sana,
intelligente, diplomata ragazza di ventun'anni, che mi ha fatto impazzire negli
ultimi diciotto mesi con liste di nozze, addobbi floreali e scelta di antipasti
assortiti, ha improvvisamente deciso di passare questo giorno, che per inciso è
il più importante della sua vita, barricata in un bagno dell'hotel Plaza?
NORMA Sì, sì, sì, sì, sì.
ROY (Furioso) Tu dovevi dire
qualcosa! (Ritorna in camera).
NORMA (Lo segue). Roy... Roy... Cosa
vuoi fare?
ROY (Fermandosi accanto al letto) Primo:
tirerò fuori la diplomata dal bagno. Quindi faremo questo matrimonio ed infine
tu ed io avremo una lunga conversazione. (Va alla porta del bagno e bussa)
Mimsey! E' tuo padre che ti parla. Voglio che tu ed il tuo abito nuziale da
quattrocento dollari siate fuori di lì in cinque secondi.
NORMA (E' rimasta a fianco del letto)
Non sgridarla. Non verrà mai fuori se la sgridi.
ROY (A Norma) Ho sessantotto
ospiti, nove camerieri. quattro musicisti ed un ragazzo con una licenza di
matrimonio che aspettano di sotto. Non è il momento di essere diplomatico. (Picchia
sulla porta) Mimsey!... Stai uscendo? O dobbiamo celebrare le nozze nel
bagno?
NORMA Abbassa la voce! Ti sentono tutti.
ROY (A Norma) Quanto tempo
pensi che potremo tenere il segreto? Quando quel ragazzo dirà "sì, lo
voglio" e non ci sarà nessuno a dirlo accanto a lui, sospetteranno
qualcosa. (Picchia sulla porta. A Mimsey) Non puoi restare lì per
sempre. Abbiamo affittato la sala solo fino alle sei... Mi senti? (Non c'è
risposta dal bagno).
NORMA Roy, per favore, vuoi provare a
controllarti?
ROY (Dimostrando pazienza, va in
fondo al letto e si siede) D'accordo. Starò qui e mi controllerò. Tu andrai
di sotto e sposerai lo sbarbatello. (Esplode) Che cos'hai? Non capisci
cosa sta succedendo?
NORMA (Andando da lui) Sì. Capisco
che sta succedendo. Nostra figlia è nervosa e spaventata da morire.
ROY Di cosa? DI COSA? Ha urlato per
due anni che se lui non le avesse chiesto di sposarlo, lei si sarebbe gettata
dal Guggenheim Museum... Cosa la spaventa?
NORMA Non lo so. Probabilmente sta ripensando
a tutta l'intera storia.
ROY (Andando alla porta del bagno)
Ripensando? Non è il momento di avere un ripensamento. Mi è costato ottomila
dollari il primo pensiero. (Picchia sulla porta) Mimsey, apri questa
porta.
NORMA E' tutto ciò di cui ti importa? Quanto
ti costa? E non ti interessa la felicità di tua figlia?
ROY (Va verso di /ei)
Sì! Sì, mi interessa la felicità di mia figlia. Sono anche preoccupato per quel
ragazzo che sta aspettando di sotto. Un decente, rispettabile, intelligente
giovanotto... che spero un giorno possa insegnare a nostra figlia a crescere.
NORMA Tu non hai idea di quello che le sta
passando per la testa ora.
ROY E tu?
NORMA Può essere qualsiasi cosa. Non lo so,
ma probabilmente pensa di non essere alla sua altezza.
ROY (La guarda incredulo) Perché?
Chi è lui? Una sorta di Dio greco? E' un ragazzo normale, niente... E'
ridicolo. (Torna alla porta del bagno e picchia) Mimsey, Mimsey apri la
porta. (Si gira verso Norma) Forse non c'è.
NORMA C'è, c'è. (Si porta la mano al seno
e si siede) Oh Dio. Penso di avere un attacco di cuore.
