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sabato 31 dicembre 2011

Dall'ultima volta che ci siamo sentiti...monologo di Woody Allen

Dall'ultima volta che ci siamo sentiti ci sono stati, nella mia vita
privata, molti mutamenti significativi, di cui stasera possiamo parlare
per, come dire, valutarli. Ho cambiato casa. Comincio dall'inizio. Prima
abitavo nell'East Side, a Manhattan, ma venivo continuamente rapinato,
aggredito e sadicamente picchiato nelle gengive. Allora mi sono trasferito
in un palazzo di Park Avenue, uno di quei palazzi col portiere in livrea,
sorvegliatissimo, costosissimo e magnifico. Ci abitavo da due settimane
quando sono stato aggredito dal portiere.
Non so cos'altro c'è di nuovo… Ah sì! Dall'ultima volta che ci siamo
sentiti sono diventato una Società in Accomandita. L'anno scorso, ebbi
difficoltà col fisico. Volevo dedurre dal reddito imponibile la spesa per
lo psicanalista, in quanto "cure mediche", ma all'Ufficio Imposte Dirette
mi dissero che rientrava sotto la voce "divertimenti". Si arrivò a un
compromesso, rubricandola come "contributi religiosi".
Quest'anno dunque ho fondato una società. Io ne sono il presidente, mia
madre ha la vice-presidenza, mio padre ne è il segretario perpetuo, mia
nonna il tesoriere. Mio zio è nel Consiglio d'Amministrazione. Si sono
coalizzati e hanno cercato di dimissionarmi. Io ho stretto un'alleanza di
interessi con lo zio e abbiamo mandato mia nonna in galera.
Mi sono iscritto all'università, per laurearmi in filosofia.
Frequentavo corsi di filosofia teoretica, come "Verità e Bellezza" e
"Introduzione a Dio", nonché "Propedeutica alla Morte". Fui espulso, alla
fine del primo anno, perché sorpreso a copiare all'esame scritto di
metafisica. Sbirciavo dentro l'anima del mio compagno di banco.
In seguito alla mia espulsione, mia madre - donna molto sensibile - si
chiuse in bagno e si fece un'overdose di pedine della dama.
Sono stato in analisi. Questo lo saprete già, sul mio conto. Da giovane,
andavo in terapia di gruppo poiché non potevo permettermi una psicanalisi
individuale. Fra noialtri nevrotici si disputava un campionato di
baseball. Io ero il capitano della squadra dei Paranoici Latenti. Le
partite si svolgevano la domenica mattina. Memorabile l'incontro fra
Rosicchiatori di Unghie e Piscialletto. Vedere dei nevrotici giocare a
baseball è uno spasso. Io, se commettevo un fallo, ero oppresso da sensi di colpa.
Inoltre, ho un cugino al quale i miei genitori volevano più bene che a me,
da piccoli. E questo mi ha distrutto. Laureatosi a pieni voti, mio cugino
si mise a fare l'assicuratore.
Si è sposato con una ragazza molto magra e sono andati ad abitare nei
sobborghi, dove hanno ogni sorta di status symbols: casa di loro
proprietà, automobile, pelliccia di visone, assicurazione contro il furto
e l'incendio, assicurazione sulla vita. La moglie ha anche
un'assicurazione sull'orgasmo. Se il marito non riesce a soddisfarla
sessualmente, la polizza prevede un indennizzo mensile in denaro.
Non so cos'altro dirvi sul mio conto. Ho fatto lo scrittore e l'attore.
Scrivevo per la televisione. Per diventare attore frequentai una scuola di
recitazione. Come saggio finale demmo Gedeone di Paddy Chayefsky. In
Gedeone io facevo la parte di Dio. Mi immedesimai tanto nella parte -
secondo i canoni di quella scuola - che la vivevo anche fuori scena. Ero
divino. Veramente favoloso. Andavo in giro in doppiopetto blu. Mi spostavo
in tassì da un capo all'altro di New York. Davo mance da padreterno, come
avrebbe fatto Lui. Una volta litigai con un tale, e lo perdonai. Sul
serio. Mi aveva pestato un piede e io gli dissi: "Cresci e moltiplicati!''
Ma non mi espressi esattamente così.

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