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domenica 4 settembre 2011

DoppioSognoInterview: Lo stato dell'arte. Monica Bonomi


  • Presentati in pochissime parole. Chi sei?
    Sono monica daria bonomi, vivo con un cane che si chiama ghea, soffro di malinconia, adoro la montagna, anche il mare ma non il sole, e adoro l'odore del legno e del fieno. Mi piace stare con gli amici,fatico nella solitudine ma ci convivo .

    Quando hai iniziato a pensare te stessa come attrice?
    Sembra una bugia ma io l'attrice la volevo fare da bambina, per colpa di mia nonna che mi faceva recitare e che mi mostrava la magia del buio con le ombre cinesi.

    Come ti sei formata?
    Ho lavorato con compagnie che facevano spettacoli per bambini dopo un paio d'anni sono entrata alla Paolo Grassi. Finita la Grassi ho fatto cabaret e poi ho iniziato a insegnare recitazione. All'inizio l'edea di insegnare mi sembrava un ripiego, invece man mano che sono andata avanti ho capito che mi piaceva moltissimo e mi piace molto. Però per essere un bravo insegnante un attore deve lavorare, deve continuare a recitare.Così ho fatto diversi spettacoli negli anni. Come attrice, regista e anche autrice. Ma il difficile è venderli, non pensarli.

    Autori teatrali di riferimento?
    IL mio autore di riferimento è senza dubbio Samuel Beckett. Credo che Giorni felici sia il testo che più rappresenta il mondo a cui aspiro artisticamente.

    Letture oltre il teatro?
    Mi piace molto Charlie Brown , i romanzi americani di John Fante, Paul Auster, Carver, e la Via del tabacco di Caldwell ,ma tra miei libri preferiti : La vita davanti a sé di Romain Gary e Persuasione di Jane Austin. Mi piacciono le poesie, il mio poeta di riferimento è Gozzano ma anche Pablo Neruda e Italo Calvino che è un poeta della prosa.

    Cosa ami oltre il teatro?
    MI piace il cinema, mi piace scrivere, mi piace anche lavorare in casa costruendo qualcosa che le abbellisca, mi piace molto spostare mobili per esempio.

    Attori o attrici di riferimento?
    Giorgio Gaber, Melato, Al Pacino, Carlo Cecchi, Anna Bonaiuto, Marina Confalone, Meryl Streep, Marylin Monroe.

    Come vedi la situazione in Italia a proposito di spettacoli dal vivo?
    Io la situazione italiana l'ho sempre vista male, nel senso che non l'ho mai vista. Io non sono un'attrice che ha mai potuto godere del teatro iltaliano, mi sono sempre arrangiata con i mezzi di fortuna che avevo, aiutata da tutte le persone che seguono le cose che faccio. Diciamo che da molti anni, il teatro è in mano a pochi. Bisogna sicuramente creare gruppi forti, e ce ne sono tanti, molto validi e coraggiosi,questo si, ma la fatica è veramente immensa perché i riconoscimenti anche economici sono veramente esili.

    Ultimo spettacolo a cui hai partecipato?
    Ho fatto l'aiuto regista in un Otello Al Licinium di Erba, regia di Gianlorenzo Brambilla. Sto cercando di fare conosce tre lavori a cui tengo molto: Un monologo di Kafka, La via di una scimmia regia di Gaetano Sansone
    T'amerò per l'eternità e Un giorno con me e Andrea Parazzoli al pianoforte, spettacolo che ad agosto ha vinto il Teglio teatro festival valtellina , e l'ultimo spettacolo è con Stefano Pirovano che abbiamo finito ora di provare e speriamo di vendere il Caso di Alessandro e Marioa di Giorgio Gaber e Sandro Luporini.

    Prossimi impegni?
    Devo mettere in scena una performance per un evento previsto per Natale. Per il resto in ballo ho anche la mia scuola di teatro, Sagome Teatro e un paio di progetti che per ora tengo per me, per scaramanzia.

    Quando affronti un personaggio quali sono le prime cose che fai?
    Lo leggo, lo immagino, invento pezzi di vita che non sono scritti, poi studio la memoria, continuo a ripetere le parole del copione con grande velocità finché le battute diventano mie. A quel punto smetto di pensare e inizia la seconda parte completamente slegata da ogni mia volontà.

    Quali consideri essere i tuoi punti di forza?
    I miei punti di forza sono legati al doppio, ovvero alla volontà di essere comica e drammatica al tempo stesso. Questo mi interessa. Che rientra anche nel mio stile.

