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giovedì 7 aprile 2011

L'attimo fuggente

Fermate gli orologi, tagliate i fili del telefono e regalate un osso al cane, affinché non abbai. 
Faccia silenzio l'orologio, tacciano i risonanti tamburi, che avanzi la bara, che vengano gli amici dolenti. 
Lasciate che gli aerei volteggino nel cielo e scrivano l'odioso messaggio: lui è morto. 
Guarnite di crespo il collo bianco dei piccioni e fate che il vigile urbano indossi lunghi guanti neri. 
Lui era il mio nord, era il mio sud, era l'oriente e l'occidente, i miei giorni di lavoro, i miei giorni di festa, era il mezzodì, la mezzanotte, la mia musica, le mie parole. 
Credevo che l'amore potesse durare per sempre. 
Beh, era un'illusione. 
Offuscate tutte le stelle, perché non le vuole più nessuno. 
Buttate via la luna, tirate giù il sole, svuotate gli oceani e abbattete gli alberi. 
Perché da questo momento niente servirà più a niente 



Stop all the clocks, cut off the telephone,
Prevent the dog from barking with a juicy bone,
Silence the pianos and with muffled drum
Bring out the coffin, let the mourners come
Let aeroplanes circle moaning overhead
Scribbling on the sky the message He Is Dead,
Put crêpe bows round the white necks of the public doves,
Let the traffic policemen wear black cotton gloves.
He was my North, my South, my East and West,
My working week and my Sunday rest,
My noon, my midnight, my talk, my song;
I thought that love would last for ever: I was wrong.
The stars are not wanted now: put out every one;
Pack up the moon and dismantle the sun;
Pour away the ocean and sweep up the wood.
For nothing now can ever come to any good.

by W.H. Auden

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