ROY (Ascoltando alla porta) Non
sento nessun suono. C'è una finestra? Forse ha fatto qualche pazzia!
NORMA (Lo guarda) Questo è grande.
Dire a tua moglie, che sta per avere un attacco di cuore, che sua figlia si è
gettata dalla finestra.
ROY Dai un'occhiata dal buco della
serratura. Voglio essere sicuro che è lì dentro.
NORMA E' lì, te l'ho detto. Guarda qui, le
mie mani stanno rimbalzando dal petto.
ROY Vuoi venire a guardare e dirmi se
sta bene o devo chiamare i detective dell'albergo?
NORMA (Si alza) Perché non ci guardi
tu?
ROY Magari sta facendo il bagno. .
NORMA Due minuti prima del suo matrimonio?
ROY (Va da /ei) Quale
matrimonio? Lei lo ha appena spazzato via.
NORMA Perché non ho sentito lo sciacquone?
ROY (Dando un colpetto sul
cappello di Norma) Con questo cappello potresti sentire le cascate del
Niagara... E adesso vuoi guardare cosa
sta facendo tua figlia in bagno o devo chiedere ad un estraneo?
NORMA (Andando alla porta) Guardo,
guardo, guardo. (Riluttante si inginocchia e guarda, poi gridando) Oh
mio Dio!
ROY (Preoccupato) Cosa c'è?
NORMA Ho smagliato una calza. (Si alza e
la esamina).
ROY E' lì dentro?
NORMA E' dentro, è dentro. (Va al lato
lontano del letto e si siede sul bordo). Dove lo trovo un altro paio di
calze adesso? Come posso andare alle nozze con le calze smagliate?
ROY (Va al bagno) Se lei non
lo spiega, chi deve guardare? (Si inginocchia e guarda dal buco della
serratura) E' lì, seduta, che piange.
NORMA Te l'ho detto che c'era... La sola
nella mia famiglia ad avere una figlia che si sposa al Plaza e ho le calze
rotte.
ROY (Inginocchiato a guardare) Mimsey,
non ti vedo... mi senti? Non girarmi la schiena mentre ti parlo.
NORMA Potrei fare un salto da Bergdorf. Hanno
delle splendide calze. (Va verso il comò).
ROY (Sempre al buco) Vuoi che
butti giù la porta Mimsey? E' questo che vuoi?
Perché se è questo che vuoi, lo farò, se non sarai fuori entro cinque
secondi... E smettila di asciugarti le lacrime con il vestito, usa gli
asciugamani.
NORMA (Va da Roy) Non ho denaro, dammi
quattro dollari. Tornerò in dieci minuti.
ROY (Si alza e va vicino al letto)
Tra dieci minuti, lei sarà una donna sposata, perché ne ho abbastanza di
questa insensatezza. D'accordo Mimsey, vai nella vasca da bagno, perché sto per
sfondare la porta.
NORMA (Andando davanti alla porta) Roy
non fare pazzie.
ROY (Prepara la rincorsa)
Levati di mezzo.
NORMA Roy, uscirà. Devi solo parlarle
dolcemente.
ROY (Facendole segno di spostarsi)
Abbiamo già parlato tranquillamente.
Adesso avremo una porta sfondata. (Alla porta) D'accordo Mimsey,
sto arrivando.
NORMA No, Roy. Non farlo. (Si sposta. Roy
si schianta di spalla contro la porta che non si apre. Per qualche secondo
resta immobile, quindi calmo e dolce dice)
ROY Chiama un dottore.
NORMA Lo sapevo, lo sapevo.
ROY (Staccandosi dalla porta) Non
dirmi lo sapevo, chiama un dottore. (Alla porta) Non entrerò, Mimsey,
perché mi sono rotto un braccio.
NORMA (Va da lui e lo esamina)
Lasciami vedere. Puoi muovere le dita?
