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SCENA QUINTA
Sedetti sulla riva a pescare
con la pianura arida dietro di me
Riuscirò alla fine a porre ordine alle mie terre?
Il greto di un torrente. Mattia e Stefano, calzando stivaloni, coi piedi nell'acqua stanno pescando
STEFANO Vuoi dire quello che dice messa?
MATTIA Quello che dice messa. Anche se i suoi compiti non si esauriscono lì. Ti sembra strano?
STEFANO Non ti ci vedo
MATTIA Mi son sentito sempre dire la stessa cosa....Credi che ci voglia una faccia particolare?
STEFANO Non so. Il nostro è piccolo e grasso
MATTIA E vecchio
STEFANO No. Non tanto...Si, forse è abbastanza vecchio...sono nuove, queste canne?
MATTIA Ti sembrano nuove?
STEFANO Si. Mai usate da nessuno
MATTIA Infatti. Comperate un mese fa...Le uso oggi per la prima volta
STEFANO Perchè ne hai comperate due? Non abiti da solo?
MATTIA Veramente ne ho comperate tre. Mi piacevano. E poi mi auguravo capitasse un'occasione del genere. Un amico con cui usarle
STEFANO Siamo amici?
MATTIA Non lo siamo?
STEFANO Penso di si...Si...Penso di si...Le hai pagate un sacco, ci scommetto
MATTIA Già, ma vedi...i soldi...Non è che non ne abbia...Però non mi interessano
STEFANO Forse non ti interessano perchè li hai
MATTIA Direi che spesso costituiscono un problema...Credo che tu abbia ragione...Dico che non mi interessano perchè li ho. M'immagini ricco
STEFANO Queste canne costano parecchio
MATTIA Pensi che abbia fatto male a comprarle?
STEFANO No...Adesso non saremmo qui a pescare...Ti piace, pescare?
MATTIA Sono vent'anni...
STEFANO Scommetto che pescavi con tuo nonno
MATTIA Infatti
STEFANO E ne prendevi?
MATTIA Lui. Io mai niente
STEFANO Mi parli di tuo nonno?
MATTIA T'interessa?
STEFANO Si
MATTIA Portava sempre il cappello...un borsalino grigio con la banda alta...gli restava il segno sulla fronte quando se lo toglieva...era stato sergente durante la guerra e ci teneva molto a ricordarlo...quella sua medaglia ormai verde che teneva sul mobile...gli piaceva pescare, cacciare...mi portava spesso con lui...Aveva un motorino rosso sgangherato e lo teneva lustro come una Ferrari...Mi caricava di dietro e io mi aggrappavo alla cinta dei suoi calzoni, appoggiavo il naso stretto alla sua camicia di flanella, tenevo larghe le gambe, chiudevo gli occhi e via...Sarei andato con lui in capo al mondo
STEFANO Solo con lui
MATTIA Si. Solo con lui
STEFANO Ma i tuoi dov'erano?
MATTIA In città. Mi portavano in campagna da mio nonno e per tre mesi stavo lì...con i miei libri...passavo le ore, in mezzo ai libri, in casa e nei campi...
STEFANO Studiavi molto?
MATTIA Si
STEFANO Ti piaceva?
MATTIA Credo che mi piacesse. Ora non ne sono poi tanto convinto...Era uno sfogo. Era qualcosa. Mio fratello era più grande, lui restava in città...E poi anche quando c'era...Ho sempre visto gli altri, tutti gli altri, come distanti...e me in un altro mondo...un mondo a parte...Stare in quel mondo non mi piaceva, all'inizio, ma sentivo che era il mio, che qualcuno aveva deciso che lo fosse e così mi adeguavo. E mi aggrappavo ai miei libri. Per non pensare
STEFANO Ha abboccato (comincia a lavorare di mulinello ma ben presto si accorge dell'errore) No...mi sbagliavo...Colpa di un raggio sull'acqua
MATTIA Meglio così
STEFANO Perchè?...Non siamo qui per prendere i pesci?
MATTIA No
STEFANO E allora che facciamo?
MATTIA Niente. Aspettiamo. Il bello della pesca è proprio questo. Non è prendere qualcosa...è aspettare che succeda...( un lungo silenzio)Ti stavo annoiando, poco fa?
STEFANO Per niente
MATTIA Non bisogna darmi corda...appena posso mi commisero
STEFANO Che cosa vuol dire?
MATTIA Non lo sai?
STEFANO Non bene
MATTIA È come piangere sul latte versato
STEFANO Ah...e tu ne hai versato tanto?
