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sabato 26 febbraio 2011

Nel Nome di Allàh, il Compassionevole, il Misericordioso


Il Profeta (pbsl) ha insegnato in che cosa consiste il credo islamico:
"Il Credo islamico (Imàn) consiste nel fatto che tu abbia fede in Allàh, nei Suoi Angeli, nei Suoi Libri, nei Suoi Apostoli, nella vita futura e che tu creda che il bene e il male provengono da un decreto divino"
L'informazione veritiera su ciascuno degli articoli di fede si trova esclusivamente nel Corano e negli ammaestramenti dottrinali del Profeta nell'esercizio del Suo magistero. Ne consegue che noi possiamo apprendere la verità su Allàh , gli Angeli, i Libri, gli Apostoli, la vita futura e i decreti divini solo ed esclusivamente dal Corano e dagli ammaestramenti dottrinali del Profeta Muhammad (pbsl) con l'esclusione di qualunque fonte.




CREDERE IN ALLAH

La fede in Allàh è il primo articolo del Credo islamico.


Dice Allàh nel Corano:
"E' Allàh stesso il Quale rende testimonianza che non c'è divinità tranne Lui."
"Egli (Allàh) conosce di loro (gli uomini) il passato ed il futuro, mentre essi non sanno di Lui se non ciò che Egli ha voluto far sapere di Sè."
"Sia lode ad Allàh il Quale non ha preso figlio e non ha condominio nella Sua regalità."
"Allàh è unico, Allàh è L'Eterno non generò ne fu generato non c'è nessuno co-eguale a Lui." "Allàh è il Creatore di tutto ciò che esiste"


Perciò l'uomo non deve rivolgere la sua adorazione ad altri che Allàh, Allàh è l'Onnipotente e Lui soltanto ha il potere di soccorrere l'uomo e di concedere le grazie che l'uomo Lo implora di fargli.
Perciò ogni richiesta di soccorso o implorazione di grazia non deve essere rivolta ad altri che a Lui !


Il profeta Muhammad
 (pbsl) ha detto:
"Allàh ha novantanove nomi; cento meno uno. Chi li conosce (e li mette in pratica), entrerà in Paradiso."
"Allàh è al di sopra delle vostra capacità di comprensione e perciò non fate meditazione su Allàh, ma sulla creazione di Allàh."


La qualità divina appartiene soltanto ad Allàh e, pertanto , soltanto ad Allàh è dovuta l'obbedienza dell'uomo, e l'uomo ubbidisce ad Allàh solo quando regola la sua vita in base al Codice di vita islamico, con l'esclusione di qualsiasi condotta che sia espressione dell'obbedienza a regole di vita provenienti da fonti diverse dal Corano e della Sunna.





CREDERE NEGLI ANGELI

La fede nell'esistenza degli Angeli è il secondo articolo del credo islamico.

L'esistenza degli Angeli è pura verità, anche se la loro realtà non entra nel raggio d'azione della esperienza umana, poiché di essa Allàh ci informa nel Corano. E quindi solo da Allàh e soltanto da Lui possiamo avere informazioni vere sugli Angeli.
Gli Angeli sono creature e, quindi, non possiedono la natura divina.
In quanto creature essi, come gli uomini, si trovano nella condizione di "servi di Allàh".
L'angelo-latria (cioè il culto degli Angeli) è un peccato grave. Gli Angeli sono ministri di Allàh, del Quale eseguono gli ordini con assoluta fedeltà e precisione; essendo privi per Loro natura di libero arbitrio, non hanno la possibilità di fare diversamente da come è stato loro ordinato da Allàh.
La ribellione ad Allàh è completamente estranea alla natura degli Angeli. Dice Allàh nel Corano:
"Il Ricordo (cioè il Corano) l'abbiamo Noi fatto scendere e certamente Noi saremo Custodi (della sua lettera).



CREDERE NEI LIBRI

La fede nella provenienza divina dei libri e' il terzo articolo del credo islamico. Nel Sacro Corano, che e' l'ultima Rivelazione divina, sono indicati i nomi dei libri (le cosiddette "sacre scritture") che contenevano i testi delle rivelazioni precedenti a quella coranica. essi sono:
  -  SUHUF (Fogli)

- TORAH (la Legge)

- ZUBUR (i Salmi)

- INGIL (l' Evangelo)

