Milano, 22 dicembre 2015
La Chicago degli anni venti si colora di rosa
di Marisa Gorza
Con il musical “Pink Chicago”di Sergio Scorzillo vanno in scena al Pime di Milano le atmosfere torbide e incandescenti del Proibizionismo americano
La storia è ambientata nella iconografica Chicago degli annni Venti. Centro nevralgico del jazz e del blues, capitale del gioco d'azzardo e delle lotte tra le bande di gangster, dei fumosi night club che pullulano di contrabbandieri e tipi loschi, di flapper scatenate nel charleston, di seduzione, tentazione e fascino del proibito. Quell'atmosfera torbida e incandescente propria del Proibizionismo americano, dove trasgredire era d'obbligo. Trasgressione, delitto, passione, ricerca della fama ad ogni costo... elementi ritrovati sul palcoscenico del teatro milanese Pime, con il debutto(17 e 18 dicembre) del musical/parodia“Pink Chicago”di Sergio Scorzillo, già nostro amico(autore tra l'altro de “La guerra di Alvise”, ricordate?) e la regia di Raffaella Marchegiano. Tutti i tipici componenti in primo piano, dicevamo, più uno che domina da cima a fondo lo spettacolo: una spassosissima ironia.
Pensierino natalizio
Questa è la vicenda snocciolata lungo una trama anticonvenzionale e inframezzata dalle note briose della colonna sonora con brani d'atmosfera, tra i quali “And All that Jazz”, “Razzle Dazzle” e “Cell Block Tango”. Tuttavia l'opera non si basa solo sul mero divertimento, bensì fa rimarcare la diffusa difficoltà di superare i pregiudizi sociali e di portarsi al passo con i tempi. Ciò succedeva negli anni Venti, esattamente come ai giorni nostri.
“Con questo lavoro -spiega Raffaella Marchegiano- abbiamo cercato di realizzare il nostro intento( va sottolineato che Raffaella è alla direzione di Doppio Sogno, l'associazione culturale che ha promosso la pièce), cioè di non lasciarsi relegare da ruoli imposti dalla società e di essere sempre sé stessi. Quello di Roky che si traveste al femminile è un paradosso, ma tutti, prima o poi siamo costretti ad indossare una maschera. In particolare mi riferisco alle donne che per fare carriera devono assumere atteggiamenti aggressivi e magari mascolini, altrimenti addio promozione. Uomo o donna cosa importa cosa sei? Basta con preconcetti ed evviva la tolleranza!”
-La commedia lascia però intravvedere che per raggiungere il successo bisogna lottare, magari in maniera sleale e ricorrere al bluff...
“E' così, ma alla fine della commedia a vincere è la dolce e sincera Amy, professionale e preparata e che non ha certo bisogno di ricorrere a sovrastrutture infide...”, inoltre per dare maggior enfasi a un caloroso mood di stagione e rimarcare la serietà dell'impegno di Doppio Sogno, una parte del ricavato dello spettacolo è stata devoluta in beneficenza. Dopo il debutto milanese, lo spettacolo approderà a gennaio al teatro Fratello Sole di Busto Arsizio. Per iniziare l'anno con tutti i buoni propositi ...teatrali di questo mondo.