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sabato 31 dicembre 2011

la vita mi passò davanti agli occhi - monologo di Woody Allen

Mi trovavo giù al sud, nel Profondo Sud, e fui invitato a una festa in
costume. Accettai volentieri l'invito, era Halloween, e decisi di andarci
travestito da fantasma. Prendo un lenzuolo e mi ci avvolgo tutto. Esco per
andare alla festa. Dovete figurarvi la scena: io che cammino per le strade
d'una cittadina del Profondo Sud con un lenzuolo bianco sulla testa. Si
ferma una macchina, con tre tipi a bordo, avvolti in lenzuoli bianchi, e
uno mi fa: "Sali". Arguii che anche loro andavano alla festa travestiti da
fantasmi. Salii tranquillamente, ma dopo un po' mi accorsi che stavamo
andando da un'altra parte e glielo dissi.
E loro: "Passiamo a prendere il Grande Drago".
D'un tratto mi venne un lampo di genio. Profondo Sud. Lenzuoli bianchi.
Grande Drago. Feci presto a fare due più due quattro. Arguii che un loro
amico stava andando alla testa travestito da drago.
Poco dopo sale a bordo un omaccione e mi rendo conto che quei tipi sono
membri del Ku Klux Klan. Quattro, e ben armati. Lo sportello è bloccato.
Mi pietrifico. Cerco in qualche modo di trarli in inganno, buttando là
qualche parola nel dialetto dell'Alabama. Accanto a me è seduto il capo
del clan - lo si riconosce per via delle lenzuola con gli angoli.
Arriviamo sul luogo di riunione, in aperta campagna, e qui mi tradisco,
purtroppo, perché - quando fanno la colletta e tutti gli altri versano un
contributo in contanti - io dico: "Mi impegno per cinquanta dollari". Mi
sgamarono immediatamente.
Mi tolsero il cappuccio e mi misero un cappio intorno al collo.
Decidono di impiccarmi li per li. Allora tutta quanta la mia vita mi passò
davanti agli occhi. Mi rividi bambino, nel Kansas. Andare a scuola,
sguazzare nel laghetto. Andar giù al fiume a pescare. Andare dal droghiere
a comprare i tarallucci per zia Marta...
A questo punto mi accorgo che non è la mia vita, quella. Stanno per
impiccarmi e una vita fasulla mi sta passando davanti agli occhi.
Allora parlai loro. Fui molto eloquente e dissi: "Ragazzi, questo paese
non può sopravvivere se non ci si ama fraternamente a vicenda,
indipendente mente dalla fede religiosa e dal colore della pelle". Li
commossi talmente, con le mie parole, che non solo mi lasciarono andare
ma, quella sera, vendetti loro Buoni pro Israele per oltre duemila dollari.

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