MATTIA Non so...a volte credo di si...anche se a volte penso di non avere nemmeno tentato di mettere il bricco pieno sul fuoco...
STEFANO Anche a me piace star solo
MATTIA A me piace star solo "adesso". Una volta non era così. Una volta avrei voluto gente intorno a me, di continuo. Perchè erano sempre gli altri che ridevano. Gli altri, che vivevano. Credo che sia stato allora...credo che sia stato nel momento in cui mi sono messo in testa che la mia vita era nata diversa, era nata segnata...che ho cominciato a credere in un percorso obbligato...una specie di maledizione, solo che non "poteva" essere una maledizione...doveva essere più qualcosa che aveva a che vedere con l'espiazione...e la redenzione...Sto parlando difficile?
STEFANO Si. Ma credo di capirti, però. Credo di capirti. Non è quello che dici, sai? È il tono...è il suono della voce...Un giorno andrò via da qui...a te sembra così bello ma...non c'è niente...Voglio vedere Parigi. E voglio camminare sotto la torre di Londra...come si chiama?...Mia madre non è mai stata, a Parigi...e nemmeno mio padre, credo...Credo che non gli interessi nemmeno...(un movimento lo fa trasalire) Hai visto?
MATTIA Cos'era?
STEFANO Una rana
MATTIA Ma no, una rana non striscia
STEFANO Non ci sono bisce d'acqua, da queste parti
MATTIA Ne sei sicuro?
STEFANO Io non ne ho mai viste
MATTIA Comunque non era una rana
STEFANO Credi?
MATTIA Certo
STEFANO D'accordo. Mi sarò sbagliato...
MATTIA ...E' incredibile...
STEFANO Cosa?!
MATTIA Essere qui. Qui in questo posto verde fuori dal tempo, a pescare con un ragazzino di tredici anni
MATTIA Essere qui. Qui in questo posto verde fuori dal tempo, a pescare con un ragazzino di tredici anni
STEFANO Non ne ho tredici
MATTIA Non ha importanza
STEFANO ...E allora?
MATTIA ...Mi vedesse mio fratello mi darebbe del pazzo
STEFANO Perchè?
MATTIA Tanto per cominciare siamo a mollo nell'acqua
STEFANO Abbiamo gli stivaloni
MATTIA Si, ma l'umidità...Da piccolo soffrivo di reumatismi...punture su punture...un liquido bianchiccio che mi paralizzava la gamba...
STEFANO Le ha fatte anche mia madre
MATTIA E' guarita?
STEFANO Insomma...
MATTIA E adesso sono qui a mollo. E non mi capiterà niente
STEFANO Sicuro
MATTIA E sai perchè?
STEFANO Perchè
MATTIA Perchè me ne frego
STEFANO Giusto!
MATTIA Ho cominciato a guarire quando ho deciso di fregarmene, di non vivere ovattato, di rompere il guscio...E di abbandonarmi nelle mani del Signore...
STEFANO Le mani di chi?
MATTIA Dio...Ci risiamo, avevo giurato a me stesso che non l'avrei nominato
STEFANO Ah...Dio...
MATTIA Non ci credi, tu?
STEFANO Boh...
MATTIA Bene. Bella risposta
STEFANO Scusa
MATTIA No, no. Non ti prendo in giro. Dico sul serio.
STEFANO E' che lui...anche se c'è, dico...Se ne sta lassù, in silenzio, immobile...
MATTIA ...Sai che cosa ho capito ultimamente?
STEFANO Cosa?
MATTIA Che quando si cerca veramente qualcosa non bisogna "cercarla". Bisogna aspettare..."Aspettare"...
STEFANO Già
MATTIA ...e un'altra cosa...Prendi quel libro dentro la sacca
STEFANO (abbassandosi e torcendosi prende, dalla sacca poggiata sulla riva, un libro rilegato in pelle scura) Questo?
MATTIA Sai cos'è?
STEFANO (leggendo il frontespizio) Una Bibbia
MATTIA Dammela
STEFANO (gliela porge) Ecco
MATTIA (dopo averla guardata la getta tra i flutti) Via!
STEFANO Ma cosa fai!?
MATTIA Quando le cose le vogliamo "dentro"...dobbiamo sbarazzarcene
MATTIA Quando le cose le vogliamo "dentro"...dobbiamo sbarazzarcene
LE RAGIONI DEL SILENZIO è un dramma di Sergio Scorzillo
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