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domenica 6 febbraio 2011

LE RAGIONI DEL SILENZIO

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SCENA QUINTA
Sedetti sulla riva a pescare
con la pianura arida dietro di me
Riuscirò alla fine a porre ordine alle mie terre?

Il greto di un torrente. Mattia e Stefano, calzando stivaloni, coi piedi nell'acqua stanno pescando

STEFANO  Vuoi dire quello che dice messa?
MATTIA  Quello che dice messa. Anche se i suoi compiti non si esauriscono lì. Ti sembra strano?
STEFANO  Non ti ci vedo
MATTIA  Mi son sentito sempre dire la stessa cosa....Credi che ci voglia una faccia particolare?
STEFANO  Non so. Il nostro è piccolo e grasso
MATTIA  E vecchio
STEFANO  No. Non tanto...Si, forse è abbastanza vecchio...sono nuove, queste canne?
MATTIA  Ti sembrano nuove?
STEFANO  Si. Mai usate da nessuno
MATTIA  Infatti. Comperate un mese fa...Le uso oggi per la prima volta
STEFANO  Perchè ne hai comperate due? Non abiti da solo?
MATTIA  Veramente ne ho comperate tre. Mi piacevano. E poi mi auguravo capitasse un'occasione del genere. Un amico con cui usarle
STEFANO  Siamo amici?
MATTIA  Non lo siamo?
STEFANO  Penso di si...Si...Penso di si...Le hai pagate un sacco, ci scommetto
MATTIA  Già, ma vedi...i soldi...Non è che non ne abbia...Però non mi interessano
STEFANO  Forse non ti interessano perchè li hai
MATTIA  Direi che spesso costituiscono un problema...Credo che tu abbia ragione...Dico che non mi interessano perchè li ho. M'immagini ricco
STEFANO  Queste canne costano parecchio
MATTIA  Pensi che abbia fatto male a comprarle?
STEFANO  No...Adesso non saremmo qui a pescare...Ti piace, pescare?
MATTIA  Sono vent'anni...
STEFANO  Scommetto che pescavi con tuo nonno
MATTIA  Infatti
STEFANO  E ne prendevi?
MATTIA  Lui. Io mai niente
STEFANO  Mi parli di tuo nonno?
MATTIA  T'interessa?
STEFANO  Si
MATTIA  Portava sempre il cappello...un borsalino grigio con la banda alta...gli restava il segno sulla fronte quando se lo toglieva...era stato sergente durante la guerra e ci teneva molto a ricordarlo...quella sua medaglia ormai verde che teneva sul mobile...gli piaceva pescare, cacciare...mi portava spesso con lui...Aveva un motorino rosso sgangherato e lo teneva lustro come una Ferrari...Mi caricava di dietro e io mi aggrappavo alla cinta dei suoi calzoni, appoggiavo il naso stretto alla sua camicia di flanella, tenevo larghe le gambe, chiudevo gli occhi e via...Sarei andato con lui in capo al mondo
STEFANO  Solo con lui
MATTIA  Si. Solo con lui
STEFANO  Ma i tuoi dov'erano?
MATTIA  In città. Mi portavano in campagna da mio nonno e per tre mesi stavo lì...con i miei libri...passavo le ore, in mezzo ai libri, in casa e nei campi...
STEFANO  Studiavi molto?
MATTIA  Si
STEFANO  Ti piaceva?
MATTIA  Credo che mi piacesse. Ora non ne sono poi tanto convinto...Era uno sfogo. Era qualcosa. Mio fratello era più grande, lui restava in città...E poi anche quando c'era...Ho sempre visto gli altri, tutti gli altri, come distanti...e me in un altro mondo...un mondo a parte...Stare in quel mondo non mi piaceva, all'inizio, ma sentivo che era il mio, che qualcuno aveva deciso che lo fosse e così mi adeguavo. E mi aggrappavo ai miei libri. Per non pensare
STEFANO  Ha abboccato (comincia a lavorare di mulinello ma ben presto si accorge dell'errore) No...mi sbagliavo...Colpa di un raggio sull'acqua
MATTIA  Meglio così
STEFANO  Perchè?...Non siamo qui per prendere i pesci?
MATTIA  No
STEFANO  E allora che facciamo?
MATTIA  Niente. Aspettiamo. Il bello della pesca è proprio questo. Non è prendere qualcosa...è aspettare che succeda...( un lungo silenzio)Ti stavo annoiando, poco fa?
STEFANO  Per niente
MATTIA  Non bisogna darmi corda...appena posso mi commisero