ROY (Alla porta) Sarai contenta
adesso. Tua madre ha le calze rotte e tuo padre un braccio fratturato. Quanto
durerà ancora tutto questo?
NORMA Non è rotto, puoi muovere le dita.
Dammi quattro dollari con l'altra mano, devo comprare le calze. (Cerca nelle
sue tasche e gli sposta la mano).
ROY Sei pazza a muovere il mio
braccio rotto?
NORMA Due dollari. Ne prenderò un paio più
scadente.
ROY (Con l'espressione di chi
pensa che la moglie è pazza) Non ho contante con me oggi. Noleggio, è tutto
a noleggio.
NORMA Non posso noleggiare le calze. Non hai
il libretto degli assegni? (Ricomincia a frugargli nelle tasche).
ROY (Le blocca le mani quindi,
drammaticamente) Aspetta nella Green room. Tu non sai che io sono qui. Vai
ad aspettare nella Green room.
NORMA Con le calze rotte?
ROY Resta dietro le piante a
noleggio. (La prende per un braccio e la porta al letto. Piano) Qualcuno chiamerà da giù per chiedere
dov'è la sposa, e sono io l'unico che dovrà parlare con loro. Io, io, IO. (Il
telefono squilla) Sono loro. Rispondi tu.
NORMA Dov'è finito io, io, io? (// telefono
continua a suonare).
ROY (Va verso il bagno) Rispondi,
rispondi.
NORMA Cosa devo dirgli?
RÓY Non lo so, qualcosa ti verrà in
mente da dire.
NORMA (Solleva la cornetta poi, con tono
falsamente mieloso) Sì?... Oh, mr. Eisler...
Sì, è sicuramente il grande momento. (Fa una risatina forzata).
ROY (Mette una mano sulla
cornetta) Temporeggia, prendi tempo. Qualsiasi cosa, ma prendi tempo.
NORMA (Al telefono) Sì, saremo giù tra
due minuti. (Chiude).
ROY Sei pazza!? Perchè gli hai detto
una cosa simile? Ti avevo detto di prendere tempo!
NORMA Ho preso tempo. Hai due minuti. Cosa
vuoi ancora da me?
ROY Sei in preda al panico. (L'afferra
per le braccia e la scuote) Il momento in cui c'è una piccola crisi,
tu vai sempre a pezzi e cadi in preda al panico.
NORMA (Si scrolla di dosso le mani di Roy)
Non alzare il tuo braccio rotto su di me. Perché non lo usi per tirare tua
figlia fuori dal bagno?
ROY (Arrabbiatissimo) Dovrei
dirti qualcosa, adesso.
NORMA E allora perché non lo sputi fuori?
ROY Perché potrebbe portare alla
rissa. E non voglio rovinarti questa giornata (Guarda il soffitto, e torna
alla porta del bagno) Mimsey, è tuo padre che ti parla... Penso che tu
sappia che non sono un uomo violento. Posso essere severo e rigoroso, ma non
sono mai stato una sola volta violento. Eccetto quando sono arrabbiato. Ed ora
sono veramente arrabbiato, Mimsey. Puoi chiedere a tua madre. (Si sposta
così che Norma possa avvicinarsi alla porta).
NORMA Mimsey, è tua madre che ti parla. E'
vero, tesoro, tuo padre è veramente arrabbiato.
ROY S ono ancora tuo padre, Mimsey. Se hai
un problema e vuoi discuterne, sblocca la porta e ne discutiamo. Non te lo
chiederò più, Mimsey. Sono arrivato al limite della mia pazienza. Conterò fino
a tre... e per Dio, ti avverto che quando sarò al tre... sarà meglio che la
porta si apra. D'accordo. Uno... due... tre. (Non c'è reazione. Roy cerca
aiuto con lo sguardo, poi va a sedersi sul bordo del letto). Dove abbiamo
sbagliato con lei?