Per quanto riguarda il testo scritto della rivelazione denominata SUHUF, c'e' da dire che ne sono state del tutto perdute le tracce documentali. Per quanto riguarda TORAH , Salmi ed evangelo c'e' da dire che ci sono dei documenti scritti , la cui lettera, però, non corrisponde a quella della rivelazione omonima, per effetto di manipolazioni, alterazioni, aggiunte e tagli subiti dai testi stessi nel corso dei secoli. Per questi motivi la fede islamica nei libri consiste nel credere soltanto alla provenienza divina di "sacre scritture" di cui ci e' giunto il nome, ma non il testo originario. Pertanto, solamente il sublime Corano e' fonte di verità religiosa e di regole di condotta di sicura provenienza divina. La certezza di ciò riposa sulla parola di Allah, gloria a Lui l' altissimo, il Quale ha garantito ai
fedeli che il testo della rivelazione coranica sarà da Lui stesso custodito nella sua letteralità, sicché non saranno possibili adulterazioni. Dice Allah, gloria a Lui l'Altissimo, nel sublime Corano: "Il Ricordo [cioè il sublime Corano] l'abbiamo Noi fatto scendere e certamente Noi saremo Custodi [della sua lettera]."

Tra le rivelazioni pre-coraniche ed il sublime Corano c'e' una differenza sostanziale. Ciascuna rivelazione pre-coranica ha avuto per suoi destinatari gli uomini appartenenti ad un popolo stanziato su un territorio determinato in un preciso momento storico. I comandamenti contenuti in quelle rivelazioni erano obbligatori solo per i loro destinatari e per la loro discendenza.


Il sublime Corano ha per suoi destinatari tutti gli uomini della terra e per tutti i tempi successivi alla sua rivelazione. Pertanto i comandamenti del sublime Corano sono obbligatori per tutta l'umanità'.

Il sublime Corano e' insegnamento eterno e codice di vita definitivo, che mette fuori corso ogni pratica religiosa diversa dall' islam. Il Profeta Muhammad (pbsl) ha detto:
"Chiunque cerchi la guida altrove ( fuori dal testo coranico) sarà fuorviato da Allah."




CREDERE NEGLI INVIATI

SU DI LORO LA PACE

La fede nella missione apostolico-profetica, come veicolo della rivelazione divina, è il quarto articolo del credo islamico.


Allàh dice nel Corano:
"Non abbiamo mandato Apostoli se non con la lingua della Loro gente, per esporre con chiarezza il messaggio."
Ad ogni gente della terra Allàh ha inviato il Suo Messaggero attraverso Apostoli e Profeti e ogni Messaggero di Allàh parlava la lingua della sua gente, destinataria del messaggio divino, per informarla con chiarezza e senza equivoci.
"Non abbiamo inviato Apostoli se non perché fossero obbediti."
La parola coranica rasùl (apostolo) indica il Messaggero di Allàh, a cui è stata affidata la missione di diffondere una rivelazione scritta. La parola coranica nabiyy (profeta) indica il Messaggero di Allàh , al quale è stata affidata soltanto la missione di predicare, senza però avere ricevuto una Rivelazione scritta.
Il Messaggio di tutti i Messaggeri è un messaggio unico.
Nessuno ha il diritto di essere adorato, tranne Allàh.
Questo è il messaggio della vera religione di Allàh: è il Messaggio dell'Islàm.
Per questo motivo la religione di tutti i Messaggeri di Allàh, Apostoli e Profeti, fu l'Islàm e tutti i Messaggeri di Allàh furono Musulmani.
Ibrahìm (Abramo) ebbe per Sua religione l'Islàm e fu musulmano.
Mosè ebbe per Sua religione l'Islàm e fu musulmano.
Daùd (Davide) ebbe per Sua religione l'Islàm e fu musulmano.
Il Messia (nella lingua greca il Cristo) Gesù, figlio di Maria, Servo di Allàh e creatura umana, a cui Allàh diede esistenza per mezzo di un miracolo , ebbe per Sua religione l'Islàm e fu musulmano.
Ultimo Messaggero di Allàh è Muhammad 
(pbsl) , Servo ed Apostolo di Allàh, del quale Allàh dice nel Corano:
"Muhammad 
 è l'Apostolo di Allàh ed il Sigillo dei Profeti."
Nel Sublime Corano sono indicati i nomi di venticinque Messaggeri di Allàh.
Adamo: fu la prima creatura umana di Allàh e primo profeta.
Noè : Profeta di Allàh che fu salvato nell'Arca dal diluvio universale con cui Allàh punì l'umanità che, perdutasi nell'idolatria, rifiutava ostinatamente di tornare ad adorare unicamente il suo Creatore.
Sàlih, Sciu'aib e Hud tre Profeti inviati da Allàh a tre popolazioni dell'Arabia.
Abramo: l'Amico intimo di Allàh , il Padre dei Profeti, il Costruttore della Nobile Ka'ba.
Ismaele:figlio di Abramo e di Agar. Collaborò con il padre alla costruzione della Nobile Ka'ba. Progenitore degli Arabi e antenato del Profeta 
Muhammad (pbsl).
Isacco: figlio di Abramo e Sara.
Giacobbe:figlio di Isacco , venne chiamato Israele e , dal Suo nome , i discendenti di Abramo, per via di Isacco e Giacobbe, si chiamano i Figli di Israele (Israeliti).
Giuseppe:figlio di Giacobbe. Famosa è la Sua vicenda che forma oggetto di un capitolo del Corano.
Giona: il Profeta che Allàh salvò dal ventre della balena.
Mosè ed Aronne: inviati da Allàh a Faraone per liberare dall'oppressione faraonica i Figli di Israele. Mosè ricevette la Torà sul monte Sinai.
Giobbe:proverbiale per la pazienza.
Davide:Profeta e re dei figli di Israele . Ricevette la rivelazione dei Salmi.
Salomone: Profeta e re dei figli di Israele, figlio di Davide.
Elia, Eliseo, Idris, Zulkifl
Zaccaria:il tutore di Maryam, figlia di Imràn.
Gesù:il Suo nome completo è il Messia Gesù, figlio di Maria, Creatura di Allàh, nato miracolosamente, senza padre. Ricevette la rivelazione dell'Evangelo. Non fu crocefisso, ma sottratto da Allàh al complotto omicida degli Israeliti della classe dominante del Suo tempo. E' un segno della imminenza dell'ora della fine del mondo, in cui ritornerà al "Cielo", dove ora è vivente presso Allàh.


