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mercoledì 19 gennaio 2011

Bozzetto cinematografico

Vuole un'idea nuova per un film da realizzare? Ho quello che fa per lei...anzi possiamo darci del tu? Mi farebbe davvero piacere...sa tra noi...insomma, ormai...ah...preferisce del lei? D'accordo. Mi segua. Ho seguito la regola della produzione. Colpi di scena e originalità, finalmente. E musica, ovvio. Movimento. Mi segua.

Il film inizia con una carrellata sul protagonista (Charley) il quale poi si rialza ed esprime il suo disappunto perchè si era appena fatto stirare i pantaloni.
Dopo i titoli di Testa (li ho tutti già in testa, guardi), che scorrono con in sottofondo "Quel mazzolin di fiori" in si bemolle maggiore, una panoramica mostra il protagonista che in supermercato di Cologno litiga con un'aragosta surgelata per una questione di cambiali scadute.
Interviene Dasy, che fa la cassiera nel supermercato per dimenticare il suo passato di spogliarellista. La bella, bionda ovviamente, dev'essere molto bionda anche di più, divide gli antagonisti e prendendo Charley alla sprovvista gli chiede se all'uscita del lavoro la può aiutare a portare a casa una cassa di iguane sott'olio. Charley accetta subito giurando, falsamente (è innamorato di lei) di adorare le iguane sott'olio fin da quando suo padre portava i calzoni corti.
A casa di Dasy un'altra carrellata sul protagonista, che si ritrova così sdraiato sul divano, e un piano americano su Dasy che infatti balla un tip-tap cercando inutilmente di imitare la Streep sotto la doccia.
La sequenza finisce con Charley e Dasy che si abbracciano nudi su un seggiolino di plexiglass.
Nel caso la censura lo richieda si può anche farli abbracciare su un frigo.
Quando gli amanti riescono a districarsi e a scendere da dove sono Dasy tocca l'argomento matrimonio (anzi più che toccarlo lo strizza tanto che Charley emette un urletto) e promette sulla propria testa che farà mettere i doppi vetri e risparmierà sul gas. Ma Charley (colpo di scena) le confessa di essersi già legato ad una turca ottomana e di pensare ormai di averla messa incinta. Al che Dasy gli ribatte che non ha mai potuto soffrire le ottomane e che anzi cambierà anche le poltrone del salotto.
Dopo venti minuti di alterco la sequenza si interrompe per mancanza d'idee.
Ritroviamo i nostri eroi che cavalcano un asino nel deserto del sahara.
La cinepresa inquadra la testa dell'asino e il fondoschiena di Dasy alternativamente, facendo notare allo spettatore la rassomiglianza.
Poi l'asino muove le orecchie e allora Charley si mette a cantare un blues negro e non smette se non quando ha il miraggio di un hamburger con salsa tonnata. Ma quando l'hamburger si tramuta in una caricatura di Woody Allen, Dasy è costretta ad infilare le gambe in due bidoni perchè le è venuto il latte alle ginocchia. E viene così risolto il problema della sete.
Passato il primo semaforo che è un miraggio e il secondo che è un formaggio si ritrovano davanti alla porta fantasma di un saloon fantasma. Girando lo sguardo scoprono con raccapriccio di trovarsi in un villaggio fantasma e Charly si chiede ad alta voce "Che fine ha fatto Baby Jane"? non rendendosi conto di avere sul golf delle scaglie di forfora.
Dasy viene presa dallo sconforto ma fortunatamente non viene trascinata via.
Colto da un presentimento Charley entra nel saloon fantasma e al banco fantasma ordina a un fantasma un Negroni sbagliato...
Il negro fantasma che glielo serve anzichè indispettirsi o spettinarsi gli strizza l'occhio e gli modula "swanee" con le labbra fantasma chiuse.
Charley comprende che è arrivato il suo momento e quando nel saloon irrompe il figliol prodigo fantasma dell'oste negro fantasma gli regala una medaglia della pace e fugge con lui in Tanganika...

che ne dice dottore...si può fare?

Bozzetto cinematografico è un nonsense di Sergio Scorzillo
tutti i diritti riservati


Post scriptum:
ora Dasy fa la guida alpina, anche se tutti sanno delle sua relazione con un frate trappista di vent'anni più giovane di lei, anche se sfortunatamente ceco dalla nascita...ho detto ceco

Post Post scriptum:
Charley ha denunciato la casa produttrice del film perchè le frequenti carrellate gli hanno provocato un irreversibile schiacciamento delle vertebre

Post Post Post scriptum:
il figlio fantasma del negro fantasma si è messo in politica stabilmente

Post Post Post Post scriptum:
dell'asino non si hanno più notizie. Pare, dico pare, che lavori per Bin Laden

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