NORMA Non abbiamo sbagliato con lei.
ROY Stanno suonando "la marcia
nuziale di Haendel" giù di sotto e lei è barricata nella toilette:
dobbiamo avere sbagliato qualcosa.
NORMA Okey, se questo ti fa sentire meglio,
abbiamo sbagliato.
ROY Lavori, sogni, speri e preservi
la tua intera vita per questo giorno e in un click di una porta,
improvvisamente tutto crolla. Perché? Qual è la risposta.
NORMA Non hai commesso errori, Roy. Smettila
di incolparti.
ROY Non mi sto incolpando. So di
avere fatto del mio meglio.
NORMA (Lo guarda) Cosa significa?
ROY Significa che non siamo perfetti.
Commettiamo errori, siamo solo umani. Ho dato il massimo e abbiamo sbagliato.
NORMA Significa che io non ho dato il
massimo?
ROY Non ho detto questo. Non so qual
è il tuo massimo. Solo tu lo conosci. Hai fatto il tuo massimo?
NORMA Sì, l'ho fatto.
ROY E io ho dato il massimo.
NORMA Quindi entrambi abbiamo dato il
massimo.
ROY Così non è un nostro errore.
NORMA E' quello che ho detto prima. (Si
guardano).
ROY (Piano) A meno che uno di
noi non abbia dato il massimo.
NORMA (Si alza e comincia a muoversi) Non
voglio discuterne ancora.
ROY D'accordo, allora. Adesso che
facciamo?
NORMA Io sto avendo un attacco di cuore, tu
inventa qualcosa.
ROY Cosa? D'accordo. Scenderò e
glielo dirò. (Si alza e va verso il salotto).
NORMA (G/i si para davanti) Dirglielo,
dirgli cosa? (Vanno in salotto e lei lo blocca dal divano).
ROY Non lo so. Quella gente ha
diritto ad una qualche spiegazione. Dovranno pur essere avvertiti, non credi?
NORMA E cosa gli dirai? Che mia figlia non
sposerà il loro figlio e si è barricata in bagno?
ROY E cosa vorresti facessi?
lntrattenerli con un paio di giochi di prestigio? Lo scopriranno prima o poi,
non credi?
NORMA (Con grande determinazione) Te lo
dico io cosa faremo. Se non esce di lì entro cinque minuti, usciremo da quella
porta ed emigreremo in Alaska... Non penserai che sarei capace di farmi ancora
vedere in giro in questa città, vero? E tu? (Roy pensa per qualche istante.
Poi la rassicura con un colpetto sul braccio. Lentamente torna in camera.
lmprovvisamente perde il controllo, afferra una sedia e brandendola sopra la
testa, passa sul letto e va alla porta del bagno)
Roy!
ROY (Posa la sedia accanto alla
porta e si siede). Non ci crederai, ma stanotte ho pianto. Oh sì, ho girato
la testa sul cuscino e guardando nel buio ho pianto, perché oggi avrei perso la
mia bambina. Uno sconosciuto era arrivato ed avrebbe portato via la mia piccola
Mimsey lontano da me... Così ho voltato la testa, ed ho pianto... Ecco cos'è
successo stanotte.
NORMA (Persa nei suoi pensieri) Dovevo
invitare tua cugina Lilly. (Alza un pugno verso il cielo) E' lei che mi
ha augurato tutto questo, lo so. (lmprovvisamente Roy comincia a ridere, ma
è chiaro che non c'è allegria nella sua risata). Ci trovi qualcosa di
divertente?
ROY Sì, ci trovo qualcosa di
divertente. Trovo esilarante ingaggiare un fotografo per trecento dollari e
trovo isterico che nelle foto ci saremo solo tu ed io davanti alla porta chiusa
di un cesso. (Si a/za) Non me ne starò seduto ad aspettare che
quella porta si apra. (Va alla finestra della camera e prova ad aprirla).
