« È giusto che voi abbiate dubbi e perplessità; che la perplessità si alzi in voi rispetto a ciò che è meritevole di dubbio. […] Non fatevi guidare da dicerie, tradizioni o dal sentito dire. Non fatevi guidare dall'autorità dei testi religiosi, né solo dalla logica e dall'inferenza, né dalla considerazione delle apparenze, né dal piacere della speculazione intellettuale, né dalla verosimiglianza, né dall'idea “questo è il nostro maestro”. Ma quando capite da soli […] che certe cose sono cattive e biasimevoli, portano danno e sfortuna, non solo secondo voi, ma anche secondo il parere dei saggi, [allora] abbandonatele. […] Quando voi stessi riconoscete che certe cose sono buone, non riprovevoli, in qualche maniera lodevoli, una volta intraprese e provate portano a benefici ed alla pace, [allora] accettatele e dimorate in esse». » | |
(Discorso del Buddha ai Kalama, abitanti di Kesaputra. Anguttara Nikaya, Tika Nipata,Mahavagga, sutta n. 65, Canone pāli) |
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mercoledì 25 maggio 2011
Dharma vicaya
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