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domenica 4 settembre 2011

DoppioSognoInterview: Lo stato dell'arte. David Berliocchi





Presentati in pochissime parole. Chi sei?
David Berliocchi, nato a Milano il 27 ottobre 1979, attore, performer, regista, cantante-interprete, drammaturgo, scrittore e poeta, docente di teatro.
Quando hai iniziato a pensare te stesso come attore?
Sicuramente già dall’età di 16 anni, alla Scuola di Teatro “Ottobre” di Valeria Ciangottini, il fuoco sacro dell’amore per la recitazione ha cominciato a fertilizzare la mia anima ed il mio corpo con i suoi semi ed è nato qualche meraviglioso fiore. Ma la vera consapevolezza e certezza di volere essere attore professionista è giunta con gli anni ed, in particolare, dal 2004, grazie alla Scuola del Teatro Stabile dell’Umbria, diretta da Roberto Ruggieri e, da qui in poi, ogni argine- resistenza è stato distrutto ed abbattuto dalla forza vitale dell’arte attoriale che mi ha travolto nei muscoli, nei nervi, nella pelle diventando l’amore della mia vita, l’amante, l’indispensabile, l’eterno.
Come ti sei formato?
Diploma di Attore presso il Laboratorio Teatrale Permanente dell’Associazione Culturale Ottobre di Valeria Ciangottini.
Diploma Professionale di Attore presso la scuola del Teatro Stabile dell'Umbria.
Diploma Specialistico Professionale di Performer presso la scuola del Teatro Stabile dell'Umbria.
Master Class presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma.
Ho avuto la fortuna e l’onore di essere allievo e di collaborare con attori e registi di fama nazionale ed internazionale quali Mario Ferrero, Ascanio Celestini, Roberto Ruggieri, Antonio Latella, Francis Pardeilhan, Ludwik Flaszen, Danilo Nigrelli, Nicolaj Karpov, Hal Yamanouchi, Ferruccio Marotti, Gian Claudio Mantovani, Rosario Tedesco, Alessandra Carmignani, Lydia Biondi, Sergej Lissov, Enzo Aronica, Valeria Ciangottini, Marcantonio Lucidi, Simona Caucia, Giovanni Pampiglione, Anna Maria Giromella, Sergio Ragni, Francesco Antonioni, Michelangelo Zurletti, Gré Koerse, Andrea Stanisci, Lucio Gabriele Dolcini, Boris Nikich,…
Stages, laboratori, master class, corsi di specializzazione con insegnanti di maggior rilievo delle varie discipline del mondo del teatro e dell’arte.
Sulla scorta delle nominations effettuate dai critici di settore e dagli addetti ai lavori sono stato candidato al premio nazionale ed internazionale Golden Graal 2009-2010 come Migliore Attore Drammatico dell’anno, sezione Teatro, per l’interpretazione di Tinker in Purificati, di Sarah Kane, regia di Antonio Latella . Sicuramente la più alta gratificazione ed il più importante riconoscimento dopo una sana carriera artistica.
Autori teatrali di riferimento?
Sarah Kane sopra tutti; Edward Bond; Copi (Raúl Damonte Botana) e, senza falsa modestia, me stesso.
Letture oltre il teatro?
Alda Merini, Sylvia Plath, Virginia Woolf, Charles Bukowski.Amo follemente leggere, non potrei coricarmi senza aver letto una poesia o qualche pagina di un libro: è un’esigenza irrinunciabile, sono un accanito lettore. E, come diceva la Woolf: “Talvolta penso che il Paradiso sia leggere continuamente, senza fine”.
Cosa ami oltre il teatro?
