Ora l'inverno del nostro scontento
è reso estate gloriosa da questo sole di York,
e tutte le nuvole che incombevano minacciose
sulla nostra casa sono sepolte nel petto profondo
dell'oceano.
Ora le nostre fonti sono cinte di
ghirlande di vittoria, le nostre armi malconcie appese
come trofei, le nostre aspre sortite mutati in lieti incontri,
le nostre marce tremende in misure deliziose di danza.
La guerra dal volto grifagno ha spianato la fronte corrugata,
e ora, invece di montare destrieri corazzati per atterrire le
anime di nemici impauriti, saltella agilmente nella camera
di una signora al suono seducente di un liuto.
Ma io che non fui fatto per tali svaghi ,
ne fatto per corteggiare uno specchio amoroso;
io che sono di stampo rozzo e manco della maestà d'amore
con la quale pavoneggiarmi davanti a una frivola ninfa
ancheggiante, io sono privo di ogni bella proporzione,
frodato nei lineamenti dalla natura ingannatrice,
deforme, incompiuto, spedito prima del tempo in questo mondo
che respira, finito a metà, e questa così storpia e brutta
che i cani mi abbaiano contro quando zoppicco accanto a loro,
ebbene io, in questo fiacco e flautato tempo di pace,
non ho altro piacere con cui passare il tempo se non
quello di spiare la mai ombra nel sole e commentare
la mia deformità.
Perciò non potendo fare l'amante
per occupare questi giorni belli ed eloquenti, sono
deciso a dimostrarmi una canaglia e a odiare gli oziosi
piaceri dei nostri tempi.
Ho teso trappole, ho scritto
prologhi infidi con profezie da ubriachi, libelli e
sogni per spingere mio fratello Clarence e il re a
odiarsi l'uno contro l'altro mortalmente;
e se re Edoardo è giusto e onesto quanto io sono astuto
falso e traditore, oggi Clarence dovrebbe essere imprigionato
grazie a una profezia che dice che G. sarà l'assassino degli
eredi di Edoardo.
Tuffatevi pensieri infondo alla mia anima, ecco Clarence.
è reso estate gloriosa da questo sole di York,
e tutte le nuvole che incombevano minacciose
sulla nostra casa sono sepolte nel petto profondo
dell'oceano.
Ora le nostre fonti sono cinte di
ghirlande di vittoria, le nostre armi malconcie appese
come trofei, le nostre aspre sortite mutati in lieti incontri,
le nostre marce tremende in misure deliziose di danza.
La guerra dal volto grifagno ha spianato la fronte corrugata,
e ora, invece di montare destrieri corazzati per atterrire le
anime di nemici impauriti, saltella agilmente nella camera
di una signora al suono seducente di un liuto.
Ma io che non fui fatto per tali svaghi ,
ne fatto per corteggiare uno specchio amoroso;
io che sono di stampo rozzo e manco della maestà d'amore
con la quale pavoneggiarmi davanti a una frivola ninfa
ancheggiante, io sono privo di ogni bella proporzione,
frodato nei lineamenti dalla natura ingannatrice,
deforme, incompiuto, spedito prima del tempo in questo mondo
che respira, finito a metà, e questa così storpia e brutta
che i cani mi abbaiano contro quando zoppicco accanto a loro,
ebbene io, in questo fiacco e flautato tempo di pace,
non ho altro piacere con cui passare il tempo se non
quello di spiare la mai ombra nel sole e commentare
la mia deformità.
Perciò non potendo fare l'amante
per occupare questi giorni belli ed eloquenti, sono
deciso a dimostrarmi una canaglia e a odiare gli oziosi
piaceri dei nostri tempi.
Ho teso trappole, ho scritto
prologhi infidi con profezie da ubriachi, libelli e
sogni per spingere mio fratello Clarence e il re a
odiarsi l'uno contro l'altro mortalmente;
e se re Edoardo è giusto e onesto quanto io sono astuto
falso e traditore, oggi Clarence dovrebbe essere imprigionato
grazie a una profezia che dice che G. sarà l'assassino degli
eredi di Edoardo.
Tuffatevi pensieri infondo alla mia anima, ecco Clarence.
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