CREDERE NELLA VITA FUTURA

La fede nell'esistenza della vita futura è il quinto articolo del credo islamico.

Essa si fonda sull'insegnamento di Allàh e, per questo, la vita futura è verità indubitabile.
Secondo il divino insegnamento, dopo la fine del mondo, tutti gli uomini risorgeranno. Allàh, sia gloria a Lui l'Altissimo, il Re del giorno del Giudizio, celebrerà il Giudizio universale.
Ogni uomo dovrà rispondere delle sue azioni. Se la condotta terrena sarà giudicata conforme agli insegnamenti e ai comandamenti divini, l'esito del giudizio sarà positivo.Se invece la sua condotta nella vita terrena sarà giudicata non conforme agli insegnamenti, l'esito del giudizio sarà negativo.
Nel primo caso la buona condotta aprirà le porte del Paradiso.
Nel secondo caso la cattiva condotta aprirà le porte dell'Inferno.
Il Paradiso è il luogo della somma beatitudine riservato nell'esistenza ultraterrena ai timorati di Allàh.
L'Inferno è il luogo dell'atroce sofferenza, riservato nell'esistenza ultraterrena ai miscredenti, i quali raccolgono i frutti della loro disubbidienza ai comandamenti divini nella vita terrena.
Il Paradiso e l'Inferno non avranno mai fine e dureranno in eterno.

CREDERE CHE TANTO IL BENE QUANTO IL MALE ABBIANO COME CAUSA IL DECRETO DI ALLAH

La provenienza del decreto divino del bene e del male è il sesto articolo del credo islamico.

Non sono, quindi, né il caso, né la fatalità, né la disgrazia le cause degli avvenimenti.
Tutto quello che accade, sia nella vita dell'universo, sia nella vita dell'uomo, dall'evento più insignificante a quello più importante, fa parte di un disegno imperscrutabile di Allàh, alla cui onnipotenza tutto è sottoposto.
Allàh ha dotato l'uomo della capacità di compiere il bene o il male in base ad una scelta volontaria. L'uomo non è costretto a compiere né il bene né il male; se così fosse non ci sarebbe né merito né colpa.
Per decreto divino l'uomo è responsabile della sua condotta.
Anche le libere scelte dell'uomo, che sono alla base della sua responsabilità, appartengono ad un disegno imperscrutabile del volere di Allàh, di cui Allàh si serve per creare la realtà storica delle vicende individuali e collettive dell'uomo.
La fede nel decreto divino è il rifiuto di attribuire poteri divini a cose, persone o circostanza, come avviene, invece, nella superstizione, per effetto delle quali si attribuisce a cose, persone, o circostanze, senza alcun nesso, la causa di fatti positivi o negativi.
La libertà di scelta è un dono e una grazia della Provvidenza divina, di cui l'uomo non perde il possesso e il godimento, fino a quando sceglie le vie del bene. mentre, quando sceglie le vie del male, la sua libertà di scegliere viene menomata, fino al punto di mettere l'uomo nella impossibilità di uscire dalla prigionia del peccato.
Contro le insidie della superstizione il Profeta insegnò questa preghiera:
"O Iddio, non porta il bene nessun altro che Te
e non tiene lontano il male nessun altro che Te
Non c'è né potenza né forza se non per volere di Allàh, l'Altissimo il Sublime!"



dal sito corano.it

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