Passeggiare, quando tutti dormono, di notte, con gli occhi lanciati verso le stelle e l’aria pura della campagna nei polmoni; è pace, è gioia, è azzerarsi e rinascere ogni volta a nuova vita.
Interessi più terreni e concreti: “Diabolik”, il fumetto; sono un accanito collezionista sin da bambino; cinema (film tv, home video), di qualsiasi genere, eccezion fatta per la fantascienza e per la quasi totalità della cinematografia italiana che non amo per niente e mi annoia (salvando i grandi capolavori ovviamente). La lettura. La cucina italiana e le cene in agriturismi e ristoranti. L’ordine e la pulizia, sono perfezionista sia nella vita privata che, specialmente, nel lavoro, a teatro. La dialettica. Gli Unicorni, che trovo potenti, liberi e puri, come me.
Attori o attrici di riferimento?
In tutta sincerità non ho mai avuto riferimenti, modelli, in questo senso. Trovo straordinari comunque il talento, la classe, l’espressività e l’inquietudine di Bette Davis e Joan Crawford. Spesso sono stato associato da spettatori e conoscenti, ad attori quali Jack Nicholson e Marlon Brando per l’espressività e la mia forza in scena che spesso inquietano e “spaventano”. Ringrazio per il prestigioso paragone e mi inchino al cospetto del talento di questi mostri sacri del cinema internazionale.
Come vedi la situazione in Italia a proposito di spettacoli dal vivo?
Da una parte, vedo lo sbocciare a perdita d’occhio di “abusivi” del teatro che avrebbero sicuramente migliore collocazione in altri ambiti lavorativi, presunti attori e compagnie che si nascondono dietro il termine “teatro sperimentale” per colmare lacune tecniche e sopperire ad un talento che manca. Dall’altra, i cosiddetti “manieristi accademici senza anima” sclerotizzati in forme e formule oramai desuete, noiose, non riconoscibili, che fanno tournée grazie ad un nome che un tempo brillava e che ora è solo garanzia di buoni incassi per i teatri stabili. Io dico sempre che “il Teatro è di tutti, ma non è per tutti”. Infine, per fortuna, ci sono gli Attori, con la maiuscola, che mettono un ottimo bagaglio tecnico ed un’eccellente preparazione attoriale e professionale al servizio di un’emotività, di una verità espressiva così intense, credibili e visionarie, da lasciare sgomenti. Sono questi gli Artisti che salvo. La cui performance, senza sfoghi e gratuità ovviamente, viene dal profondo, dalle viscere, dai nervi, dal sangue, dal dolore. Il Talento non si inventa, il Genio nemmeno. O ci sono o non ci sono. Credo che molti attori mentano allo spettatore. Io NON rientro in quest’ultima categoria.
Ultimo spettacolo a cui hai assistito?
Proprio per i motivi sopra elencati non sono un grande “fruitore” di spettacoli nella veste di spettatore . Mi annoio facilmente, comincio a scalciare e mi sento in trappola nella mia poltroncina in platea o palchetto. Sono un animale da palcoscenico e stare dall’altra parte proprio non mi piace.
Prossimi impegni?
La mia Scuola di Teatro e di Canto Moderno – Associazione Culturale “Visionaria”, fondata nel giugno 2011, assieme al mio carissimo amico d’infanzia e collega Nicola Cesarotti, con il quale c’è una fortissima e proficua collaborazione artistica che ha dato alla luce già cinque produzioni, due delle quali interamente inedite. Io sarò docente di teatro e Nicola di canto moderno. Ovviamente Nicola preparerà in tecnica vocale i miei allievi durante l’anno accademico ed io aiuterò i suoi a trovare una migliore presenza scenica ed essere più affascinanti ed interessanti. Gli artisti del futuro verranno formati a 360°.
