| Certo un mistero altissimo e più forte dei nostri umani sogni gemebondi |
| governa il ritmo d'infiniti mondi |
| gli enimmi della Vita e della Morte. |
| Ma ohimè, fratelli, giova che s'affondi |
| lo sguardo nella notte della sorte? |
| Volere un Dio? Irrompere alle porte |
| siccome prigionieri furibondi? |
| Amare giova! Sulle nostre teste |
| par che la falce sibilando avverta |
| d'una legge di pace e di perdono: |
| «Non fate agli altri ciò che non vorreste |
| fosse a voi fatto!». Nella notte incerta |
| ben questo è certo: che l'amarsi è buono! Guido Gozzano |
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giovedì 28 luglio 2011
Ignorabimus
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