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mercoledì 2 marzo 2011

Enrico VIII°

Pur se di umili origini, indubbiamente fu dalla culla destinato a grandi onori.egli fu uno studioso serio e competente, eccezionalmente sagace, buon oratore e persuasivo; agro e scostante con quelli che non lo amavano ma, con chi ne cercava l'amicizia, dolce come l'estate.
E anche se era insaziabile nel prendere, il che è una colpa, pure nel dare egli fu principesco: eterni testimoni a suo favore quei centri gemelli del sapere che egli volle fondare (ipswich e oxford) uno dei quali cadde con lui,ricusando di sopravvivere alla bontà di chi l'aveva voluto, e l'altro, per quanto incompiuto, già tanto famoso
ed eccellente per cultura, e tuttora in ascesa, che la cristianità proclamerà per sempre i meriti dell'uomo.
La sua rovina finì  per colmarlo di felicità, poichè allora, egli ritrovò se stesso scoprendo la beatitudine di non contare più nulla; e, per aggiungere maggiori onori ai suoi anni di quanto gli uomini potessero offrirgli, morì nel timor di Dio.

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