La Scuola apre ufficialmente i suoi corsi presso due sedi:
-          il 3 Ottobre 2011 a Città di Castello (Perugia) presso i meravigliosi, prestigiosi ed antichi locali della rinomata, consolidata e storica "Scuola di Danza Classica e Moderna Carmignani", in pieno centro storico. La scuola è dotata, oltre che di due splendide sale (per i corsi di teatro, di canto moderno e di danza classica e moderna), anche di numerosi spogliatoi, di docce e bagni per gli allievi e loro necessità e di un ufficio di segreteria.
-          il 4 Ottobre 2011 a Perugia presso la suggestiva Sala Cutu in Corso Cavour, piazza Giordano Bruno, in centro storico.
Il 1 Ottobre 2011, presso “Il Torrione” di via Gramsci in centro storico a Città di Castello ci sarà la festa di inaugurazione (con performance di teatro, danza e canto dal vivo) dei corsi, aperta a tutta la comunità.
Il 6 Settembre 2011, ore 21 circa, all’interno della rassegna estiva “Estate 2011 in Città di Castello”, in piazza Gioberti (ingresso libero), andrà nuovamente in scena “My funny Valentine” regia di Nicola Cesarotti, con la mia partecipazione straordinaria nelle vesti di attore e cantante interprete. Una produzione “Visionaria” – Associazione Culturale di David Berliocchi e Nicola Cesarotti, in collaborazione con “Associazione Danza Classica e Moderna di Alessandra Carmignani”. Scuola Comunale di Musica G. Puccini di Città di Castello (Perugia), con il patrocinio del Comune di Castello (Perugia).
Presentazione: “Una Notte, strappata al tempo, canta, ora bisbigliando ora a squarciagola, le emozioni di due Anime dal sapore antico che si rincorrono e si attendono in una dimensione a tratti onirica e rarefatta. Le Stelle si spogliano della propria luce fino a consumarsi, la Luna spia furtiva e complice, la brezza leggera porta con sé l'odore ed il sapore di vecchi ricordi, il Mare fa dono della sua secolare saggezza. Tutto l'Universo, sincronizzandosi perfettamente col battito di due Cuori lontani, sembra riorganizzarsi al fine di farli incontrare di nuovo... perché, per quanto sia difficile e richieda tempo, ritrovarsi è sempre possibile”.
Il 24 Settembre, invece, presso il “Teatro degli Accademici Illuminati” di Città di Castello (Perugia) andrà in scena “Toccati dal fuoco”, regia di Nicola Cesarotti, aiuto regia ed adattamento testi di David Berliocchi, un’altra produzione “Visionaria” – Associazione Culturale di David Berliocchi e Nicola Cesarotti, in collaborazione con “Associazione Danza Classica e Moderna di Alessandra Carmignani” e con il patrocinio del comune di Città di Castello (Perugia). Entrambi saremo in scena nella doppia veste di attori e cantanti. L’intero ricavato dello spettacolo sarà devoluto a favore dell’A. A. C. C. – Associazione Altotevere Contro il Cancro. Lo spettacolo è un tributo ad Anita Bucchi, una delle più rilevanti sensibilità del panorama artistico e coreutico nazionale ed internazionale contemporaneo e che ci ha lasciato prematuramente nel 2004.