NORMA (Seguendola). Cosa stai facendo?
ROY Cosa pensi stia facendo? (Siccome
quella della camera è bloccata va in salotto ed apre la finestra).
NORMA (Che lo ha seguito) Se vuoi
saltare, verrò con te. Non mi lascerai qui da sola.
ROY (Guardando fuori) Passerò
sul cornicione ed entrerò dalla finestra del bagno. (Comincia a scavalcare
il davanzale).
NORMA Sei impazzito? Sono sette piani. Ti
sfracellerai! (Lo agguanta).
ROY Sono quattro passi, tutto qui.
Non c'è problema, ti dico. Lasciami andare.
NORMA (Cercando di tirarlo via dalla
finestra) Roy, no. Non farlo. La lasceremo in bagno, lascia che l'albergo
si preoccupi per lei. Non andare sul cornicione.
ROY (Mezzo fuori e mezzo dentro.
Lei lo tira per la giacca). Così mi strapperai il vestito. Molla o
me lo strappi. (Provando a staccarsi da lei tira e la giacca si apre per
tutta la schiena. Si ferma e lentamente rientra. Norma si è appoggiata alla
porta della camera. Piano, lui va in camera e parla alla porta del bagno).
Ehi, tu, lì dentro... Sei felice adesso? Tua madre ha smagliato le calze e tuo
padre indossa una giacca a noleggio strappata. Ci deve essere un matrimonio. (Esplodendo
torna alla finestra aperta del salotto). Farò a modo mio.
NORMA (Si appoggia una mano alla fronte) Mi
vengono le vertigini, penso che sverrò.
ROY Potrai svenire dopo il
matrimonio. (Esce sul cornicione. Rimette dentro la testa e dice) Chiama
il servizio in camera, voglio un doppio scotch nel momento in cui rientro...
ah, e ago e filo. (Sparisce alla vista. Norma va in camera e lo vede passare
davanti alla finestra e sparire di nuovo).
NORMA Si ucciderà. Cadrà e si ucciderà. La
mia fortuna se n'è andata per sempre. (Si allontana dalla finestra). Non
voglio guardare. Guarderò solo quando sentirò urlare. (Suona il telefono e
Norma urla). Aaahhh!!... Lo sapevo che sarebbe successo. (Va al telefono
che suona ancora) Oh Dio, che devo dire... Pronto?... Oh, mr. Eisler. Sì, stiamo venendo... Mio marito sta
accompagnando Mimsey... Saremo subito giù. Prendete ancora qualche salatino...
Oh, grazie. E' certamente il giorno più felice della mia vita. (Chiude).
No. Dovrò dirgli che ho un marito spiaccicato sulla cinquantanovesima strada. (Come
si avvicina alla finestra, comincia a cadere una pioggia torrenziale). Lo
sapevo, lo sapevo, doveva succedere... (Prova a guardare) Stai bene
Roy?... Roy? (Nessuna risposta) No, non sta bene: è caduto! (Rientra
in camera) E' caduto, è caduto, è caduto... E' morto, lo so. (Si lascia
cadere sul bracciolo). Si è trasformato in un budino di fronte al Trader's
Vic... Mi sento svenire. Stavolta svengo sul serio. (Si accascia sulla
poltrona. Suona il campanello. Lei salta in piedi). Vengo! Vengo!
Aiutatemi, chiunque sia! Aiutatemi! (Va alla porta) Per favore, qualcuno
mi aiuti. (Apre e si trova davanti Roy. Bagnato fradicio, esausto e
spettinato).
ROY (Entra. Ci mette qualche
secondo a respirare normalmente). Ha bloccato anche la finestra. Ho dovuto
passare da un'altra camera. Probabilmente mi faranno causa per violazione di
domicilio. (Va in camera e Norma cerca di trattenerlo)
NORMA Non sgridarla ancora. Non renderla più
triste.