STEFANO  Che cosa vuol dire?
MATTIA  Non lo sai?
STEFANO  Non bene
MATTIA  È come piangere sul latte versato
STEFANO  Ah...e tu ne hai versato tanto?
MATTIA  Non so...a volte credo di si...anche se a volte penso di non avere nemmeno tentato di mettere il bricco pieno sul fuoco...
STEFANO  Anche a me piace star solo
MATTIA  A me piace star solo "adesso". Una volta non era così. Una volta avrei voluto gente intorno a me, di continuo. Perchè erano sempre gli altri che ridevano. Gli altri, che vivevano. Credo che sia stato allora...credo che sia stato nel momento in cui mi sono messo in testa che la mia vita era nata diversa, era nata segnata...che ho cominciato a credere in un percorso obbligato...una specie di maledizione, solo che non "poteva" essere una maledizione...doveva essere più qualcosa che aveva a che vedere con l'espiazione...e la redenzione...Sto parlando difficile?
STEFANO  Si. Ma credo di capirti, però. Credo di capirti. Non è quello che dici, sai? È il tono...è il suono della voce...Un giorno andrò via da qui...a te sembra così bello ma...non c'è niente...Voglio vedere Parigi. E voglio camminare sotto la torre di Londra...come si chiama?...Mia madre non è mai stata, a Parigi...e nemmeno mio padre, credo...Credo che non gli interessi nemmeno...(un movimento lo fa trasalire) Hai visto?
MATTIA  Cos'era?
STEFANO  Una rana
MATTIA  Ma no, una rana non striscia
STEFANO  Non ci sono bisce d'acqua, da queste parti
MATTIA  Ne sei sicuro?
STEFANO  Io non ne ho mai viste
MATTIA  Comunque non era una rana
STEFANO  Credi?
MATTIA  Certo
STEFANO  D'accordo. Mi sarò sbagliato...
MATTIA  ...E' incredibile...
STEFANO  Cosa?!
MATTIA  Essere qui. Qui in questo posto verde fuori dal tempo, a pescare con un ragazzino di tredici anni
STEFANO  Non ne ho tredici
MATTIA  Non ha importanza
STEFANO  ...E allora?
MATTIA  ...Mi vedesse mio fratello mi darebbe del pazzo
STEFANO  Perchè?
MATTIA  Tanto per cominciare siamo a mollo nell'acqua
STEFANO  Abbiamo gli stivaloni
MATTIA  Si, ma l'umidità...Da piccolo soffrivo di reumatismi...punture su punture...un liquido bianchiccio che mi paralizzava la gamba...
STEFANO  Le ha fatte anche mia madre
MATTIA  E' guarita?
STEFANO  Insomma...
MATTIA  E adesso sono qui a mollo. E non mi capiterà niente
STEFANO  Sicuro
MATTIA  E sai perchè?
STEFANO  Perchè
MATTIA  Perchè me ne frego
STEFANO  Giusto!
MATTIA  Ho cominciato a guarire quando ho deciso di fregarmene, di non vivere ovattato, di rompere il guscio...E di abbandonarmi nelle mani del Signore...
STEFANO  Le mani di chi?
MATTIA Dio...Ci risiamo, avevo giurato a me stesso che non l'avrei nominato
STEFANO  Ah...Dio...
MATTIA  Non ci credi, tu?
STEFANO  Boh...
MATTIA  Bene. Bella risposta
STEFANO  Scusa
MATTIA  No, no. Non ti prendo in giro. Dico sul serio.
STEFANO  E' che lui...anche se c'è, dico...Se ne sta lassù, in silenzio, immobile...
MATTIA  ...Sai che cosa ho capito ultimamente?
STEFANO  Cosa?
MATTIA  Che quando si cerca veramente qualcosa non bisogna "cercarla". Bisogna aspettare..."Aspettare"...
STEFANO   Già
MATTIA  ...e un'altra cosa...Prendi quel libro dentro la sacca
STEFANO  (abbassandosi e torcendosi prende, dalla sacca poggiata sulla riva, un libro rilegato in pelle scura) Questo?
MATTIA  Sai cos'è?
STEFANO  (leggendo il frontespizio) Una Bibbia
MATTIA  Dammela
STEFANO  (gliela porge) Ecco
MATTIA  (dopo averla guardata la getta tra i flutti) Via!
STEFANO  Ma cosa fai!?
MATTIA  Quando le cose le vogliamo "dentro"...dobbiamo sbarazzarcene

LE RAGIONI DEL SILENZIO è un dramma di Sergio Scorzillo
DOR/Siae, tutti i diritti riservati
chiedere il testo completo direttamente all'autore

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