Impossibile non soffermarmi su un altro spettacolo, al quale tengo particolarmente e del quale, insieme a Nicola Cesarotti, sono co-autore, co-regista ed interprete: “Censured – V. M. 18”, un’altra produzione “Visionaria” – Associazione Culturale di David Berliocchi e Nicola Cesarotti, che ha avuto la sua prima messa in scena il 21 Aprile 2011, presso la Sala Cutu di Perugia, all’interno della rassegna “Identità proibite” prodotta e voluta dai Radicali Antiproibizionisti di Perugia, con il patrocinio dell’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Perugia, rassegna contestata ed oggetto di molteplici polemiche.

“Una neo-avanguardia diretta, che arriva allo spettatore in maniera comprensibile, senza raggiri e luoghi comuni intellettuali” è, tra gli altri, uno dei pareri che ci è arrivato da un’importante figura del panorama artistico nazionale (e non solo) di cui, per privacy preferisco non fare il nome, che ha colto perfettamente l’essenza ed il fine del nostro progetto teatrale e che, a nostro sentire, ci rispecchia maggiormente.

Ci sono buone notizie, proprio in questi giorni, per “Censured – V. M. 18”, che non posso ancora svelare ma che mi fanno credere in maniera più forte nell’alta qualità dello spettacolo.
Presentazione: “Binari doppi, di vita e di non vita. Di giorno A, di notte Z.
Parole che non sei mai riuscito a dire, segreti inconfessabili che logorano l'esistenza, dolori ricacciati giù in fondo alla coscienza che riaffiorano e ti tormentano come l'ombra che ti segue finché non cala l'oscurità, testamenti di dolore che nessuno ha il coraggio di ascoltare, spaccati di esistenze in bilico tra la follia e la ragione, diversità che, alla fine della fiera, ci rendono angosciantemente uguali, con la nostra disperazione, con la paura, il marchio della condanna, della solitudine.

Cinque personaggi in cerca di... Amore? Attenzione? Espiazione? Redenzione?

Soggetti di un dipinto dalle tinte forti, estreme, si raccontano in un'atmosfera tra il serio ed il faceto, tra il sogno e l'incubo, tra la vita e la morte, messaggeri di denuncia sociale, vittime e carnefici, Invisibili disposti a tutto, anche all'estremo gesto, schiavi del proprio bisogno irrinunciabile di affermazione umana.

Un ironico e drammatico gioco al massacro. Comune denominatore: un luogo della vita di tutti i giorni che, al di là di ogni differenza politica, sociale, di pensiero, sessuale, di razza, ci rende dannatamente identici e nel quale, al riparo da occhi indiscreti, tutto, proprio tutto, è possibile”.


To censure significa “censurare, criticare duramente, punire, accusare, smascherare, condannare, biasimare”, è inteso nelle tre forme verbali attiva, passiva, riflessiva, riferendosi ai personaggi, ai loro trascorsi di vita e ai fatti da loro denunciati.