    Cosa ti senti di dover migliorare o in cosa ti piacerebbe cimentarti?
    Devo migliorare molto sul mio carattere, sulle mie difese, se migliori dentro di te, migliori anche nell'interpretazione del personaggio. Recitare è vita, se capisci delle cose della tua vita reciti meglio , altrimenti fai sempre lo stesso personaggio. Ecco io quello non vorrei che accadesse. Vorrei sempre imparare, migliorarmi. MI piacerebbe fare Amleto. Fare proprio la parte di Amleto e mi piacerebbe moltissimo fare un film con Woody Allen, è tutta la vita che ci spero...ma non riesco a trovare la sua mail per mandargli il curriculum e le foto...

    Domande scomode.
    Sei mai scesa a compromessi o lo faresti?

    Non ricordo di avere fatto compromessi gravicon me stessa per questo lavoro. Ho fatto cose che non mi sono piaciute, ma non tante, comunque non ho mai fatto nulla di cui mi sia vergognata, in teatro mai. Devo dire che ho sempre avuto la fortuna di fare cose di qualità.
    Una cosa avrei preferito non farla,ecco, ma non si tratta di uno spettacolo teatrale.

    Qualcuno ti è passato davanti perché è sceso a compromessi?
    Si molti mi sono passati davanti, ma non so se siano scesi a compromessi.
    Fa parte del lavoro. Questo è un mestiere in cui siamo troppi per pochi posti. Purtroppo ogni tanto capita. Ecco, c'è da dire che io non sono brava caratterialmente a reggere certe dinamiche, spesso mi sono tirata fuori dai giochi. Lo ammetto

    Cosa pensi delle agenzie di spettacolo?
    Le agenzie tirano acqua al loro mulino, cosa devono fare? Penso che dovrebbero prendere in considerazione i miei spettacoli.
    Un provino che non avresti voluto fare?
    Non mi pento , ma ricordo di avere fatto un provino con un regista abbastanza famoso teatrale. E' stato maleducato. Il provino l'ho interrotto io e sono uscita.

    Un spettacolo che non avresti voluto fare?
    Mi sono pentita di avere coinvolto alcune persone all'interno di un mio progetto registico. Lì ho sbagliato io, dovevo interrompere il lavoro. Invece ho cercato di comprendere, senza capire nulla. E' stato un incubo. Sempre meglio non lavorare con gli idioti .

    Faresti la finta ospite o la finta concorrente in una trasmissione televisiva?
    Non so se farei o meno la finta ospite o la finta concorrente, dipende dalla trasmissione...dipende. In generale direi di no. per quelle che vedo ora, intendo.

    Cosa ti pesa di più nel teatro o non ti va giù nel suo ambiente?Chi o cosa non sopporti?
    La cosa spiacevole, quella che non mi piace di questo mestiere, è che spesso compromette i rapporti umani. Gli sgambetti peggiori li ho ricevuto da alcune persone di cui mi fidavo e che amavo.
    Non mi piace il narcisismo, la sete di emergere, il bisogno degli altri per sentirsi bravi.
    Non puoi farne a meno forse, ma non mi piace e non sopporto più la finzione, la falsità, i sorrisi di facciata.
    Non mi piace l'ipercriticismo degli addetti ai lavori che vanno a vedere uno spettacolo e dicono solo le cose storte e hanno paura di ammettere che uno è bravo. La bravura di uno non toglie spazio a un altro. Questo invece sento che è un po' il retaggio italiano.
    E' difficile, bisogna trovare un forte equilibrio dentro. Io non sempre ci riesco. Così mi isolo a volte, anzi spesso.Anche se in pochi se ne accorgono.

    In letteratura e in arte molti cercano il proprio stile. Tu ne hai uno? Lo cerchi? O non ti poni il problema?
    Sì io cerco uno stile, ho uno stile, credo, tutti ce l'hanno. Tutti gli attori che conosco ce l'hanno un loro stile, una loro cifra. Se non ce l'hai è come se non sapessi fare la tua firma.

    Qualcosa di scaramantico che fai o dici prima di entrare in scena?
    Prima di entrare in scena di solito canto, sento la musica con l'ipod, oppure salto, di solito faccio dei salti.

    Cosa consigli a un giovane che voglia intraprendere questa strada?
    A un giovane consiglio di crearsi una strada parallela, autonoma, di inventarsi un monologo, di scrivere, di crearsi qualcosa di proprio da far girare quando non ha lavoro. Ma soprattutto consiglio di non essere timido, di imparare a conoscere e tessere valide relazioni di lavoro, senza perdere di vista se stesso.

    Una frase per te significativa di un autore con cui finiresti quest’intervista?
    Qualcuno mi sta ancora guardando? ( Pausa)Sta ancora preoccupandosi di me?( Pausa)E' questo che trovo meraviglioso( Pausa)Occhi sui miei occhi.
    (Giorni Felici di Samuel Beckett)

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