ROY (Si gira verso Norma). Non
renderla triste? Sono stato sospeso al settimo piano, facendo la doccia sul
cornicione e tu vorresti che fossi preoccupato per lei?... Sai cosa sta facendo
là dentro? Sta giocando con le ciglia finte! (Va alla porta del bagno). lo
ero là fuori combattendo per la mia vita con i piccioni e lei gioca con le
ciglia finte... (Torna da Norma) Sto impazzendo. Il momento in cui le
metterò le mani addosso la ucciderò. Una volta che avrò presentato i conti del
matrimonio, non ci sarà una giuria su questa terra disposta a condannarmi... (Torna
alla porta) E se per qualche miracolo sopravvive, non le permetterò mai più
di parlare di nozze... la chiuderò in convento... la farò diventare una
bibliotecaria zitella con una penna sull'orecchio e le lenti spesse un dito, ma
non tirerò fuori un dollaro per un altro matrimonio cancellato. (Prende un
giornale) E adesso tirala fuori di lì o la stano col fumo a costo di
incendiare tutto l'albergo.
NORMA (Lo ferma. Gli toglie il giornale
dalle mani e lo fa sedere in fondo al letto. E' veramente spaventata). La
tirerò fuori, la tirerò fuori. (Va alla porta e bussa) Mimsey. Mimsey,
per favore. (Bussa più forte) Mimsey, vuoi distruggere una famiglia?
Vuoi uno scandalo? Vuoi un articolo sul "Daily News"?... E' questo
che vuoi? E' questo?... Apri questa porta. APRILA! (Picchia ancora con
violenza, poi smette e si gira verso Roy) Prometti di non diventare
isterico. .
ROY Cosa è successo?
NORMA Ho rotto il mio anello di brillanti.
ROY Quello coi brillanti veri?
NORMA Perché, quanti ne ho?
ROY (Grida alla porta) Ehi tu con le ciglia finte! (Si alza e va alla
porta) Vuoi vedere un anello di brillanti rotto? Vuoi vedere ottocento
dollari di diamanti perduti? (Afferra la mano di Norma e la mette davanti al
buco della serratura). Questo è un cimelio di famiglia senza valore. (Lascia
Norma e bussa).
E questa è una porta del
bagno di brillanti. (Si controlla, poi a Norma) Sai cosa farò adesso? Ne
hai una seppur vaga idea? (Norma si porta una mano alla bocca impaurita. Roy
si allontana)
Mi laverò le mani
dell'intero matrimonio Eisler-Hubley. Puoi prendere tutti gli Eisler e gli
antipasti, ed andare a Central Park e fare un pic-nic da ottomila dollari... Io
scenderò alla OakRoom col mio braccio rotto, col mio abito noleggiato, marcio e
strappato e berrò tanto da diventare cieco. Non intendo ubriacarmi, intendo
completamente cieco. (Esplode al massimo) Perché non voglio vedere mai
più né te né quella folle di tua figlia, campassi mite anni. (Parte in
tromba per andarsene. Norma lo blocca dalla porta d'ingresso).
NORMA D'accordo. Fuggi da me. Fuggi da tua
figlia. Fuggi da tutti proprio quando hanno bisogno di te.
ROY Tu non hai bisogno di me. Hai
bisogno di un rinoceronte che carichi a testa bassa, perché nient'altro può
entrare in quel bagno.
NORMA (Con crescente emozione). Ti
dirò chi può entrare in quel bagno. Qualcuno dotato di amore e comprensione.
Qualcuno a cui interessa che quella povera creatura stia per prendere una
decisione importantissima e desideri aiutarla. Aiuto che solo tu puoi darle e
che io posso darle. Ecco chi può entrare in quel bagno.