Oltre a “Censured – V. M. 18”, totalmente inedito, io e Nicola abbiamo ultimato la stesura di un altro testo teatrale “In grembo ad Euridice” che porteremo in scena, con calma, nel 2012 e sarà un’altra produzione firmata “Visionaria” – Associazione Culturale di David Berliocchi e Nicola Cesarotti che quindi in pochi mesi (2011) vanta al suo attivo già 4 produzioni ed una co-produzione “Peer Gynt, il viaggio” liberamente ispirato al capolavoro di Henrik Ibsen (regia e coreografie di Alessandra Carmignani, aiuto regia ed adattamento testi di David Berliocchi e Nicola Cesarotti).
A breve verrà pubblicato il mio primo “romanzo” scritto a quattro mani con la scrittrice Antonella Iannò, una splendida anima.
Sia in me che in Nicola è fortissima l’intenzione di pubblicare i nostri copioni teatrali con una buona casa editrice, di farne una “trilogia”: “Censured – V. M. 18”, “In grembo ad Euridice” e… se ci fosse qualche editore interessato e disposto ad investire in questo progetto si faccia avanti.
Altro desiderio fortissimo e che voglio realizzare al più presto è pubblicare una raccolta delle mie poesie, alle quali sono particolarmente legato e che spesso ispirano i testi teatrali che scrivo.
Quali consideri essere i tuoi punti di forza?
La famiglia (cui devo tutto), la fede, la determinazione, l’infinito ottimismo, il mio essere sempre stato “pensante”, e non influenzabile, individualista, la correttezza, la professionalità e serietà che metto in tutto quello che faccio, la passione per il mio lavoro, il talento artistico che è alimentato da una profonda sensibilità, l’espressività, l’essere uno stacanovista.
Cosa ti senti di dover migliorare o in cosa ti piacerebbe cimentarti?
Sono alla continua ricerca della perfezione e studio, mi impegno e lavoro per rincorrere questa chimera, sfiorarla se non altro. Mi piacerebbe interpretare “Aaron” in Tito Andronico di William Shakespeare e firmarne la regia e, se “volere è potere”, ci riuscirò in futuro.
Alcune domande “scomode”…
Sei mai sceso a compromessi o lo faresti?
No, non l’ho mai fatto e mai lo farò. Non è un giudizio morale, semplicemente ho sempre lottato, unghie e denti, per raggiungere piccoli e grandi traguardi e sono fiero di me stesso. Scendere a compromessi equivarrebbe a distruggere un percorso umano ed artistico costruito negli anni, giorno dopo giorno e che, in ogni sua avventura artistica, mi rende felice perché vissuto ed edificato con i miei mezzi, con la mia determinazione, con una notevole forza di volontà.
Qualcuno ti è passato davanti perché è sceso a compromessi?
Sinceramente? Non lo so. E ti dico di più: non mi interessa nemmeno. Sono un ragazzo appagato, sereno, che ama alla follia la strada artistica intrapresa e guarda diritto davanti a sé, non perdendo mai di vista il proprio obiettivo.
Cosa pensi delle agenzie di spettacolo?
Non ne so niente davvero, non ne ho mai voluta una.
Un provino che non avresti voluto fare?
Avrò fatto si e no due provini in vita mia: uno con esito positivo, l’altro (ero un ragazzino) per una borsa di studio, mi sembra, per un laboratorio intensivo con Albertazzi… ho fatto un provino orribile, dozzinale, che nemmeno avevo preparato bene, insieme ad altri colleghi. Alla fine mi sarei sotterrato. Ho riso poi con matto!
Uno spettacolo che non avresti voluto fare?
Sono tutti adorati “figli”, ho sempre fatto quello che volevo fare. Per cui, no, non c’è uno spettacolo che non avrei voluto fare.
Faresti il finto ospite o il finto concorrente in una trasmissione televisiva?
Assolutamente no.
Cosa ti pesa di più nel teatro o non ti va giù nel suo ambiente?
La politicizzazione dell’arte, i registi e le produzioni che cercano in tutti i modi di non retribuirti lamentando miseria, gli “abusivi” del teatro, la burocrazia, e tutto ciò che con l’arte non ha niente a che fare.
Chi o cosa  non sopporti?
Sono in pace con l’intero universo, cerco sempre di vedere il lato buono delle persone e delle circostanze, ho una grandissima fede e da essa e dalla mia famiglia traggo la sicurezza in me stesso e la fiducia nel bene sopra ogni male.
In letteratura e in arte molti cercano il proprio stile. Tu ne hai uno? Lo cerchi? O non ti poni il problema?
Ho uno stile, sì. Sono “riconoscibile”, sia nelle vesti di attore, di cantante, di regista, che in quelle di drammaturgo, poeta e scrittore.
E per finire….
Qualcosa di scaramantico che fai o dici prima di entrare in scena?
Non sono scaramantico, non lo sono mai stato. Spesso apro il mio cuore a papà in cielo e gli chiedo di accompagnarmi in scena per mano e di darmi tutta la grinta e forza di cui necessito e penso sempre alla mia amata famiglia.
Cosa consigli a un giovane che voglia intraprendere questa strada?
Di farlo a tutti i costi, di rischiare, di crederci, di non stare a sentire le solite cariatidi che sconsigliano la carriera artistica perché irta di pericoli ed ostacoli e priva di una reale sicurezza economica. Non li ascoltate! Hanno solo paura che gli rubiate la poltrona! Non c’è frustrazione e condanna peggiore che praticare un mestiere che non ami e che ti logora ed abbrutisce ora dopo ora. Ai giovani dico di lasciarsi guidare dal fuoco sacro della passione, se c’è, e di non tradire mai i propri talenti, di inseguire la qualità e non effimere illusioni di popolarità e di fare tanta tantissima gavetta. Volere è potere! C’è spazio per tutti, l’Arte ha grandi braccia.
Una frase per te significativa di un autore con cui finiresti quest’intervista…
“…e bastava un' inutile carezza a capovolgere il mondo…” (Alda Merini)

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