ROY (La guarda solennemente, poi
le passa davanti e va alla porta del bagno. Norma lo segue. Roy bussa
gentilmente e parla dolcemente, con grande tenerezza). Mimsey... sono
papà... C'è qualcosa che non va cara? (Si gira verso Norma per avere un
cenno di approvazione che arriva). Voglio solo aiutarti, tesoro. Mamma ed
io lo faremo. Ma come possiamo aiutarti se tu non parli con noi? Mimsey, mi
senti? (Non c'è risposta. Lui guarda Norma).
NORMA Forse è troppo emozionata per parlare.
ROY Mimsey, se mi senti, batti due
volte per dire sì e una per dire no. (Si sentono due colpi, Roy e Norma si
guardano speranzosi) Bene, bene... Ora Mimsey, vogliamo farti una
domanda molto, molto importante: vuoi ancora sposare Borden o no? (Aspettano
con ansia. Si sente un colpo, una pausa, un altro colpo).
NORMA (Felice) Ha detto sì.
ROY (lndisponente) Ha detto
no. (Va a sedersi sul letto).
NORMA Erano due colpi. Due colpi è sì. Lo
vuole sposare.
ROY Non erano i due colpi del sì.
Erano due singoli colpi del no. Lei non lo vuole sposare.
NORMA Non dirmi che non lo vuole sposare. Ho
sentito distintamente che bussava "sì". Ha fatto (Batte le nocche
sulla lettiera) "Sì voglio sposarlo".
ROY Non era (Batte due volte), era
(Batte una volta) e poi un altro (Batte). Era no, due volte. Non lo vuole sposare.
NORMA (Va alla porta) Glielo chiedo di
nuovo. Mimsey, cos'hai detto? Sì o no? (Si sentono due colpi) D'accordo?
Questo era perfetto inglese... Tu non sai parlare con tua figlia.
ROY (Va alla porta del bagno)
Mimsey non è il modo migliore per avere una conversazione. Ti spellerai le
nocche... Vuoi uscire e parlare con noi? Mimsey...
NORMA (Sposta gentilmente Roy) Non
capisci. Probabilmente è qualcosa che non può discutere con suo padre. Ci sono
momenti in cui una figlia vuole restare sola con sua madre. (Fa sedere Roy e
va alla porta). Mimsey, vuoi che entri da sola e parli con te, solo noi due
dolcezza? Dimmelo tesoro, è questo che vuoi? (Non c'è risposta. Un pezzo di
carta igienica spunta sotto la porta. Roy lo vede, si alza, sposta Norma e lo
prende). Cosa? Cosa dice? (Roy le porge il biglietto. Norma lo legge ad
alta voce). "Vorrei invece parlare con papà". (Norma è
affranta).
ROY (La guarda con solidarietà. Si
sente la chiave girare. Roy non sa cosa dire a Norma. Le dà una carezza
veloce) Cercherò di fare in fretta. (Apre la porta ed entra. Norma va
lentamente a sedersi sul letto. Rilegge il biglietto).
NORMA Vorrei invece parlare con papà...
Perché? E lo ha scritto su questo genere di carta! (Getta in aria il
biglietto). Bene, forse non ho dato il massimo... Pensavo che avessimo un
ottimo rapporto... Amiche. Tutti pensano che siamo amiche, non madre e
figlia... Ci può essere fiducia, rispetto, amicizia, comprensione... (Si
arrabbia, si volta ed urla alla porta) Solo perché non parlo con mia madre
da dieci anni, non puoi pensare che noi non possiamo essere differenti. (Si
copre gli occhi con le calze).
ROY (Esce piano dal bagno.La porta
si blocca nuovamente. Si abbottona la giacca e va al telefono. Norma non stacca i suoi occhi da lui. La pausa sembra interminabile). La Green
room per favore... Mr. Borden Eisler per favore.
NORMA (Si alza) Devo fare
un'ipotesi... E' troppo brutto per dirmelo... Le parolenon ti vengono... è così
orribile?... Andiamo sono una persona forte Roy. Dimmelo rapidamente,
reggerò...
ROY (Al
telefono) Borden? Mr. Hubley... Puoi salire alla sette e diciannove?... Sì,
ora... (Chiude e fa cenno a Norma di seguirlo. Va in salotto e si
siede sul divano. Lei anche). Voleva parlare con me, solo perché non
riusciva a parlare ad entrambi nello stesso tempo. La ragione per cui si è
barricata in bagno è che è impaurita.
NORMA lmpaurita? Di che cosa ha paura? Che
Borden non l'ami?
ROY Non che Borden non l'ami.
NORMA Che lei non ami Borden?
ROY Non che lei non ami Borden.
NORMA AIlora cosa le fa paura?
ROY ...Ha paura di ciò che potrebbero
diventare.
NORMA Non capisco.
ROY Pensaci.
NORMA Cosa c'è da pensare? Ciò che potrebbero
diventare. Si amano. Si sposeranno, avranno dei bambini, invecchieranno,
diventeranno come noi. Non c'è niente da pensare su questo.
ROY Vuoi fermarti e pensare, vuoi
farlo?
NORMA Non penso che siamo così male, e tu?...
D'accordo a volte urliamo un po'. A volte litighiamo. Tu mi accusi di essere
una pessima madre ed io ti accuso di essere un pessimo marito. Può far pensare
che non siamo felici?... E' così... (Alza la voce) Bene! E' così?
ROY (La guarda) Lei vuole
qualcosa di meglio. (Il campanello suona, lui va ad aprire) Ciao Borden.
BORDEN (Entra) Salve.
NORMA Ciao tesoro.
ROY (Gravemente) Borden, tu
sei un giovanotto intelligente. Non starò a menare il can per l'aia. Abbiamo un
serio problema tra le mani.
BORDEN Quale?
ROY Mimsey è preoccupata sul vostro
futuro insieme. Sull'intera istituzione del matrimonio. Abbiamo cercato di
calmare le sue paure, ma ovviamente non siamo un buon esempio. Sembra che tu
sia il solo a poter comunicare con lei. Si è barricata in bagno e non vuole
uscire... Tocca a te adesso.
BORDEN (Senza una parola va alla porta e
bussa) Mimsey... Sono Borden... E datti una mossa! (Si volta, passa
davanti agli Hubley e senza guardare li saluta) Ci vediamo giù.
(Esce senza mostrare alcuna
emozione. Gli Hubley lo seguono con lo sguardo finché non si chiude la
porta. Quindi la porta del bagno si apre
e ne esce Mimsey. E' una sposa abbagliante).
MIMSEY Sono pronta, adesso! (Norma le va di
fronte. Roy la segue scrollando la testa).
ROY Adesso sei pronta? Adesso esci?
NORMA (Ammirando Mimsey) Roy, per
favore.
ROY (Arrabbiandosi)
Mi sono fracassato le ossa e tu adesso esci perché lui ti ha detto
"datti una mossa"?
NORMA Sei meravigliosa, tesoro. Parla con tuo
padre, mentre io vi ammiro insieme.
ROY Questo è come comunicano? Questa
è la brillante conversazione tra due persone? "Datti una mossa? "
NORMA (Sollevando lo strascico) Roy,
non cominciare.
ROY Che razza di persona è quella che
lascerai che sposi tua figlia?
NORMA Roy, non scherzare. Ti avverto, non
rovinarmi questa giornata.
ROY Scherzare oggi non mi preoccupa.
Non come quello che è successo.
NORMA Camminate. Volete camminare?
Altrimenti, tra cinque minuti sposerà una damigella d'onore. Volete andare?
ROY (Mimsey lo prende per
sottobraccio e vanno alla porta. Norma li segue). Pazzo. Sto andando fuori
di testa. Un ragazzo come quello. Sarebbe stata meglio chiusa in bagno. Mi
senti? Meglio chiusa in bagno. (Escono e la porta si chiude).
SIPARIO
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